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Autore Discussione: Una sostenitrice della mozione Giachetti alle primarie  (Letto 2108 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Marzo 21, 2019, 11:36:45 pm »

Ho ascoltato stamane, come invitata e sostenitrice della mozione Giachetti alle primarie, con interesse e curiosità gli interventi di Nicola Zingaretti, Paolo Gentiloni, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Nonché, il bel discorso di Anna Ascani.

Devo dire che, al termine di questo lungo ascolto, le ragioni per le quali mi sono riconosciuta, dedicando tempo ed emozioni alla Mozione Giachetti durante le primarie, hanno trovato tutte, dentro di me, conferma di senso. Il lungo discorso di Zingaretti, tutto orientato a parlare di una alleanza larghissima in vista delle Europee, cosa che trovo più che sensata, ha però avuto, per essere la relazione del Nuovo Segretario, molte sviste ed alcune lacune. Lacune nel non parlare per nulla di temi spinosi (la convivenza e la coesistenza con le tante culture ospiti o in presenza e quindi paritario diritto nel nostro paese - la migrazione solo di striscio nominata), la battaglia aperta per tanti dei diritti civili (il sistema carcerario, la giustizia sana contro il giustizialismo, il valore della buona informazione). Sviste nel considerare patrimonio del nuovo corso del PD l'attenzione ai temi del lavoro, della scuola, della qualità di vita delle persone. Sviste arroganti, se si pensa a come i governi Renzi e Gentiloni hanno fatto tanto in questo senso, al punto da costringere l'attuale governo a non tagliare alcune voci (es. bonus ai 18enni), e a poter sfruttare il buono che è stato fatto nelle assunzioni nel settore scuola (sia pur tradendolo con la nuova cancellazione dei percorsi di formazione specifica degli insegnanti). Sviste se si pensa al tanto fatto per la contrattazione, la ripresa economica, il reddito di inclusione contro la povertà, il superamento del digital divide nelle scuole, la formazione permanente degli insegnanti e la valutazione della qualità della formazione erogata nelle scuola. Le priorità date alla formazione sulle metodologie dedicate alle utenze specifiche nella didattica, la dotazione delle scuole di strumenti di attuazione del registro elettronico. Il tanto fatto per le coppie omosessuali, e per il dialogo sui temi della vita, della dignità nella morte e della procreazione assistita. Sviste sull'appartenenza di Calenda all'Albo degli iscritti al PD, e una escusatio non petita per l'adesione dei non elettori del PD al voto delle primarie... Zingaretti appare, almeno a me è apparso, poco incline ad essere un leader, piuttosto incline a essere il regista tattico di una riapertura di credito verso il PD nella percezione di chi per la politica nutre molta disaffezione e sfiducia. Molti richiami all'elettorato 5S, pochi richiami a una astensione che parla forte anche da sola. Auguri a Zingaretti, sarà importante per tutti un buon risultato Europeo, anche grazie a un programma tattico e burocraticamente costruito a tavolino. Peccato che le alleanze ampie siano destinate a diventare critiche non appena si passa dalle dichiarazioni di principio alle pratiche legislative ed al posizionamento verso di esse, si sia Governo od Opposizione. Prodi docet-- Accanto a questo, ho ascoltato basita un Martina del tutto azzerato nel consenso medievale alla proposta del vincitore, e un Paolo Gentiloni addirittura scadente nel pessimo gusto con battute del tipo "baci e abbracci" e così andare-- Allora ecco, io, da iscritta, il mio sostegno lo confermo a #RobertoGiachetti, la cui lucidità e passione sono sempre evidenti e adeguate. #Zingaretti ha dichiarato di volere un partito aperto alle proposte e al confronto con tutti quelli che sono a sinistra della destra più becera, ma in questo spero sia compreso il dialogo con l'opposizione interna, che il riformismo a cui oggi Zingaretti guarda ha praticato, anche a costo della impopolarità ma con grande guadagno per il Paese. Opposizione interna che nessuno vuole insensata e personalistica (come è invece stata e voluta quella contro Matteo Renzi e molti dei suoi ministri). Vedremo, lieti di essere sorpresi se la pratica della guida del Partito Democratico sarà migliore di quanto oggi si sia potuto prefigurare... Con questo, davvero val la pena archiviare i confronti di posizione e passare alle valutazioni delle cose e delle azioni, sperando nel meglio, ma decisamente sperando di andare sempre avanti ;-)

PS: Non so Moretti come si sia posizionato alle Primarie, ma questa foto, stante l'umore mio, presa da Bianca, ci sta proprio—

Da Fb del 17 marzo 2019 da Nerina Garofalo.

Alcuni commenti, dopo qualche ora di decantazione, sulla relazione di #NicolaZingaretti all'Assemblea Nazionale di stamattina che lo ha proclamato Segretario Nazionale del PD.
- Non c'è abiura su quanto hanno fatto i governi PD di Renzi e Gentiloni. Bene. Anzi, il Segretario dice chiaramente che, da Amministratore, ha avuto a che fare con tutta una serie di Governi, e che i nostri sono stati senza alcun dubbio i migliori. Molto bene. Dice di aver votato Sì al referendum e di averlo fatto con convinzione. Benissimo. Dice però che intende, d'ora in poi, mettere l'essere umano al centro dell'azione politica. Dice anche di voler dare nuovo impulso alla scuola e alla sanità lottando perché quei settori abbiano più attenzione e più sostegno economico. Giustamente, #RobertoGiachetti gli ricorda che questo è esattamente quello che hanno fatto i governi Renzi e Gentiloni e che quel "d'ora in poi" stona un po' soprattutto con la realtà.
- Il Segretario parla poi di un campo largo da costruire intorno al PD per rilanciare l'opposizione al Governo GialloVerde. Dice anche, esplicitamente, che questo campo dev'essere largo non solo a sinistra del PD, ma anche verso il centro. Benissimo. Ma è possibile? Purtroppo ci siamo già passati, Segretario. Abbiamo visto campi larghi a destra e sinistra di quello che era il nucleo del PD, con i due governi dell'Ulivo e dell'Unione. Entrambe le volte i tentativi di Prodi sono naufragati sull'incompatibilità politica delle forze alleate che, a quel tempo, avevano in comune solo il nemico Berlusconi. I campi larghi, per nascere, devono basarsi non su un pensiero unico, ma almeno su un'idea di governo e di paese che non può mettere insieme ingredienti incompatibili e andare dai lib-dem di +Europa a "Futura" e "Possibile". Altrimenti si rischia, come con Prodi, di fare un'alleanza elettorale anche vincente, ma successivamente ingestibile. Proprio per questo, è bene ricordarlo, è nato il PD a vocazione maggioritaria. E Renzi, con la sua vittoria alle Europee del 2014, ne ha plasticamente incarnato il significato più profondo. Per vincere e governare, occorre attrarre le forze disperse all'esterno con una proposta politica convincente, definita e chiara. Cosa che, almeno al momento, non vedo.
- Si è detto che ora il Partito sarà aperto a tutte le istanze costruttive. Spero, credo fermamente, che questo significhi soprattutto ascoltare la minoranza del PD, magari un attimo prima di chi dal PD sta fuori. Io ci credo e credo che questo partito aperto sarà un ottimo habitat per i Comitati di Azione Civile fondati alla Leopolda di Ottobre scorso e che questi, nella loro vicinanza al PD, saranno ascoltati e tenuti in considerazione per la definizione dell'azione politica del Partito.
- Non è bellissimo che siano stati "assunti" in Direzione esponenti di associazioni e movimenti (mi riferisco in particolare a MDP e FUTURA) che hanno preso posizione esplicita per il NO al referendum costituzionale e hanno picconato il PD come se fosse il loro unico vero avversario. Lo statuto (Art. Fico consente al Segretario di inserire in Direzione personalità da lui scelte anche fuori dal Partito. Magari avrei scelto persone più vicine al partito stesso, ma tant'è. Credo che sia un problema di dignità anche per loro e basta guardare la bacheca di Furfaro per avere il senso della difficoltà che questa "chiamata" ha anche per lui.
- Sono felicissimo della vicepresidenza affidata ad @Anna Ascani. Rappresenta per la minoranza una garanzia e per Anna una posizione adeguata al suo spessore. Sono atterrito dal completo annullamento di qualsiasi diversificazione dalla mozione vincente da parte di Martina. Il fatto che nel suo discorso abbia attaccato solo la minoranza rappresentata da Giachetti è di pessimo gusto e rappresenta quanto finta sia stata la sua posizione. Vabbé-- sic transeat gloria mundi.
- Un ultimo commento, un po' estetico un po' no. Nicola leggeva. Io Renzi non l'ho mai visto leggere. L'impatto, in termini di empatia e di leadership di un discorso letto rispetto a uno a braccio è drammaticamente diverso. So che uno dei leit-motiv di Nicola è proprio che lui non vuole un partito leaderistico, ma un partito corale. OK. Ma quello che si è visto oggi è molto grigio. Molto "vintage"... speriamo che si migliori. L'attrazione, che ci si creda o meno, passa anche per la leadership.
Finiti i commenti, io confermo il mio massimo impegno in questo Partito e credo, grazie anche a quello che ha detto oggi il Segretario, che tutte le voci saranno ascoltate e che i confronti veri saranno sulla politica e sulle idee. Benissimo, con questi presupposti, continuiamo ad andare #SempreAvanti e a lottare per un riformismo vero, perché ne ha bisogno il Partito, il Paese e i nostri figli.

Da Fb Riccardo Vinci
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