Altro che sanzioni: secondo Di Maio tutta Europa si ispirerà alla manovra italiana
Diventerà "una ricetta" per rilanciare tutti gli altri Paesi, dice il vicepremier in una intervista al Financial Times. Che loda le politiche espansive di Donald Trump
05 novembre 2018, 09:51
Manovra Di Maio ricetta Europa Financial Times
Alberto PIZZOLI / AFP
Il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato dal Financial Times, difende la manovra del governo che potrà diventare, "una ricetta per tutti gli altri Paesi". "Non credo che saremo sanzionati - spiega a proposito dei contrasti con la Ue - la procedura sarà avviata ma ci sarà una fase di dialogo" e "crediamo di poter ampiamente ridurre il debito pubblico con una manovra espansiva".
Il leader M5s ribadisce quindi che non c'è alcuna intenzione di uscire dall'eurozona e, "quando gli investitori lo capiranno, lo spread scenderà". Elogi quindi per la politica di Trump: "l'economia americana sta crescendo del 4% grazie alle politiche espansive che tutti ritengono sbagliate: aumento del deficit, taglio delle tasse e investimenti in infrastrutture". "Credo che nei prossimi dieci anni l'Europa andrà nella direzione" di Donald Trump, ha detto Di Maio.
Una ricetta per tutta Europa
"Non scommettiamo sul fatto che l'Italia sia 'too big to fail'. Crediamo di poter ampiamente ridurre il debito pubblico con una manovra espansiva. Sono convinto che possiamo cambiare le regole sull'austerità e gli investimenti, e possiamo rafforzare l'Unione europea e la zona euro per fare del bene dal punto di vista dei diritti sociali", ha aggiunto.
"Ci faremo un tatuaggio per spiegare alla comunità finanziaria che non vogliamo lasciare l'eurozona" ha concluso Di Maio, secondo cui gli investitori sono preoccupati da una "narrativa" secondo la quale il governo vuole lasciare l'euro, ma una volta che gli investitori capiranno che l'Italia non abbandonerà mai l'euro, lo spread calerà.
Come Di Maio si racconta al Financial Times
Di Maio ha raccontato al Financial Times che la sua esperienza lo ha aiutato a capire le difficoltà economiche della regione da cui viene, la Campania. "Vengo dalla provincia di Napoli, un'area con il 60% di disoccupazione giovanile, con alcuni dei più alti livelli di indice di cancro in Europa, un'area molto depressa", ha affermato. "Tra il 2007 e il 2013 siamo stati totalmente ignorati come realtà politica, nel frattempo questo progetto è cresciuto nella società". Sostiene che la sua generazione sia stata tradita dall'establishment politico italiano: "In Italia avevamo diritti sociali legati alla salute, al benessere, alla stabilità dei contratti di lavoro, al diritto alla scuola e alla formazione, avevamo diritto a una pensione sacrificato sull'altare del debito, ma mentre venivano sacrificati il debito cresceva".
Di Maio si è detto fiducioso nella durata della coalizione con la Lega fino a fine mandato e che l'unico modo per ridurre le preoccupazioni degli elettori sul tema immigrazione, bandiera della politica di Matteo Salvini, è stato aumentare la spesa pubblica per il welfare e gli investimenti. "Oggi tutti dicono che la questione più importante è l'immigrazione: è una sciocchezza: tutte le scoperte che ci hanno segnalato il problema più importante sono il lavoro e la disoccupazione", ha affermato. "Se oggi abbiamo sei milioni di italiani poveri in Italia, questo sta causando una tensione sociale che crea anche tensioni con gli stranieri, questo è inevitabile".
L'obiettivo è la conquista dell'Europa
Ha detto anche che il M5s è in trattativa con altri partiti in tutta Europa per creare un gruppo anti-austerità nel Parlamento europeo. Si aspetta che gli elettori alle europee del maggio 2019 diano "un grande scossone" all'establishment politico del continente. "Molti in tutta Europa non si identificano più con nessuna ideologia, né di destra né di sinistra. Il nostro nuovo gruppo manterrà al centro politiche espansive per il lavoro, il reddito, il benessere e l'ambiente. Questi sono i principi su cui vogliamo creare il nuovo Europa."
"Esiste una classe politica in Europa che negli ultimi anni ha creduto nelle politiche di austerità, che alcuni singoli Paesi hanno ripetutamente violato", ha detto. "È una classe politica impegnata in questa teoria economica fallimentare, e anche loro lo sanno, ma non possono permettere a nessuno di violarla perché in qualche modo l'hanno sostenuta per 10, 20 anni, per tutto il periodo della crisi ".
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