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Autore Discussione: Democrazia Socialista. - Socialesimo.  (Letto 7870 volte)
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« inserito:: Giugno 25, 2019, 05:02:34 pm »

Stesura prima Bozza da completare …

La Repubblica degli Italiani NON è una Democrazia Autorevole.

Il “popolo” (Cittadinanza e Popolazione) non delega più, sceglie!

Con la Repubblica degli Italiani: cessa, si chiude l’inganno del “Potere al popolo”, il popolo non ha mai avuto nessun potere ha sempre subìto, è sempre stato condotto, usato, manipolato. Con la fine della delega alla politica e la possibilità di “scegliere il Governo” termina la falsità storica che è l’anima del populismo.

Il Popolo: non è una unità compatta di Umanità, ma un insieme di individui differenti che decidono di riconoscersi in una terra (Patria/Matria) comune ... chiamandola Nazione. Il modo simile, ma non uguale d’essere Patrioti distingue la Cittadinanza nella Popolazione.

La Democrazia Autorevole: riconosce alla Cittadinanza attiva i meriti a chi si dedica, in modi propri e indipendenti, al bene comune (P.e.: il volontariato sociale).
Questo avverrà senza discriminare la parte di Popolazione non impegnata attivamente, ma non inerte, che intende limitarsi ad esercitare il diritto al voto.
Il rispetto delle leggi e un giusto modo di agire con civismo, consentirà di mantenere ad ognuno il diritto al voto e al godimento dei servizi che lo Stato, riconosce al Paese Reale e al Paese Legale, che sono identici tra le due realtà.

Il Progetto: è un documento programmatico di Governo che i Partiti e le diverse Realtà sociali accettano di sottoscrivere e si impegnano a realizzare, nei 5 anni della legislatura dopo la sua approvazione da parte dei Cittadini Elettori, in regolari e democratiche elezioni politiche.

Il Governo: così formato e di fatto approvato dalla maggioranza della Popolazione entra in carica con il preciso compito di attuare il Progetto votato. Il Governo è l’espressione del Progetto e come tale deve essere approvato a maggioranza di 50 + 1, dal Parlamento.
Il Governo diventa in tal modo uno strumento del Popolo e della Politica e come tale deve impegnarsi soltanto nell'esecuzione del Progetto votato nelle Elezioni Politiche.
La quotidianità della vita sociale e delle diatribe politiche non devono in nessun modo intralciare o condizionare il lavoro del Governo.
La Centuria dei Giusti provvederà a continui aggiornamenti, contributi tecnici, consigli, portati al Governo per mantenerlo inserito nell'attualità, sia della politica e dell’evoluzione degli individui, sia delle trasformazioni a livello globale, sempre in movimento).

La Centuria dei Giusti: è composta da Cento Professionisti attivi nella società e nella cultura con esperienze e conoscenze di alto livello e su tali considerazioni, saranno scelti dal Governo del Progetto.
Dovranno dare costante assistenza al governo nel realizzare il Progetto, dal punto di vista tecnico, sociale e umano, con contributi concreti di scienza e di esperienza, non vincolanti per le decisioni di Governo, ma sempre attentamente valutati.
Il Governo, prenderà decisioni autonome e coerenti al Progetto, solo dopo aver preso atto dei loro contributi alla Repubblica degli Italiani.
La Centuria dei Giusti avrà compito consultivi, fornirà contributi tecnico specialistici, che nella vecchia repubblica venivano consultati ma più spesso manipolati dalla politica incompetente nello specifico. (Seguono precisazioni e chiarimenti).

I Partiti e il Parlamento: continueranno ad esistere, sono indispensabili per il collegamento della Politica con il Paese Reale; come avrebbe dovuto essere già oggi, se non fossero stati distratti da interessi terzi non sempre onesti ma spesso – “dispersivi, improduttivi e controproducenti” (per l’intera comunità/popolazione)
...
ggiannig

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« Ultima modifica: Aprile 20, 2022, 11:12:28 pm da Arlecchino » Registrato

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« Risposta #1 inserito:: Agosto 21, 2021, 11:53:40 pm »

L'Italia in Europa e nelle sue Realtà future.
Società, Politica, Studio, Umanismo, Ambiente.

Socialesimo
Societas di Stati Differenti, Insieme in un Solo Regime Democratico.
---
Democrazia Socialista.
Una priorità sociopolitica da realizzare, finalmente, in una Democrazia Completa, basata sulla Costituzione Repubblicana rivisitata e realizzata.

Socialesimo.
Insieme di tesi, regole, autonomie e organizzazioni di Stati Nazionali Europei da formare contemporaneamente, ma con spessore futuribile meno definitivo, nei tempi, nelle regole e nei comandamenti.
Mettere ordine, con pragmatismo strategico e operativo, nel Centro Sinistra Democratico e Riformista, recuperando ritardi politici daltonici, causa della serie di errori commessi dal Socialismo dagli anni Venti del 1900 sino ad oggi.

Mi sono convinto che, pur non rinnegando le passate convinzioni, molto nel Centro e nella Sinistra, logorate dall’improduttivo passare del tempo, si debba revisionare profondamente, per cambiare modo di pensare e di agire, sia nel tipo di Democrazia, sia nel tipo di Socialismo.

In un mio Gruppo in Fb e ne LAU propongo considerazioni in cui scrivo del mio “Domanismo” soltanto come invito a riflettere, su quanto e cosa portiamo con noi dal nostro “Ieri”, sulla realtà che stiamo Vivendo Male nel nostro “Oggi” e come il Cambiamento lo si debba organizzare, progettando e pianificando la società del “Domani” per i nostri Giovani.

Come vogliamo siano e quali in concreto possono diventare le Realtà future delle nostre Società, Comunità, Famiglie e la Vita delle singole Persone, in Italia, in Europa e nel Mondo? Di quale Civiltà, di quale Cultura stiamo parlando, o meglio, dovremo presto cominciare a parlare, tra noi popoli Occidentali e Atlantici?

ggiannig

P.s.: la mia iniziativa e le ragioni che hanno motivato il chiamare Il DOMANISMO, una tesi, un Gruppo Fb e una sezione della mia LAU, non hanno nulla a che vedere con il "Domani" quotidiano lanciato successivamente e recentemente sul mercato dell'informazione.
Simpatico e piacevole, vista anche la differenza di potenziale economico e progettuale, se si fossero ispirati al nostro Domanismo (e futuro Domanesimo).
ggg
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« Risposta #2 inserito:: Settembre 03, 2021, 03:21:28 pm »

I bei "Sì" di Draghi e il Tar contro i No vax

Da - Il Foglio <newsletter@ilfoglio.it>
   18:44 (23 minuti fa)      
 
a me
   
Mario Draghi risponde con dei bei sì alle domande con cui lo si vorrebbe mettere in imbarazzo. Lo fa, ad esempio, per la possibilità di arrivare a casi di obbligo vaccinale e, restando nello stesso ambito, per la distribuzione, sempre per casi specifici, di una terza dose di vaccino. E dice un sì alle domande sulla riapertura delle scuole in presenza. E lo fa per l’agenda delle riforme, dicendo che, sì, sono in arrivo quelle di concorrenza e fisco e che subito dopo toccherà ai temi previdenziali, quindi all’uscita da quota 100.
E dice sì, chiaro e tondo, anche riguardo alla tenuta del G20 sull’Afghanistan, rispondendo alle critiche sull’inconcludenza delle istituzioni europee con un’osservazione ironica e cioè chiedendo chi, in questa vicenda, è stato concludente (vorremmo aggiungere che di concludente c’è stata solo la scelta, appunto, di concludere di botto la missione afgana).
C’è un bel sì anche sulla disponibilità dell’Italia all’accoglienza dei profughi afgani individuati. A proposito, sono già stati vaccinati, ci fa sapere, come avverrà a tutti i migranti in arrivo nel nostro paese. E dice un sì anche quando gli viene chiesto se crede nella stabilità del governo.
Non parla proprio di stabilità ma di qualcosa di più, cioè della capacità di prendere decisioni e di fare riforme. Anche se la Lega fa le bizze e un suo esponente, noto alle cronache come contrario al green pass, viene a trovarsi nella commissione giusta per piazzare un voto contrario. Draghi non dà a questa vicenda troppo peso e inchioda Matteo Salvini alle sue responsabilità e mettendo in evidenza, si potrebbe dire, una contrapposizione interna alla Lega, una questione con la quale è Salvini a dover fare i conti.
Parla chiaro, per quanto è possibile, anche sul Quirinale. Dicendo che non è, per lui, una soluzione alternativa all’incarico attuale, una specie di ripiego dorato.
Parlar chiaro e dire sì quando serve un sì è un’arma molto forte ed è un modo per scompaginare davvero il politichese. Non con l’insulto o con la volgarità, ma con l’esposizione dei progetti, delle scelte e delle loro ragioni.
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« Risposta #3 inserito:: Ottobre 08, 2021, 09:31:50 pm »

I Populismi sono diffusissimi perché è la strategia più facile per "fottere" chi ci crede.

Ci sono regioni nordiche fortissime in Populismo Deteriore.

Nel cambiamento in atto il CentroSinistra è facilitato, nel NON copiare.

Dato che in concreto nell’Ulivo non ci crede nessuno, se non una minoranza cocciuta, farlo rinascere senza sporcarsi l’anima con la politica Populista sarà la normalità.

ggiannig ciaooo
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« Risposta #4 inserito:: Ottobre 19, 2021, 09:46:13 pm »

Corradino Mineo
 
Tra primo e secondo turno, candidati designati dal Pd hanno vinto a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Varese, Savona, Latina. Questo significa che il Pd è tornato, che ora può già sfidare il “centro destra” alle politiche. No. Perché Enrico Letta deve il suo evidente successo odierno in parte alla scelta di muoversi nell’ombra di Draghi e di Mattarella, in parte agli errori clamorosi commessi da Meloni e Salvini
L’anomalia Draghi, però, può durare al massimo altri 16 mesi, poi che farà il Pd? Lo candiderà ancora a Palazzo Chigi, irritando quella parte dell'elettorato che (a torto o a ragione) considera Draghi poco attento a Partite Iva, precari e salari?
E facendosi dire che il Pd ha bisogno di un “vincolo esterno” per governare? Letta ha dichiarato: “gli elettori sono più avanti di noi”.
Per sostenere che la grande coalizione, con 5Stelle, ecologisti, sinistra, e partitini di centro, sarebbe cosa fatta.
A me pare ancora irta la strada per metterla in vista delle politiche.

Chi ha perso queste elezioni Sicuramente Meloni e Salvini. Avevano scelto loro i candidati sindaci dopo un braccio di ferro estenuante. Si erano presentati, l’una come la sola opposizione parlamentare al governo, l’altro come chi punta i piedi, nel governo, quasi su tutto. No Green Pass, no superamento di Quota 100, no finanziamento del reddito di cittadinanza, attacchi alla Lamorgese che Salvini vuole cacciare perché la ritiene una imbecille pericolosa e Meloni accusa, nientemeno, di aver montato una “strategia della tensione”.
Non ha funzionato.

La maggioranza degli italiani ha scelto di non votare. Vero, ed è una cosa grave. Dipende, secondo il Caffè, da una crisi che coinvolge, ormai da tempo e ovunque, la democrazia liberale. Gli elettori comprendono meglio la complessità delle scelte, ma hanno l’impressione di non poter contare con il loro voto.
Le proposte dei partiti, poi, e soprattutto quelle dei leader, sempre in televisione e sui social, dunque costretti a passare di battuta in battuta, non li convincono per nulla.
In maggioranza ripongono più fiducia – questo dicono i sondaggi – su personalità non elette dal popolo e più discrete nel comunicare.
Draghi e Mattarella.

Come escono dallo scrutinio Movimento 5Stelle e Giuseppe Conte, chiamato a rifondarlo? Hanno perso le sindache a Roma e Torino.
E in nessuna delle due città se la sono sentita di appoggiare al secondo turno i candidati del Pd, che hanno stravinto.
Però hanno contribuito alle coalizioni vittoriose di Napoli e Bologna.
La manifestazione antifascista della Cgil ha avvicinato Conte e Letta.
I rapporti tra capo e fondatore sembrano meno tesi. C’è la spina Di Battista.
E forse Travaglio. La critica, legittima di chi vuole il Movimento lontano dal governo. Il voto non risolve i problemi. Forse non li aggrava.

E Berlusconi? Il suo candidato ha vinto in Calabria. A Trieste, ha confermato, di misura, il "suo" Di Piazza. La posizione che ha preso sul Green Pass è diversa da quella degli alleati. Può forse provare, rimettendo in riga Salvini e Meloni, a riesumare la gloriosa “corazzata” detta “centro destra”.
Ma per candidare chi a Palazzo Chigi? Oppure può provare a riunire il centro: Forza Italia con Renzi, Bonino, Calenda, Bonelli. Strappare una legge proporzionale e proporsi come ago della bilancia. A 85 anni!!

Tirando le somme. Mi pare si confermi il declino di Salvini, colpito dalla sindrome dell’altro Matteo. Per (sua) fortuna non è uscito dalla Lega, che non ha un altro leader, potrebbe ancora servire da gregario.
Meloni ha preso una botta durissima. A Roma non ha avuto la prontezza di prendere, prima e meglio, le distanze dai fascisti e dall’assalto alla Cgil.
È vero, Fratelli d'Italia è ancora il primo partito nei sondaggi ma non è un partito, per questo qua e là ricorre a fascisti concorrenti.
Meloni dovrebbe ormai aver capito di non poter governare l'Italia senza unire il centro destra, convincere l’Europa e farsi adottare dal Partito Popolare.

Letta ha vinto oltre ogni (anche sua) più ottimistica speranza. Nella conferenza stampa dopo il successo, mi è parso che non si sia montata la testa. Però gli basteranno né il metodo per unire, di cui si vanta, né un programma meno vago. Gli servirebbe anche un minimo di capacità di far sognare. Una prospettiva da offrire agli elettori che non sia soltanto la promessa di governare.

Da Fb del 19 ottobre 2021
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« Risposta #5 inserito:: Febbraio 20, 2022, 04:32:16 pm »

Gianni Gavioli

Nuova DEMOCRAZIA SOCIALISTA. 20 febbraio 2022

Democrazia Socialista dovrà essere Futuribile.

Costruita sugli errori del passato sofferti, sia dalle Democrazie, sia dai Socialismi.

Determinata ad agire per la Valorizzazione della Persona nelle proprie Caratteristiche Individuali.

Favorirà le Differenze, di meriti e di valori, riconosciute, rispettate e promosse, in Persone inserite nella Popolazione di Diversi Uniti nella definizione dei Diritti e dei Doveri;
prima di arrivare a disegnare, Insieme, Il Progetto di Uno Stato Unitario a Democrazia Completa.


Democrazia di Stato a Socialità contraddistinta da Civismo protagonista nella ricerca e realizzazione della eliminazione delle discriminazioni, delle ingiustizie per arrivare, insieme, alla SERENITÀ di ognuno, tra i tutti.

ggiannig

« Ultima modifica: Febbraio 20, 2022, 04:36:36 pm da Admin » Registrato

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« Risposta #6 inserito:: Febbraio 21, 2022, 02:59:24 pm »

Il Socialesimo.

Un percorso ancora lungo, su una strada accidentata, sino alla Democrazia Completa!

Dopo, quando si è “benarrivati” alla Democrazia Completa, il Socialismo!

Prima non è possibile.

ciaooo
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« Risposta #7 inserito:: Febbraio 22, 2022, 06:07:44 pm »

Il Sud vive!

Vivere al Sud è vivere nella cultura popolare, mantenuta dalla tradizione.

La Cultura delle élite ha qualche problema, ambientale, da risolvere.

ciaooo

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« Risposta #8 inserito:: Febbraio 27, 2022, 11:23:42 pm »

Ammettere i "nostri" errori e leggere la storia con una visione antioccidentale e forse conservatrice, non risolve le anomalie che stiamo subendo in Ucraina e temendo in Europa, se non nel Mondo.

Anzi serve soltanto a dividerci in tifoserie pericolose, come quelle che non discutono per approfondire, ma non sanno far altro che scendere in piazza, con ogni “pretesto”, per alimentare il loro ribellismo.
Le anomalie storiche, che si ripetono nelle dittature al potere, consistono nell’usare il Pretesto per attaccare l’Altro, riuscendo a trascinarsi appresso il cattivo consenso.
Cattivo consenso di coloro che, incapaci di capire sono resi fanatici di false verità, oppure resi impossibilitati a conoscere la realtà sottaciuta, dai Media corrotti e fasulli.

Chiudo sostenendo che tutte le verità storiche di PARTE, non servono alla Pace!
I POPOLI hanno bisogno di FUTURO!
Di un certo tipo di FUTURO, che starà a loro scegliere, aumentando la conoscenza e la vicinanza con altri Popoli, senza SOTTOSTARE al vincolo di nessun tipo di potere antidemocratico, populista o guerrafondaio.
NON ci servono recriminazioni sul passato!
Sono soltanto la maschera, controproducente, di politici FALLITI.
Soltanto le TRATTATIVE senza ricatti e con il preciso intento di Approvare un PROGETTO DI PACE MONDIALE è la soluzione ideale, valida per tutti, Putin compreso. 

In caso contrario l’Atomica “livellerà” l’Umanità e i superstiti faranno le guerre con le pietre (Einstein).

ggiannig ciaooo
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