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Autore Discussione: l'ICOSAMERON, il romanzo dell'avventuriero veneziano che racconta il viaggio...  (Letto 2198 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Marzo 04, 2019, 04:56:30 pm »

Grandi utopie.

Tradotto per la prima volta integralmente dal francese l'Icosameron, il romanzo dell'avventuriero veneziano che racconta il viaggio sotterraneo in un Eden governato da una logica strabiliante. Casanova pubblicò il romanzo a Praga in 5 volumi a proprie spese nel 1788, dopo aver incontrato Mozart alla prima del Don Giovanni. Tradotto da Serafino Balduzzi per l'editrice Luni, nella nostra lingua circolava soltanto una versione parziale del 1960, uscita da Lerici con il titolo Edoardo ed Elisabetta; comunque un'edizione integrale francese in 5 volumi fu stampata a Spoleto da Claudio Argentieri nel 1926. Il titolo dell'opera per esteso è: Icosameron, ovvero Storia di Edoardo e di Elisabetta che passarono ottantun anni presso i Megamicri abitanti indigeni del Protocosmo nell'interno del nostro globo. Per i lettori della Domenica, Piero Boitani ha esplorato il “mondo perduto” descritto da Giacomo Casanova, e ne ha fatto un resoconto che amplifica, e rilancia, il fascino di un'opera che era caduta nel dimenticatoio.

Dentro l'Icosameron c'è di tutto, governato da una logica che stupisce ripetutamente, quasi fosse in cinque romanzi di Jules Verne messi assieme. (…) L'utopia narrativa che Casanova costruisce è davvero strabiliante e l'Icosameron raggiunge d'un balzo le altre produzioni eccellenti del Secolo dei Lumi: tra le più celebri, il Robinson Crusoe di Defoe, I viaggi di Gulliver di Swift (i megamicri hanno alcune caratteristiche in comune con gli houyhnhnm swiftiani), il Candide di Voltaire.

Si tratta, naturalmente, di fantascienza. Ma rivolgendosi al Conte di Wallenstein Casanova scriveva: “Chi può dire se in questo libro scrivo il vero o il falso? Si pensa d'inventare e invece è tutto vero; oppure si gabellano frottole che si credevano verità sacrosante … E voi, signor Conte, accettate il racconto a cuor leggero, salvo che vi abbia l'aria di un maledetto imbroglio: qualunque cosa contenga di buono, non pretende a verità accertata.

Vedetelo come la Vita di Robinson Crusoe, quel libro inglese che non documenta i fatti, ma si legge con tanto maggior piacere come romanzo”.


dal sole24ore.com
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