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Autore Discussione: La Svizzera può disdire l'accordo sui frontalieri  (Letto 1349 volte)
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« inserito:: Agosto 11, 2020, 06:42:18 pm »

La Svizzera può disdire l'accordo sui frontalieri

06 AGOSTO 2020 - 17:00

Disdire l'accordo ha effetto solo se al contempo si disdice parzialmente la Convenzione sulla doppia imposizione.

Keystone / Elia Bianchi
L'Accordo tra la Svizzera e l'Italia relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri firmato nel 1974 può essere disdetto, ma senza alcun effetto sull'imposizione stessa. È la conclusione di una perizia legale commissionata dal Consiglio di Stato (governo cantonale) ticinese all'Università di Lucerna e di cui l'esecutivo ha preso atto giovedì.

Secondo la professoressa Andrea Opel, autrice della perizia, occorrerebbe anche una disdetta parziale della Convenzione per evitare le doppie imposizioni siglato tra i due medesimi Paesi nel 1976.

+ Testo dell'accordo sui frontalieri Link esterno
+ Testo della Convenzione Link esterno

L'Accordo del 1974 prevede il ristorno ai comuni italiani di frontiera -attraverso l'erario di Roma- di parte delle imposte alla fonte che essi pagano in Svizzera.

Da una decina di anni, complici gli scudi fiscali del governo italiano, ha cominciato a essere sentita in Svizzera la necessità di ripensare l'intesa. Nel 2011, il Consiglio di Stato ticinese tentò una prova di forza bloccando per qualche tempo il versamento di metà della quota 2010.

Fine della finestrella
L'Accordo, premette Opel, "è da considerarsi quale contratto indipendente dalla Convenzione". Non contiene disposizioni riguardo alla sua rescissione e può dunque essere disdetto unilateralmente.

Tuttavia, gli articoli da 1 a 5 dell'accordo sono parte integrante della convenzione e continuerebbero a esplicare i loro effetti a meno di una disdetta parziale che è possibile, spiega a professoressa Opel, "invocando il principio del rebus sic stantibus", appellandosi al fatto che Roma non voleva che i due trattati fossero collegati.

Si tratterebbe comunque, aggiunge, di un punto di vista un po' formalista.

Da - https://www.tvsvizzera.it/tvs/qui-frontiera/perizia-giuridica_l-accordo-sui-frontalieri-si-pu%C3%B2-disdire--tuttavia---/45951828?itm_source=parsely-api?utm_campaign=swi-nl&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o

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« Risposta #1 inserito:: Agosto 11, 2020, 06:43:28 pm »

Coronavirus in Svizzera, siglato accordo per 4,5 milioni di dosi di vaccino

07 AGOSTO 2020 - 13:23

Lo sviluppo del vaccino è già in fase avanzata presso Moderna.
Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

La Confederazione ha stipulato un contratto per l'acquisto di 4,5 milioni di dosi del futuro vaccino contro il nuovo coronavirus sviluppato dall'azienda statunitense Moderna Therapeutics. Lo indica l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in una nota nella quale l'ammontare della transazione non viene divulgato.

L'UFSP si limita a ricordare come il governo abbia stanziato in totale 300 milioni di franchi per l'acquisto di vaccini. Parallelamente alla stipula del contratto con Moderna, già preannunciato nei giorni scorsi, l'Ufficio federale è in contatto anche con altre aziende produttrici di vaccini.

L'UFSP ricorda infatti che allo stadio attuale non si può ancora stabilire con certezza quali aziende o quali vaccini avranno la meglio e saranno a disposizione della popolazione svizzera. "La Confederazione - prosegue l'Ufficio federale - opta quindi per una procedura diversificata al fine di aumentare le possibilità di ottenere un accesso rapido e sicuro a un vaccino".

Nel mondo sono infatti molti gli istituiti di ricerca che lavorano allo sviluppo di un vaccino contro il nuovo coronavirus. Finora nessun Paese al mondo ha messo in commercio un vaccino. Lo sviluppo e la ricerca "avanzano però alacremente", afferma ancora l'UFSP.

Tra i leader del settore, secondo Berna, c'è appunto l'impresa statunitense di biotecnologia Moderna. Con il contratto portante su 4,5 milioni di dosi si potranno vaccinare 2,25 milioni di persone (sono necessarie due dosi a testa).

In un primo tempo non sarà quindi possibile avere una copertura su vasta scala della popolazione svizzera. Dovrà pertanto essere elaborata una strategia di vaccinazione in stretta collaborazione con l'apposita Commissione federale che terrà conto delle attuali conoscenze scientifiche, precisa l'UFSP.

Nella nota, l'UFSP afferma anche che la Svizzera è tra i primi Paesi ad avere stipulato un contratto con Moderna. Il suo vaccino, viene precisato, utilizza l'mRNA, un tipo di molecola con funzione di messaggero, che trasporta le informazioni necessarie alla produzione di proteine; indica alle cellule dell'organismo come produrre la proteina del virus. Non appena viene prodotta dall'organismo, la proteina è riconosciuta come antigene dal sistema immunitario, che produce quindi anticorpi contro il virus per preparare l'organismo alla lotta contro il virus vero e proprio.

A fine luglio era stato annunciato che il vaccino sviluppato da Moderna sembra funzionare nei macachi. Sperimentato in questi primati, il vaccino ha indotto la produzione e una potente attività degli anticorpi neutralizzanti, una rapida protezione nelle vie respiratorie e protetto da lesioni polmonari, secondo i dati pubblicati sul New England journal of medicine. Il 27 luglio il National Institute of Health ha annunciato l'avvio della fase 3 della sperimentazione di questo vaccino in 89 siti negli Usa su circa 30'000 volontari sani.

Da - https://www.tvsvizzera.it/tvs/qui-svizzera/ricerca_coronavirus-in-svizzera--siglato-accordo-per-4-5-milioni-di-dosi-di-vaccino/45953214?itm_source=parsely-api?utm_campaign=swi-nl&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o

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