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Autore Discussione: Padroncini infuriati: «Resisteremo». (i fuorilegge protestano? -ndr)  (Letto 2530 volte)
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« inserito:: Dicembre 13, 2007, 04:00:56 pm »

Padroncini infuriati: «Resisteremo». Genova, tensione al porto

«Ci hanno venduti per un tozzo di pane»

La base dei camionisti non ha gradito la svolta che ha portato all'intesa tra governo e sindacati

 
ROMA — «Ci hanno venduto per un tozzo di pane». «Bastardi, prima ci hanno mandato allo sbaraglio, poi hanno calato le braghe». «Non è possibile. Restiamo qui. Non ce ne andiamo». «Sfasciamo tutto. Lasciamo l'Italia senza benzina e senza pane fino a Natale». Quando poco dopo le sette di ieri sera è arrivata la notizia della sospensione dello sciopero, è esplosa la rabbia dei camionisti. L'ultimo sussulto prima della resa. A Fiano Romano come a Ventimiglia. A Torino come a Napoli. In Puglia come in Campania o in Sicilia.

A Genova, fino a tarda sera, i Tir bloccavano ancora il porto. Cna e Confartigianato hanno mandato alcuni delegati fra la «base» per spiegare i termini dell'accordo con il governo. Per convincere i manifestanti a rimuovere i blocchi. Ma sono stati contestati. Fischiati. In alcuni casi spintonati. E qualcuno ha provato a rilanciare: «Niente accordo, restiamo qui a oltranza, blocchiamo tutto», hanno urlato decine di autotrasportatori radunati a Santa Palomba, a sud di Roma. Sono state ore difficili. Polizia e carabinieri sono stati allertati un po' ovunque. C'era il timore che le assemblee potessero degenerare. Sono state segnalate liti fra autisti. E per alcune ore i Tir sono rimasti incolonnati con i motori spenti lungo le autostrade. O nei piazzali occupati da lunedì.

 I primi camion che si sono rimessi in moto, sono stati accompagnati da fischi, minacce e auguri di catastrofici incidenti alla prima curva da parte degli «irriducibili». Sono andate avanti a lungo le discussioni. La contestazione ha travolto anche le sigle più oltranziste. Gli autotrasportatori se la sono presa pure con la Conftrasporti, con la Fai e con Paolo Uggè, che dopo aver vestito i panni del «falco» è «diventato all'improvviso una pecorella», come arringava ieri sera con un megafono un camionista a Fiano Romano. Secondo la Polstrada, intorno alle 10 la situazione stava comunque tornando alla normalità, ma in molti posti i manifestanti hanno trascorso la notte in cabina. Senza sciogliere i presidi. Qualcuno ha fatto l'alba intorno ai falò improvvisati sul ciglio della strada. «Ma sono gli ultimi fuochi. Abbiamo perso...».

Paolo Foschi
13 dicembre 2007

da corriere.it
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