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Autore Discussione: Luca BOTTURA: - "INVECE STICAZZI"  (Letto 7493 volte)
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« inserito:: Novembre 24, 2018, 05:27:39 pm »

I pericoli del neofaccismo: una storia vera
Nota: come quasi sempre, quando ricevo un attacco da un “collega”, rispondo – se devo – sul mio blog e non sul giornale cui collaboro, perché far pagare una cifra anche piccola per cose che riguardano il mio ombelico mi pare francamente eccessivo.

Ieri sera mi trovo nella timeline di twitter un commento di Filippo Facci, tra le altre cose editorialista di Libero, che minaccia di menarmi.

La cosa un filo mi perplime. Nel muggire indistinto dei commentatori “fuori dal coro”, la sua mi è sempre sembrata quantomeno una voce dissonante. Mi è capitato di essere d’accordo. Specie sul garantismo giudiziario. Avrà sbagliato persona, penso. Quindi abbozzo una risposta simpatica e vado a dormire.

Stamane, recuperando Libero di ieri – non l’avevo letto: era giorno di pilates – comincio a mettere in fila le cose. Il quotidiano di Littorio Feltri ospitava una lunga articolessa faccista sul tweet di Maurizio Crosetti che tanto scalpore ha generato giorni fa, quello in cui si invitava a una nuova resistenza contro i fascisti ritornanti evocando se necessario anche piazzale Loreto. In particolare, il pacato Filippo se la prendeva con me per aver sottolineato il riflesso pavloviano dei grillini che, pur non essendo stati chiamati in causa, attaccavano Crosetti.

Poi dev’essere successo questo: Facci è andato sul mio account twitter e ha trovato un post di un anno fa, sui leoni da tastiera che mostrano l’orbace sui social ma si indignano se ricordi loro come andò a finire. Un post articolato, in italiano corrente, di cui vado talmente fiero che l’ho messo come tweet fissato. Quello che si legge per primo, planando sulla mia pagina. Così il mio aspirante aggressore deve averlo scambiato per un commento al suo pezzo, e – l’ora tarda della sera deve aver fatto il resto – ha ventilato l’ipotesi di passare a vie di fatto.

Morale: proprio come nel caso del retweet grillino contro Crosetti, il riflesso condizionato di Facci l’ha portato ad assumere un atteggiamento potenzialmente squadrista contro uno che non parlava di lui. Cioè: per dimostrare di non essere un fascio da tastiera, benché collabori con un giornale che ospita il Duce come quotidiana guest star, si è atteggiato come tale.

Mentre è del tutto evidente che non lo è. È solo uno che non capisce quello che legge e, avendo un ego che attualmente confina con il Canada, pensa di essere al centro dei pensieri di chiunque.
Invece sticazzi, Filippo.

Ciao.

Da - http://lucabottura.net/
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« Risposta #1 inserito:: Novembre 24, 2018, 05:29:35 pm »

The Populisti

Marziani / "Oggi il pezzo è inutilmente serio, benché ospitato in un riquadro dichiaratamente satirico, perché ieri il direttore del GdG ha tenuto a significarmi via sms che sono un "comico che non fa ridere".

Ci tenevo a non deluderlo

Di LUCA BOTTURA
13 novembre 2018

Che i social possano essere una brutta bestia fino a ieri era solo una metafora. Poi la Bestia in persona ha sfottuto un minore su Twitter. Luca Morisi, lo spin doctor di Matteo Salvini, è infatti intervenuto a chiosa di una foto pubblicata da un autore satirico, Osho, nella quale il suo Capitano appariva in mezzo ai bimbi di una trasmissione tv. Tutti entusiasti. Tranne uno. Morisi ha scritto che quel bambino triste somigliava a Maurizio Martina.
Al netto della discreta battuta, è il segno ultimo che sono saltate le marcature. Che esiste una variegata genia per cui il like giustifica i mezzi e banalissime ragioni di opportunità vengono scavalcate alla boia d'un Giuda da un tizio che, invece di fare lo stuntman di Rovazzi per le scene da antipatico, riveste un ruolo apicale nella comunicazione del Ministro della Paura. Ma cazzeggia in rete come l'ultimo dei troll.

Approfondimento
Tv, Salvini alla lavagna risponde ai bambini (e tocca pure a Toninelli)

Di ANTONIO DIPOLLINA
Se penso infatti alla fatica che un qualunque programma tv deve fare per ospitare un minorenne (firme, controfirme, autorizzazioni, il divieto di andare in onda dopo le 23) mi sembra ancora più incredibile che un bambino possa finire involontariamente nello sciocchezzaio social del regimetto che ci è dato di vivere. A meno che non stia sottovalutando Morisi. A meno che quel bimbo non sia semplicemente venuto un po' meno entusiasta nella foto, come parrebbe e certamente è, ma fosse davvero consapevole di stare insieme a uno che i bambini diversamente colorati vuol rimandarli in Africa a pedate. Dunque abbia agito di conseguenza. Come quel tizio che, in una celebre foto, manteneva il braccio abbassato al passaggio di un noto imbianchino viennese.

Ma al momento non c'è alcuna ragione che giustifichi questa - deliziosa - ipotesi. Oggi il pezzo è inutilmente serio, benché ospitato in un riquadro dichiaratamente satirico, perché ieri il direttore del GdG ha tenuto a significarmi via sms che sono un " comico che non fa ridere". Ci tenevo a non deluderlo. Se volete comunque farvi una risata, segnalo lo splendido tweet del cantautore Cesare Cremonini, che sempre ieri ha costruito una divertente crasi tra le intimidazioni grilline e un noto gruppo pop - The Giornalisti - scrivendo " Proprio non capisco l'accanimento di @luigidimaio contro i giornalisti. Ognuno ascolta la musica che gli pare!".

I commenti che ne sono scaturiti, tra grillini inferociti e fan di Cremonini che sostenevano serissimi come il tweet non avesse nulla a che fare con la politica, sono il segnale preciso del meteorite che ci meritiamo. Tranne Cesare, che si è dimostrato una volta in più brillante e, senza menarla troppo, persino coraggioso.

Da - https://www.repubblica.it/politica/2018/11/13/news/the_populisti-211510428/?ref=search
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« Risposta #2 inserito:: Novembre 24, 2018, 05:32:29 pm »

Malati di giga

Marziani/

Davide Casaleggio sul palco della Samsung tra intelligenza artificiale e conflitti di interesse

Di LUCA BOTTURA
23 novembre 2018

Davide Casaleggio parteciperà oggi a un convegno sull'intelligenza artificiale organizzato da Samsung. Giuro. C’è tanto di pubblicità sui social col marchio dell’azienda coreana. Non è dato sapere se la partecipazione sarà a pagamento, ma è immaginabile che per abbinarsi a Samsung il manager grillino sia stato strapagato. Dalla Apple.

Secondo fonti solitamente bene informate, un prototipo di intelligenza artificiale sarebbe stato testato su Tony Nelli, che dopo l’impianto del chip Samsung è stato in grado di allacciarsi autonomamente le scarpe. Solo che le ha indossate alle mani.

Nel tweet che annuncia l’iniziativa - tutto vero! - Casaleggio afferma: «L’obiettivo dell’impiego dell’intelligenza artificiale non è il mero miglioramento dell’efficienza produttiva, bensì un’apertura verso nuove strade di generazione di valore». Segue firma.

Com’è del tutto evidente, la frase di Casaleggio non significa assolutamente nulla. È una supercazzola senza senso alcuno tipica da geni del marketing. Da cui si deriva una volta per tutte la terribile verità: quello bravo era il padre. Che usava Grillo come ventriloquo. Ergo, per traslato, essendo Casaleggio Associati la capofila del Gruppo Cinque Stelle, che controlla Conte, il capo del governo italiano è al momento alla mercé del testimonial di un’azienda di telefonini.

Nel programma del Business Summit cui prenderà parte Davide Casaleggio si parlerà di “digital disruption”, ossia un “radical change” che incide sulla “value proposition”. Detta così, sembra la solita “catch for the asshole”. Tipo “election day”, “jobs act”, “one val one”.

Invece ha un senso: la “digital disruption” e ‘na robba che accade quando un mezzo di fruizione totalmente nuovo, per esempio Netflix, agisce su un servizio esistente, per esempio il cinema, rivoluzionandone i contorni. Nella testa di Casaleggio il mezzo nuovo è la democrazia diretta e quello rivoluzionato è la democrazia tout court. Solo che il MoVimento Cinque Stelle sta a Netflix come Povia sta a Nat King Cole.

Però sarà molto divertente vedere il paladino della lotta ai poteri forti fare l’ospitone alla convention di una delle più grandi aziende mondiali nel campo delle telecomunicazione, circondato dai manager delle suddetta. Che pare addirittura venda i propri prodotti alla Pubblica Amministrazione. Chissà domani l’indignazione sui pochi giornali liberi di questo Paese. Purtroppo su Repubblica non se ne può parlare perché Soros non vuole.
Sayonara*.

*È giapponese e non coreano, ma tanto Nelli non se ne accorge.

Da - https://www.repubblica.it/politica/2018/11/23/news/malati_di_giga-212362929/?ref=nrct-4
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