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Autore Discussione: Letteratura di fantasia.  (Letto 1272 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Novembre 04, 2018, 06:21:05 pm »

Letteratura di fantasia.

C'è il fantastico-frivolo della letteratura d'evasione, le opere in cui compaiono mostri, fantasmi, sirene, elfi, fate, vampiri, arpie e asini volanti. O trattano di viaggi sulla luna o del mondo dei morti e di contatti con creature inesistenti. E poi c'è il fantastico-profetico dei grandi libri e dei grandi classici. Come districarsi in questa affascinante ma intricata giungla dell'immaginario? Ci ha pensato, per i lettori della Domenica del Sole 24 Ore, Luigi Sampietro, esperto di letteratura anglosassone e di cultura del Rinascimento. Se è vero che la prima definizione di “fantasia” è di Aristotele, che con questo termine indicò la facoltà di riprodurre i dati della sensazione nell'assenza degli oggetti che l'avevano provocata, considerandola intermedia fra la conoscenza sensibile e quella intellettuale, e primo presupposto della memoria, è altrettanto vero – ci ricorda Luigi Sampietro – che limitare lo studio del fantastico a un determinato periodo storico sia un modo di confessare la propria incapacità di leggere nella mappa della letteratura con strumenti che non siano quelli di un freddo algoritmo approntato ad hoc. La poesia e, per estensione, la grande letteratura sono sempre e interamente contemporanee a chi scrive, e a chi legge. Perché, in effetti, i libri parlano tra di loro: se non sopra gli scaffali, nella testa di chi li apre e vi entra.

Scrive Gino Ruozzi nella prefazione al volume di Lucilla Sergiacomo “L'assoluta libertà del fantastico. Un viaggio nella fantasia da Omero a Calvino” (Odoya), da cui Luigi Sampietro prende le mosse: “È difficile separare con tagli netti il fantastico dalla realtà, a meno che non si consideri la realtà (o la presunta normalità) qualcosa di piatto e di lineare, di nitido e di comprensibile”. E lo stesso Ruozzi conclude con un aforistico paradosso: “Più conosciamo più ignoriamo, più pensiamo che vinca la ragione più domina l'irrazionalità”.

Nel menu della Domenica molti altri argomenti. Ecco una selezione per i lettori del Sole 24 Ore
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