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Autore Discussione: La dignità resta l'unica bussola.  (Letto 2702 volte)
darwin
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« inserito:: Maggio 20, 2020, 12:45:44 am »

Spesso le persone pacate dicono verità che dovrebbero essere semplici alla riflessione.

Dire che oggi occorre accettare il cambiamento che sta portando il progresso tecnologico, dopo che scientifico, e distribuire i benefici a tutti, è una semplice verità.

"Sarà una crisi che accelererà a una velocità vertiginosa le trasformazioni, soprattutto legate ai fenomeni di digitalizzazione, che già erano in corso. E soprattutto sarà una crisi che aumenterà le disuguaglianze. È vero infatti proprio l'esatto opposto del sentimento intuitivo che ha accompagnato l'arrivo del virus, l'idea cioè che si trattasse della famosa livella che mette tutti sullo stesso piano. In verità si è capito presto che non è così. Anzi. Proprio la lotta alle disuguaglianze dovrà essere la stella polare."

"L'imprenditore e il commerciante devono riadattarsi completamente, reinventarsi, per non chiudere. E soprattutto devono farlo in fretta. "

" Nel passato recente tutti questi servizi corrispondevano a un numero considerevole posti di lavoro. Oggi molti di questi sono scomparsi o si sono trasformati in occupazione di bassissima qualità e di ancor più infima retribuzione. E soprattutto in lavori privi di garanzie.

La bussola, oggi come in tutti gli snodi fondamentali della storia, non può che essere il rapporto tra dignità e lavoro. Quello che facciamo contribuisce a definire chi siamo, arricchisce di senso le nostre vite, ci rende donne e uomini liberi. Semplicemente il lavoro è dignità e libertà. Se questa equazione salta, se viene meno la naturale, potente, spinta degli esseri umani a migliorare la propria condizione attraverso la fatica e il lavoro, torneranno a contare fattori quali la condizione alla nascita, la famiglia di provenienza, il censo, l'accesso a relazioni privilegiate. Questo condizionamento è ancora potente, troppo. Ma se si annulla la possibilità di cambiare i destini inscritti nella carta d'identità attraverso il proprio impegno e il lavoro, che senso ha la vita?

Il tema chiama in causa i valori della nostra civiltà, incide sulla dignità della persona. I cambiamenti travolgenti che stiamo vivendo hanno allora bisogno non di tamponi regolamentari o di "pannicelli caldi". Occorre un profondo, serissimo e coraggioso, ripensamento del paradigma di sviluppo e welfare fin qui dominante, fino all'elaborazione di nuovi codici etici e valoriali. Per questo sforzo è necessario partire dai valori universali che hanno animato e poi scandito la scrittura dello Statuto dei Lavoratori, cinquant'anni fa. Un'opera straordinaria. Uno dei passaggi virtuosi che ci rendono fieri della storia repubblicana del nostro Paese."

Queste voci veritiere restano sovrastate da urla scomposte, le persone sono distratte da frasi senza senso ma gridate in modo convincente.
Questa violenza dell'ignoranza spinge gli illusi verso il baratro.

Chi, per ottuso egoismo, sogna di riaffermare un mondo in cui i diritti vengono calpestati perché non sa fare in altro modo, è destinato a soccombere perché non ha cambiato con la necessaria velocità il suo modo di intendere il ruolo di imprenditore. E' destinato al fallimento.

Così come chi accetta supinamente la violazione dei propri diritti e della propria dignità.

Il mondo non è più fatto per persone senza cultura e capacità di comprendere il nuovo, occorre ripensare il futuro dei giovani in questo orizzonte e aiutare chi si trova in situazione di debolezza in questo nuovo mondo.

La legge della storia non la puoi fermare con le chiacchiere fumose del venditore da strapazzo.

https://rep.repubblica.it/pwa/robinson/2020/05/19/news/la_dignita_resta_l_unica_bussola_del_cambiamento-257030488/?ref=RHPPTP-BH-I256762319-C12-P1-S2.4-T1
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Arturo Infante detto Darwin detto Mac
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