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Autore Discussione: Il più celebre Segretario della Storia, Niccolò Machiavelli, cercò con i suoi...  (Letto 1458 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Febbraio 17, 2019, 10:00:09 pm »

Il più celebre Segretario della Storia, Niccolò Machiavelli, cercò con i suoi studi, le sue intuizioni e le sue Opere di recuperare un mondo che era in via di disintegrazione.

Lo fece ponendo le basi di una riforma, anzi di una renovatio, che per potere avere successo doveva essere in primo luogo di carattere etico, civile, militare e religioso. I suoi problemi sono, oggi, anche i nostri. E allora la Domenica ha chiesto a Michele Ciliberto, storico della filosofia, titolare della cattedra di Storia della filosofia moderna e contemporanea della Scuola Normale di Pisa, grande studioso di Machiavelli, di anticipare i contenuti del suo saggio, di prossima pubblicazione, intitolato Ragione e pazzia, dedicato al pensiero del Segretario.

Laddove, per pazzia, in Machiavelli si intende qualcosa che confina con l'eccesso di passione piuttosto che con la perdita del senno. “Per Machiavelli, l'eccesso, la pazzia – spiega Ciliberto – è lo strumento eccezionale per scardinare il limite in cui l'uomo è posto dalla natura e dalla Fortuna, cioè dal caso, dall'accidente, da quello che costituisce l'orizzonte ordinario del vivere dell'uomo, còlto e analizzato nella sua manifestazione più alta, la vita civile, la politica. Tutta la sua riflessione antropologica, politica, storiografica è basata su questa persuasione, e ad essa deve essere ricondotta per essere capita.

La sua pazzia non ha nulla in comune con il fare alla pazzeresca. Anzi, è lo sforzo estremo, e massimamente programmato, che l'uomo fa per non soccombere e continuare a vivere, contrastando i colpi sia della fortuna che della morte. Realismo e pazzia: è in questa tensione mai risolta che sta il carattere eccezionale dell'esperienza di Machiavelli rispetto ai suoi contemporanei, anche agli amici più vicini che lo guardano con occhio sorpreso, preoccupato, senza però mai scalfire le sue opinioni. Ed è una pazzia totalmente laica e mondana – parte integrante della politica e dell'arte dello Stato: senza alcun contatto con la follia cristiana di cui Erasmo è nel primo Cinquecento il massimo rappresentante. Sono due concezioni senza alcun contatto, totalmente diverse”.

Nel menu della Domenica molti altri argomenti. Ecco una selezione per i lettori del Sole 24 Ore

Da – ilsole24ore.it
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