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Autore Discussione: Mark Zuckerberg, ecco la verità su Facebook  (Letto 1230 volte)
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« inserito:: Gennaio 28, 2019, 05:25:09 pm »

Da - WSJ/ Zuckerberg, ecco la verità su Facebook

The Wall Street Journal Europe

Il Ceo del social network risponde ai dubbi che riguardano il modello di business della società che ha fondato 15 anni fa.
Secondo Zuckerberg Facebook non vende i dati delle persone, perché non è nel suo interesse.
I dati raccolti servono per far funzionare il servizio e per la sicurezza, ma quando sono usati per scopi pubblicitari l’utente può controllarli

Di Mark Zuckerberg

Il prossimo mese Facebook compirà 15 anni. Quando ho fondato Facebook, non stavo cercando di costruire un'azienda globale. Mi ero reso conto che si poteva trovare quasi tutto su internet, musica, libri, informazioni, tranne la cosa che contava di più: le persone. Così ho costruito un servizio che le persone potevano usare per connettersi e conoscersi. Nel corso degli anni, miliardi di persone lo hanno trovato utile, e abbiamo costruito tanti servizi che le persone in tutto il mondo amano e usano ogni giorno.

Recentemente ho sentito molte domande sul nostro modello di business, quindi voglio spiegare i principi di come operiamo.

Credo che tutti dovrebbero avere una voce ed essere in grado di connettersi. Se ci impegniamo a servire tutti, allora abbiamo bisogno di un servizio accessibile a tutti. Il modo migliore per farlo è offrire servizi gratuiti, cosa che gli annunci pubblicitari ci consentono di fare.

Le persone ci dicono costantemente che gli annunci a loro destinati devono essere pertinenti. Ciò significa che dobbiamo capire i loro interessi. Quindi, in base a quali pagine piacciono alle persone, su cosa cliccano e altri segnali, creiamo categorie (per esempio, persone a cui piacciono le pagine sul giardinaggio e che vivono in Spagna) e poi vendiamo agli inserzionisti la possibilità di mostrare i loro annunci a quella categoria. Anche se la pubblicità destinata a gruppi specifici esisteva ben prima di Internet, la pubblicità online permette una profilazione molto più precisa e quindi annunci più pertinenti.

Rispetto alla TV, alla radio o alla stampa, Internet consente inoltre una maggiore trasparenza e un controllo su quali annunci vedete. Su Facebook, avete il controllo sulle informazioni che utilizziamo per mostrarvi gli annunci e potete impedire a qualsiasi inserzionista di raggiungervi. Potete scoprire perché state vedendo un particolare annuncio e cambiare le vostre preferenze per ottenere gli annunci che vi interessano. E potete usare i nostri strumenti di trasparenza per vedere ogni annuncio, diverso dal vostro, che un inserzionista sta mostrando a chiunque altro.

Tuttavia, alcuni sono preoccupati per la complessità di questo modello. In una transazione ordinaria, si paga un'azienda per un prodotto o servizio che fornisce. Qui si ottengono i nostri servizi gratuitamente e lavoriamo separatamente con gli inserzionisti per mostrarvi gli annunci pertinenti. Questo modello può sembrare opaco, e siamo tutti diffidenti dei sistemi che non comprendiamo.

A volte questo significa che le persone pensano che facciamo cose che in realtà noi non facciamo. Per esempio, non vendiamo i dati delle persone, anche se spesso viene riferito che lo facciamo. Infatti, vendere le informazioni delle persone agli inserzionisti sarebbe contrario ai nostri interessi commerciali, perché ridurrebbe il valore unico del nostro servizio agli occhi degli inserzionisti. Abbiamo un forte incentivo a proteggere le informazioni delle persone dall'accesso di chiunque altro.

Alcuni temono che gli annunci creino un disallineamento degli interessi tra noi e le persone che utilizzano i nostri servizi. Mi viene spesso chiesto se abbiamo un incentivo ad aumentare il tempo e catturare una maggiore attenzione su Facebook perché questo crea più spazi pubblicitari, anche se non è nel migliore interesse della gente.

Siamo molto concentrati nell'aiutare le persone a condividere e connettersi di più, perché lo scopo del nostro servizio è quello di aiutare le persone a rimanere in contatto con la famiglia, gli amici e la comunità. Ma da una prospettiva di business, è importante che il loro tempo sia ben speso, altrimenti non utilizzeranno i nostri servizi così tanto a lungo. Clickbait e altre porcherie possono catturare l’attenzione dell’utente nel breve termine, ma sarebbe sciocco da parte nostra mostrarle intenzionalmente, perché non è quello che la gente vuole.

Un'altra domanda è se lasciamo intenzionalmente contenuti dannosi o divisivi, perché catturano maggiormente l'attenzione degli utenti. No, non lo facciamo intenzionalmente. La gente ci dice costantemente che non vuole vedere questi contenuti. Gli inserzionisti non vogliono che i loro brand siano accostati a questi contenuti. L'unico motivo per cui rimangono è perché le persone e i sistemi di intelligenza artificiale che usiamo per monitorarli non sono perfetti, non perché abbiamo un incentivo a ignorarli. I nostri sistemi sono ancora in evoluzione e miglioramento.

Infine, c'è l'importante domanda se il modello pubblicitario incoraggi le aziende come la nostra ad utilizzare e memorizzare più informazioni di quante ne abbiamo bisogno.

Non c'è dubbio che raccogliamo alcune informazioni a scopo pubblicitario, ma queste informazioni sono generalmente importanti per la sicurezza e per il funzionamento dei nostri servizi. Per esempio, le aziende spesso inseriscono un codice nelle loro applicazioni e siti web in modo che quando una persona visiona un articolo, poi riceve un promemoria per completare l'acquisto. Ma questo tipo di segnale può essere importante anche per individuare frodi o account falsi.

Diamo alle persone il controllo completo se usiamo queste informazioni a scopo pubblicitario, ma non lasciamo loro il controllo su come le usiamo per la sicurezza o per il funzionamento dei nostri servizi. E quando abbiamo chiesto alle persone il permesso di utilizzare queste informazioni per migliorare gli annunci loro diretti, come parte della conformità al regolamento generale dell'Unione europea sulla protezione dei dati (Gdpr), la stragrande maggioranza ha accettato, perché preferisce annunci più pertinenti.

In ultima analisi, credo che i principi più importanti in materia di dati siano la trasparenza, la libertà di scelta e il controllo. Dobbiamo essere chiari sui modi in cui utilizziamo le informazioni e le persone devono avere scelte chiare sul come le loro informazioni vengono utilizzate. Riteniamo che una regolamentazione che codifichi questi principi attraverso Internet sarebbe positiva per tutti.

È importante fare le cose nel modo giusto, perché questo modello di business presenta chiari vantaggi. Miliardi di persone ottengono un servizio gratuito per rimanere in contatto con coloro a cui tengono e per potersi esprimere. E le piccole imprese, che creano la maggior parte dei posti di lavoro e della crescita economica in tutto il mondo, hanno accesso a strumenti che le aiutano a prosperare. Ci sono più di 90 milioni di piccole imprese su Facebook, che costituiscono gran parte del nostro business. La maggior parte di esse non poteva permettersi di acquistare spot televisivi o cartelloni pubblicitari, ma ora hanno accesso a strumenti che prima solo le grandi aziende potevano utilizzare. In un sondaggio globale, la metà delle aziende presenti su Facebook dice di aver assunto più persone da quando sono entrate. Stanno usando i nostri servizi per creare milioni di posti di lavoro.

Per noi, la tecnologia è sempre stata una questione di mettere il potere nelle mani di quante più persone possibile. Se credete in un mondo in cui tutti hanno la possibilità di usare la propria voce e le stesse possibilità di essere ascoltati, in cui chiunque può iniziare un'attività da zero, allora è importante costruire una tecnologia al servizio di tutti. Questo è il mondo che stiamo costruendo ogni giorno, e il nostro modello di business lo rende possibile.

Zuckerberg è fondatore e CEO di Facebook .

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