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Autore Discussione: LUCIANO GALASSI0. La riforma della prescrizione voluta dai 5 Stelle non va ...  (Letto 1981 volte)
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« inserito:: Novembre 15, 2018, 12:46:12 pm »

Perché abolire la prescrizione non cura i mali della giustizia

La riforma della prescrizione voluta dai 5 Stelle non va nel verso giusto.
Basti pensare che in appello toglierebbe stimoli al magistrato o all'avvocato: tanto il processo rimarrebbe in piedi ugualmente e i tempi della giustizia si allungherebbero ancora di più di quelli attuali

   LUCIANO GALASSI0
9 novembre 2018 19:16

Riforma prescrizione
Più che l’abolizione della prescrizione, servirebbero piccole riforme e un aumento del personale amministrativo della giustizia, che oggi non solo è insufficiente, ma non può fare gli straordinari, perché non verrebbero pagati. E poi la giustizia deve avere dei tempi certi e soprattutto non biblici, come, purtroppo spesso accade, finendo così con la prescrizione dei reati.

Ma il tema della giustizia, ormai da quasi 25 anni è diventato terreno di scontro politico tra governo e opposizioni, tra magistratura e avvocatura. Il problema reale, a mio giudizio, è rappresentato da un lato dai tempi della giustizia e dall’altro dalla certezza della pena. Senza tralasciare il sovraffollamento delle carceri che ospitano un numero di detenuti di gran lunga superiore alla capienza effettiva, provocando effetti negativi sul recupero della persona che ha violato la legge.

A cosa è servita la riforma Orlando
I tempi di prescrizione di alcuni reati più gravi erano già stati prolungati con la riforma voluta dall’ex Guardasigilli Orlando del governo Gentiloni. Certo non era stata la panacea che risolveva tutti i problemi che attanagliano il mondo giudiziario, però era, ed è ancora oggi, una soluzione che in parte ha migliorato l’amministrazione della giustizia.

Ma la riforma della prescrizione voluta dal ministro Bonafede e dai 5 Stelle non va nel verso giusto. Basti pensare che in appello toglierebbe - indirettamente, o meglio, inconsciamente - stimoli al magistrato o all’avvocato: tanto il processo rimarrebbe in piedi ugualmente e i tempi della giustizia si allungherebbero ancora di più di quelli attuali.

Che cosa serve per i mali della giustizia
Insomma servono riforme che abbrevino i tempi dei processi e non il contrario. Faccio degli esempi da profano, non sono di certo un giurista. Bisognerebbe ad esempio concedere al giudice la possibilità di evitare inutili perdite di tempo con l’audizione di testimoni la cui deposizione è inutile all’accertamento della verità processuale, ma che spesso diventano uno stratagemma della difesa per allungare i tempi e arrivare alla prescrizione.

Oppure perché consentire all’imputato che ha patteggiato una pena in primo grado, di poter ricorrere in Cassazione? In questo modo, a volte, il reato per il quale la persona era stata condannata (con una sorta di ammissione delle sue responsabilità) usufruisce della prescrizione tornando quindi con una fedina penale pulita.

Il pericolo di essere imputati per sempre
E poi l’imputato non può rimanere tale a tempo indeterminato: l’abolizione della prescrizione porterebbe anche a situazioni di questo genere. Per non parlare delle parti lese che vorrebbero avere giustizia, ma in tempi ragionevoli e non biblici.

Il compromesso trovato tra M5s e Lega è di inserire il tema della prescrizione nel disegno di legge sulla corruzione e comunque renderlo operativo solo dopo la riforma del processo penale. Tempi previsti, secondo il ministro Bonafede? Il 2020. Cioè fra poco più di un anno. Gli addetti ai lavori (magistrati e avvocati) sanno perfettamente che per fare una riforma del genere occorrerebbe più tempo e, soprattutto, un tavolo attorno al quale dovrebbero sedere tutte le categorie: dall’Associazione nazionale magistrati, agli avvocati.

Chi conosce la cura c'è. Basta ascoltarlo
Ministro Bonafede, ascolti i consigli che le potrebbero venire da queste rappresentanze, d’altronde sono i magistrati e gli avvocati che quotidianamente si confrontano e si scontrano nei processi. Sono loro i soggetti che potrebbero analizzare e trovare delle soluzioni ai mali della giustizia penale. Un esempio: ci sono processi che ancora oggi vengono svolti in forma collegiale, cioè da un tribunale composto da tre magistrati: non mi riferisco agli omicidi, ma ad altri reati come il sequestro di persona o la rapina a mano armata. Se si facesse una riforma che assegna la competenza al giudice monocratico in casi di questo genere, i tempi della giustizia si dimezzerebbero e forse anche di più.

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