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Autore Discussione: ANGELO D'ORSI - Aveva ragione Sanguineti: “ripristinare l’odio di classe”?  (Letto 1358 volte)
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« inserito:: Aprile 02, 2020, 11:36:54 am »

ENRICO GRAZZINI - Macron, Merkel, Conte, Sanchez: la BCE si schiera.

Scontro finale sulla moneta unica europea? PANCHO PARDI - Anche la lingua è importante »

ANGELO D'ORSI - Aveva ragione Sanguineti: “ripristinare l’odio di classe”

Ho sovente concesso “l'onore della mia penna” a personaggi non soltanto deleteri per la vita sociale del Paese, ma personalmente detestabili, quali, per fare due nomi obbligatori, Matteo Renzi e Matteo Salvini. Ho già messo sulla graticola Silvio Berlusconi, più e più volte. Ma erano (ahinoi, sono tuttora) tutte figure che fanno politica, a prescindere dal loro retroterra e orientamento.

Stavolta, ed è la prima volta, addito alla pubblica ignominia, non un politico, e neppure un intellettuale (sono tanti coloro con cui ho polemizzato in un passato anche recente, certo...), bensì un imprenditore: o meglio un finanziere, uno che crea ricchezza, innanzi tutto propria, senza rimetterci un euro, uno che ha realizzato un impero nel settore dei media, senza denaro proprio, un impero sui debiti, come al loro tempo altri prima di lui avevano fatto, da Angelo Rizzoli a Luca di Montezemolo a Roberto Colaninno, i quali tuttavia avevano un certo "pedigree" culturale, e imprenditoriale.

Qui siamo davanti semplicemente a un signor Nessuno che tale sarebbe rimasto, a dispetto della sua laurea in Economia e Commercio alla Bocconi (tra gli economisti “seri”, peraltro si vocifera che i “bocconiani” sono sempre stati i peggiori!), se non avesse fatto l’incontro decisivo della sua vita, ovviamente sulla via di Segrate, con tale Silvio Berlusconi, diventandone collaboratore e addirittura assistente personale. Troppo ambizioso per essere un n. 2, il dottor Urbano Cairo – è lui il protagonista del nostro apologhetto – con tenacia e abilità, e soprattutto in barba alle leggi (fu condannato nell’ambito delle inchieste di Tangentopoli a ben 19 mesi, per falso in bilancio, appropriazione indebita, false fatture: un bel pedigree, non c’è che dire) si è fatto strada, come suol dirsi. E con indubbio fiuto, e una montagna di spregiudicatezza, è riuscito a diventare padrone della rete televisiva 7 e 7d, del "Corriere della Sera", oltre che di testate minori e di rotocalchi scandalistici, di una casa editrice, e della squadra di calcio del "Torino".

Ebbene il dottor Urbano Cairo – ha messo in Rete, o qualcuno lo ha fatto, per lui che poi ha dichiarato trattarsi di un video da non pubblicare…– un video grottesco, quasi caricaturale, eppure autenticissimo. Un video in cui il padrone del primo o secondo impero mediatico italiano, incita i suoi collaboratori all’aggressività, a piazzare i prodotti dell’azienda, a non avere esitazioni o timidezze. Telefonate, andate, non perdete tempo in riunioni, producete! Vendete! E snocciola cifre e dati, per dimostrare quanto l’intraprendenza del piazzista possa portare a grandi risultati. Cairo dice e ripete, quasi danzando sulle sue lucidissime scarpe di vernice, in camicia (senza giacca come usa oggi tra gli “influencer”) e cravatta (rigorosamente stretta, secondo gli ultimi dettami della moda) che le cose vanno benissimo, ma possono andare ancora e sempre meglio. Andate e vendete: che cosa? Sostanzialmente spazi pubblicitari: ecco la finanza che produce ricchezza, per chi la ha, la finanza che non crea lavoro autentico, la finanza che vive parassitariamente, e ingrassa il finanziere che tutto è salvo, che un imprenditore, almeno non nel senso classico. Già Antonio Gramsci distingueva le due figure, esprimendo rispetto per la prima, colui che crea lavoro, ma soprattutto crea qualcosa di non effimero, imprese, fabbriche, colui che costruisce frammenti di tessuto economico che, domani, nella società socialista, torneranno utili, mentre esprime il suo totale disprezzo per la seconda figura, il parassita della finanza. Decidete voi in quale categoria rientri Urbano Cairo.

Ma ciò che è più grave è la collocazione temporale di questo video, che è stato girato e postato nel momento più drammatico della crisi del Coronavirus. Ebbene questa crisi, questo periodo a dir poco terribile per l’Italia e gran parte del mondo, stando al fantasmagorico discorso di Cairo è una grande opportunità: come egli dice ai suoi collaboratori, ai suoi piazzisti, il momento è meraviglioso, si fanno affari d’oro, la gente sta a casa, la gente guarda più di prima la tv, la gente compra quotidiani e rotocalchi… e il fatturato cresce, cresce, cresce, e gli investitori (e li elenca!) comprano pubblicità sulla carta o sullo schermo, o sul web. E i profitti salgono. Non sia mai che il virus venga sconfitto! E dato che ciò potrebbe accadere, presto o tardi (noi speriamo prestissimo ma dobbiamo ritenere che lui non sia d’accordo), è bene battere il ferro finché è caldo.

Al di là dell’orrore, il video è meritevole in sé stesso: guardatelo. Sta già imperversando sulle reti sociali. Guardatelo, è istruttivo, anche come esempio delle nuove strategie economiche che sono strategie di comunicazione, in forma che può essere definita “spettacolare”. È vero: il protagonista è talmente “esagerato”, che si potrebbe dedurre si tratti di una caricatura. Un imitatore. Invece no. Tutto autentico, tutto terribilmente vero.

Guardandolo, quasi affascinato, sentivo risonare nelle mie orecchie le grasse risate degli “imprenditori” dell’Aquila nei giorni successivi al terremoto. Orrore e raccapriccio.

Questa è la classe dirigente italiana nella sua perfetta espressione: speculatori, spesso rozzi, spesso ignorantissimi, sempre cinici, che non hanno che un orizzonte: il denaro, da accumulare alla svelta, da moltiplicare, per sé e le famiglie e “i famigli”, il denaro quello accumulato spesso senza neppure investire. Sono i “capitani coraggiosi” secondo una infelicissima e sbagliatissima formulazione di Massimo D’Alema. Sono i devastatori del tessuto economico produttivo sano del Paese, e i creatori dell’economia virtuale, della finanza immateriale, quelli che hanno cancellato l’etica dell’impresa e persino quel po’ di etica della finanza. Sono coloro che restano a galla quando gli altri affondano. Sono quelli che mangiano brioches, quando al popolo manca il pane.

Guardate il video. Il suo protagonista, davanti alle proteste ha cercato di spiegare, attutire, ma alla fine ha rivendicato il proprio modo d’essere “imprenditore”, e le proprie modalità di comunicazione. Dunque non gli faremo torto se affermiamo che quel video rivela, nella sua “spontaneità”, un mondo, un’antropologia, una cultura. In quel video troviamo la rappresentazione corporea (i gesti la voce la postura l’abbigliamento, prima ancora degli stessi contenuti del discorso, da capo commerciale di un’azienda di servizi che si rivolge ai suoi venditori...) del “nemico”. Quello verso il quale l’indimenticabile e insostituibile Edoardo Sanguineti, ebbe a sentenziare: va ripristinato l’odio di classe.

Angelo d’Orsi

(30 marzo 2020)

Scritto lunedì, 30 marzo, 2020 alle 23:17 nella categoria Angelo d'Orsi. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.

17 commenti a “ANGELO D'ORSI - Aveva ragione Sanguineti: “ripristinare l’odio di classe””
Maria Cristina scrive:
31 marzo 2020 alle 03:43
Chi guardava La7 se ne era già accorto da un pezzo. Rnalisti tutti tesi esclusivaamente a sputtanare i 5stelle e lisciare il pelo a Renzi. Tra l'altro tutti ottimi attori: Convincono più con il tono di voce ed il linguaggio del corpo - notateli quando intervistano (quasi mai, per altro: è seùpre tutto un Minzolini, un prezzemolino Greco, una Meli, un Gasparri e le onnipresenti

Maria Cristina scrive:
31 marzo 2020 alle 03:50
Le onnipresenti Daniela Preziosi ,che dovrebbe rappresentare la 'sinistra' e Claudia Fusani, che rappresenta se stessa e non sa più che argomenti trovare per dare addosso al Governo).
Insomma, insieme al cattolicissimo Mentana (ha il Papa in bocca ogni due per tre)
una bella rappresentanza di libera stampa, con l'immancabile 'pubblicità tassativa' non appena qualcuno, per caso, dice qualcosa di minimamente sgradito, oppure solo di sensato.

Tremendo2 scrive:
31 marzo 2020 alle 08:09
una volta tanto ti do ragione, ma in questo odio di classe però bisogna mettere anche tutti quelli che vengono strapagati dallo stato nella pubblica amministrazioni e in politica (anche se sono di sinistra), parassiti vari, le migliaia di guardie forestali in Sicilia, ecc.

E Sem scrive:
31 marzo 2020 alle 08:26
Una scelta rigorosa dei media da seguire mi ha impedito di assistere allo spettacolo indecente del solito salvatore delle finanze patrie. Purtroppo dove aver spostato il rischio d'impresa dall'imprenditore alla collettività, leggi: a risparmi e tasse pagate dai cittadini, i ruba galline hanno potuto allargare i loro interessi, nell' illecito c'è ancora un rischio minimo di essere perseguiti dalla giustizia non ancora completamente addomesticata da politici corrotti ed incapaci. La rappresentazione indecente dei salvatori della patria, dei santi subito, dei "popolo monnezza voi potete schiattare perché la colpa e' del vostro comportamento da ignoranti", dei "cerchiamo di trarre il massimo profitto della situazione" continua senza sosta a rete unificate (mi dicono). E' stato detto che piu' la "strizza"' e' forte e piu' "passata la bufera" si perdona i carnefici. Nessuno vendicherà questa strage pianificata di anziani. Nessuno chiederà perché volutamente i potenti sono andati nel senso opposto nella pianificazione della sanità nazionale. Nessuno si chiederà perché per loro il rischio di conseguenze personali tragiche dovute a questa pandemia sono quasi inesistenti. Nessuno si chiederà quanto ci e' costato in vite umane curare, in questi giorni, raffreddori dei vigliacchi al potere. La gente soffre e muore, la pandemia si e' diffusa anche perché ha paura di entrare nei lazzaretti. Purtroppo in questi giorni stiamo scoprendo che come la pandemia anche il virus neoliberista fascista mafioso ha contagiato anche paesi che ritenevamo immuni.

gianni rosso scrive:
31 marzo 2020 alle 09:42
Nulla di nuovo e dagli anni 80 la remissività di chi avrebbe dovuto combattere quel mondo, gli ha consentito uno sviluppo abnorme. Una statistica del 2011 ci dice che se prima i titoli finanziari eguagliavano il denaro circolante, allora lo superavano di 40 volte:figuriamoci oggi!Eppure abbiamo visto in Cairo la salvezza da una possibile acquisizione della 7 da parte di Berlusconi...L'episodio narrato me ne ricorda altri, che riguardano finanza e industria. Penso per esempio a Benetton che festeggiò il ferragosto come faceva tutti gli anni, nonostante il crollo del ponte di Genova gestito da un'azienda di cui era l'azionista principale, avvenuto il giorno prima.

gianni rosso scrive:
31 marzo 2020 alle 09:54
E' giusto fare questa distinzione fra mondo dell'industria, che comunque produce beni che srvono alla collettività e mondo della finanza, sostanzialmente parassitario e sempre più dannoso. Ma sapendo bene che fanno entrambi parte di un mondo corrotto e prevaricatore(Adriano Olivetti, che era in netta controtendenza rispetto ai suoi colleghi, era infatti da loro malvisto e isolato).

loriano scrive:
31 marzo 2020 alle 10:14
Vendere spazi pubblicitari non ci entra nulla con la finanza. Se si soffre il pervicace bisogno di citare Gramsci a caso, almeno si potrebbe fare lo sforzo di trovare un argomento...

Maria Cristina scrive:
31 marzo 2020 alle 10:16
Non so... Per la mia esperienza gli operai o comunque i "poveri" che diventano - in molti modi ... - ricchi, sono quelli che più sfruttano e vessano eventuali sottoposti.

Come sempre sono le singole persone e non le "classi" (a proposito, come si descrivono? Un borghese colto ed un tempo abbiente che diviene povero, a che "classe" appartiene? Ed un povero arricchito? Cosa determina la "classe", il portafogli o la nascita? Senza una definizione della parola "classe" è difficile argomentare...)

E' tutto meno semplice di quanto sembri.

Tom P. scrive:
31 marzo 2020 alle 16:29
Un dettaglio: quelli che ridevano nel 2009 dopo il terremoto erano imprenditori (più precisamente appaltatori che spesso non hanno imprese), si preparavano ad intascare i proventi di ricchi e facili appalti stanziati per L'Aquila, ma loro non erano di L'Aquila.

E Sem scrive:
31 marzo 2020 alle 16:52
Lotta di classe? Una volta, nel mondo occidentale, unico strumento per liberarsi delle ingiustizie sociali. E adesso? Esistono le classi sociali oppresse? Forse sarebbe piu' sensato parlare di autoschiavitu' o prostituzione assistita, per combattere questa forma di sudditanza assoluta volontaria dovremmo avere il coraggio di non delegare il nostro destino al magnaccia di turno. Viviamo con l'illusione di poter diventare il servo preferito che puo' leccare per primo il piatto degli avanzi. Certamente questa crisi creerà difficoltà enormi alla parte sana del paese, gia' pesantemente sotto ricatto. Il "negativo" non ha piu' un volto, e' il denaro con due facce: una che punta il coltello affondato nella gola del 98% delle persone e l' altra che gronda di sangue dei vampiri del 2%. Per chiudere in allegria, una domanda: "visto che da alcuni anni alcuni ricercatori continuano a pubblicare ricerche inascoltate con oggetto la possibilità di attenuare con protocolli di cura per le varie crisi sanitarie utilizzando farmaci esistenti di basso prezzo e di uso comune, mai presi in considerazione, mi chiedo perche' in questa crisi la bbc parla di principi attivi comuni diventati di difficile reperibilita', di provata inefficacia per I sistemi nazionali sanitari di mezzo mondo?"

gianni rosso scrive:
31 marzo 2020 alle 16:55
@Tremendo2
Lei ha toccato un tema molto importante:quello del sottobosco di collaboratori-manager,alti dirigenti di banche e della PA ecc-che con le loro competenze, tengono in piedi questo sistema, anche e soprattutto nelle malefatte. Son ben pagati e pretendono anche di non avere fastidi!Un di questi,di mia conoscenza, di origini napoletane, definisce "fetienti" i giornalisti che "osano" fargli domande spinose su materie di sua stretta competenza.

Marco M. scrive:
31 marzo 2020 alle 17:13
Si dice che la più grande astuzia del diavolo sia quella di convincere la gente che non esiste. In modo da poter svolgere con maggior agio il suo sporco lavoro... Ecco, allo stesso modo la più grande "genialata" del capitale è stata quella, dopo decenni e decenni di lavaggio del cervello, di riuscire a convincere la maggior parte della popolazione (virtualmente tutta) che gli interessi degli uni sono gli stessi degli altri. Che il 5% più ricco, pur detenendo il 90% della ricchezza del mondo, ha esattamente gli stessi interessi (!!) dei più poveri. E che quindi i concetti di "classe", "lotta di classe", "rivendicazioni operaie", "alienazione", "plusvalore", "sfruttamento", etc, etc, non hanno più ragione di esistere. Anzi, che sono una gratuita cattiveria verso chi è stato più fortunato ed è riuscito, grazie al suo acume e al suo ingegno, a farsi strada ed a conquistarsi una posizione. E che l'unico pensiero socioeconomico concepibile, possibile, reale, oggettivo, è quello liberista. Oggi, infatti, determinati concetti non hanno più cittadinanza nel pensiero comune: figuriamoci l'odio di classe! Roba da vecchi bolscevici trinariciuti mangiatori di bambini! Roba dei secoli passati. Ma... è proprio vero? Se determinati CONCETTI sono stati espunti dal lessico politico e dal sentire comune, è pur vero - purtroppo - che la SOSTANZA che essi rappresentavano, e rappresentano tutt'ora, rimane. Rimane eccome! Anzi, aggravata dalla "non consapevolezza" di ciò che accade e dello sconcio che viene perpetrato ai danni dei ceti meno abbienti, delle classi lavoratrici. Bene. In questa situazione, credo che il compito che si troverà ad affrontare una nuova "sinistra" - non necessariamente comunista o marxista in senso teorico - sarà immane. Perchè oramai l'intossicazione mentale (direi: il rimbecillimento) della popolazione è andata tanto avanti che occorre ripartire veramente dalle basi più semplici. In primis dall'elementare nozione, oggi perduta, che gli interessi di chi ha svariati miliardi (!) di euro di patrimonio e la proprietà di una moltitudine di aziende, NON sono, non possono essere, quelli di chi campa con 1000 euro al mese o meno. Oppure che è disoccupato e sopravvive con il relativo sussidio. Oppure che tira avanti a stento con la pensione sociale... Non credo ci sia neppure bisogno del vero e proprio "odio" di classe: basterebbe la "giustizia" di classe. Come già discuteva il Beccaria a fine '700 i delinquenti non debbono necessariamente esser messi a morte o sottoposti a pene spaventose, come una sorta di vendetta sociale: basta che vengano messi in condizioni di non arrecare più danni al resto della popolazione onesta.

Maria Cristina scrive:
1 aprile 2020 alle 03:27
Strategia renziana:

https://www.adnkronos.com/sport/2020/03/30/coronavirus-infettare-piloti-per-renderli-immuni_HEVFsDoE6HhN95DuBMsk9K.html

(per gli altri, ovviamente...)

Maria Cristina scrive:
1 aprile 2020 alle 03:46
Potrebbe essere una idea per i politici, ad ogni livello, e gli imprenditori.
Certamente ora non possono essere presenti nè in Parlamento (che"deve restare aperto") nè in Azienda (comandare dal villone magari all' estero non è come essere lì, dato che sono così "indispensabili"), quindi, per "il bene del Paese", che deve subito "ripartire" ( armiamoci e partite, al solito...), saranno ben contenti di venire infettati tutti.
Così, esattamente come i loro lavoratori obbligati al più presto a "ripartire" (ora che lo comanda Renzi, i Sindacati, che fino a ieri - ma proprio ieri... - minacciavano sfracelli, improvvisamente ammutoliscono. Scommetto che prestissimo si mostreranno "responsabili": il capo ha parlato...) coloro che rimarranno vivi - non si sa a quale prezzo - saranno pronti e sani per riprendere il comando.
Insomma, prima i "padroni", quelli che " senza di loro"...
I lavoratori seguiranno poi certamente l' esempio.

Ovviamente Renzi e la sua famiglia dovranno essere i primi: sono tutti giovani e benissimo pasciuti. Altrimenti non vale...
Però occorre controllare: questi qui a sceneggiate del tipo "se perdo me ne vado" sono più che abituati; non vorrei bastassero delle dichiarazioni via Twitter del tipo "ho preso il virus, in due giorni sono guarito e sto meglio di prima, quindi ripartite".

Scommetto che ci sarebbe qualche resistenza... Finchè tocca agli altri...

gianni rosso scrive:
1 aprile 2020 alle 10:22
La notizia opportunamente postata da MC conferma lo schifo che provo per questo mondo:manager che non esitano a giocare con la salute e la vita stessa dei loro dipendenti, pur di raggiungere risultati miliardari. Certo, l'idea è stata bocciata dalla società, ma solo perché considerata troppo azzardata(era sempre possibile che i piloti contagiati morissero, e allora addio mondiale…)

Klaus scrive:
1 aprile 2020 alle 14:31
"...https://www.adnkronos.com/sport/2020/03/30/coronavirus-infettare-piloti-per-renderli-immuni_HEVFsDoE6HhN95DuBMsk9K.html

(per gli altri, ovviamente...)..."

Negli sport motoristici (ma anche nel calcio,per esempio,basti ricordare la strage dell'Heysel) da sempre convivono denaro e irresponsabilità. Basti ricordare per esempio la notizia odierna di Iannone squalificato sino a giugno 2021 per via del doping. Nelle corse - ma anche in qualche altro sport - non c'è proprio spazio per il senso di umanità (mi vengono in mente le battute di Fantozzi quando dopo aver ricevuto qualche genere di angheria bestiale sbottava con frasi del tipo 'come è umano lei'...)

gianni rosso scrive:
1 aprile 2020 alle 16:04
Parliamo pure di un certo mondo affaristico-politico. Illary Clinton alle primarie democratiche del 2008 è ormai sicuramente sconfitta da Obama. Le chiedono di ritirarsi, ma lei replica:"Anche nel 68 Robert Kennedy sembrava sicuro vincitore, ma poi venne ucciso".

Da - http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/?p=28927
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