Piazza Grande, Zingaretti: "Ricostruiamo il Pd, lasciamo la strada che ci ha portato alla distruzione"
Martina: "Restiamo uniti, gli avversari sono a destra".
Poi iI segretario dem conferma: "Ai primi di febbraio ci saranno le primarie e dopo il Forum di fine ottobre a Milano partirà il percorso che ci porterà all'appuntamento dei gazebo"
Di ALBERTO CUSTODERO
13 ottobre 2018
Voltare pagina, cambiare strada: sono due espressioni utilizzate da Nicola Zingaretti. Un discorso improntato a una radicale discontinuità con l'era renziana, come dimostra anche l'accenno alla necessità di superare i personalismi e la logica che ha privilegiato "la fedeltà sulla lealtà".
In questo senso "la pluralità di candidature" che si profila al prossimo congresso, "sono una ricchezza". Un riferimento all'imminente discesa in campo di Marco Minniti, candidato sostenuto da buona parte dell'area dell'ex segretario Matteo Renzi e vero competitor di Zingaretti. Il sì di Minniti potrebbe arrivare domani, magari anche per 'oscurare' l'impatto mediatico della kermesse del presidente del Lazio. Zingaretti non sembra accusare il colpo e prosegue dritto sulla linea della discontinuità con il recente passato:
"Non vogliamo continuare sulla strada che ci ha portato a fallire. Noi vogliamo cambiare strada, costruire finalmente una nuova speranza per questo Paese, questa è la missione che non può fare un leader da solo, ma deve essere la sfida di un popolo che si rimette in cammino". Parte 'piazza grande', la kermesse organizzata da Nicola Zingaretti nel week end a Roma alla Ex Dogana, nel quartiere San Lorenzo, per lanciare la sua candidatura al congresso Pd. Oltre 3.200 adesioni da tutta Italia, 600 tra sindaci e amministratori locali. Domani è atteso l'intervento dell'ex segretario del Pd, Paolo Gentiloni, mentre Dario Franceschini è presente con i maggiori esponenti della sua Area, dall'ex capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda all'ex sottosegretario agli Affari Regionali Gianclaudio Bressa passando per l'ex titolare della Difesa Roberta Pinotti.
Un risultato al di là delle aspettative, per questo, ha annunciato il governatore del Lazio, "domani l'assemblea finale la terremo in piazza, fuori, perchè siamo il triplo di quanto avevamo immaginato". "Questo è un luogo che fino a questa mattina non esisteva ed è un luogo nel quale si incontrano storie e pensieri differenti non per litigare ma per creare qualcosa di nuovo".
Zingaretti ha dedicato una parte del suo intervento a fare una diagnosi del passato, un critica neppure tanto velata all'ex segretario Matteo Renzi la cui candidatura alla segreteria, due giorni fa, aveva stroncato definendola "poco credile". "Per troppo tempo - ha aggiunto il candidato alle primarie dem - le differenze hanno significato liti e rotture e perciò ci ritroviamo la peggiore destra d'Europa al governo". Ancora Zingaretti: "Inizia un percorso orientato a costruire una nuova forza popolare e proporre una nuova speranza nel Paese che partirà dai territori e potrà dire che l'Italia se l'è vista brutta ma, nel momento peggiore, una parte d'Italia lo ha capito, si è rialzata, riorganizzata e ha ricominciato a vincere".
Martina: "Ai primi di febbraio le primarie"
Arriva il segretario dem. "Sono qui per ascoltare, per chiedere unità e apertura". "Il nostro avversario è la destra - ha dichiarato Maurizio Martina - ci serve unità e apertura. Tutti contribuiscano". Amministratori, politici, parlamentari ed ex parlamentari con la loro presenza descrivono bene quale sia il 'campo largo' che sta mettendo insieme Zingaretti.
Martina, seduto in platea accanto al 'padrone di casa' non prende ancora posizione nella competizione congressuale.
Spiega, Martina, che lui è ancora il segretario e lo resterà fino a dopo il Forum che si terrà a Milano, dal 26 al 28 ottobre.
Il segretario dem ha poi "Lavoriamo insieme, l'avversario è la destra, dobbiamo essere uniti e aperti", ha ribadito il segretario del Pd sottolineando il fatto che "la pluralità dei candidati al Congresso non deve far paura". "C'è una battaglia fuori di noi, per questo va ascoltato chiunque scommette sulle prospettive del Pd. C'è una destra che vuole uscire dall'euro, che soffia sulle paure, come dimostra anche oggi il caso della mensa dei bimbi a Lodi".
Pd, Martina a Piazza Grande: "I nostri avversari sono a destra, dobbiamo restare uniti"
"È fondamentale - ha detto ancora Martina - ripartire dai territori, dalla comprensione di bisogni inascoltati da parte dei cittadini su temi concreti come il lavoro. La sfida alla destra va portata lì. La questione sociale è la questione decisiva. Il disastro che la destra sta compiendo con la manovra va attaccato dal punto di vista dell'iniquità sociale che sta generando e genererà per famiglie, imprese, per i più deboli".
A proposito del dibattito interno al partito, della candidatura ancora in forse dell'ex ministro dell'Interno Marco Minniti (e del rischio spaccature che si sta delineando nonostante la richiesta di "unità" fatta dai manifestanti di Piazza del Popolo) sulla candidatura alle primarie per la segreteria, Martina ha precisato: "La mia candidatura? Io sto lavorando, faccio il segretario del Pd e intanto che lo faccio provo a svolgere il mio compito per tutti, come è giusto che sia. Poi si vedrà".
Il segretario dem ha poi confermato che "ai primi di febbraio ci saranno le primarie e dopo il Forum di fine ottobre a Milano partirà il percorso che ci porterà all'appuntamento dei gazebo". "Noi dobbiamo organizzarci meglio - ha ammesso - e confido che il congresso sia un'occasione per fare questo lavoro. Ci serve un congresso che parli al Paese".
APPROFONDIMENTO
Di GIOVANNA VITALE
Zingaretti: "Cammino lungo, ma salvare Italia"
"Credo che noi dobbiamo offrire all'Italia una nuova speranza - ha affermato il governatore della Regione Lazio - chi ha vinto le elezioni il 4 marzo ci è riuscito, è giusto ammetterlo, ma ha iniziato a tradire quella fiducia".
"Volevano un Paese con meno povertà e più giustizia - ha aggiunto Zingaretti - in pochi giorni stanno distruggendo le speranze di tantissimi italiani, colpendo e massacrando soprattutto le giovani generazioni. Quindi sarà un cammino lungo, perchè non sarà facile, ma bisogna combattere perchè ce lo chiede questo Paese, ripeto, per voltare pagina costruendo una nuova speranza e salvare l'Italia", ha aggiunto Zingaretti.
A proposito del dibattito interno al partito, Zingaretti ha rilanciato la polemica di alcuni giorni fa - pur senza citarli - contro i renziani. "Si è cercata non la lealtà, ma la fedeltà", ha polemizzato. Quindi, ha proposto di "rigenerare una cultura politica che abbia come anima l'apertura, l'inclusione, lo spirito di servizio (che deve avere la politica). E l'umiltà che comincia dall'ascolto di chi ha bisogno di noi".
A fianco del governatore del Lazio gli amministratori
Ha aperto i lavori la parlamentare dem Paola De Micheli che ha chiamato a raccolta "persone diverse per cambiare l’Italia, a partire da una reazione a questo governo, perchè i suoi provvedimenti sono figli di idee che non condividiamo". "Non accettiamo - ha aggiunto - un governo che insulta le donne, non accettiamo che l'ignoranza sia considerata migliore del sapere e non accettiamo gli attacchi alle istituzioni".
La mattinata è dedicata alla voce degli amministratori locali, in platea ad ascoltare anche l'ex ministro del lavoro Giuliano Poletti. "Dobbiamo ripartire dalla base, dai nostri valori senza avere paura, dobbiamo avere il coraggio di dare identità a certi valori", ha sottolineato il sindaco di Latina, Damiano Coletta (fu eletto a capo di liste civiche), che poi ha ricordato la mozione contro la legge 194 a Verona.
Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha ribadito che "per ricostruire un centro-sinistra inclusivo abbiamo bisogno di un programma di governo e di partire dalle cose reali, come abbiamo fatto a bologna con i patti di collaborazione".
Il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli ha sottolineato che "Zingaretti è la persona giusta ed è giusto partire dai sindaci e dagli amministratori, perchè i problemi gli arrivano addosso. Prendiamoci impegni che si possono mantenere e battiamoci con forza", è la sua ricetta. A sostegno del governatore della Regione Lazio tra gli altri i primi cittadini di Cerveteri, Orvieto e Caserta.
Da -
https://www.repubblica.it/politica/2018/10/13/news/pd_martina_a_piazza_grande_gli_avversari_sono_fuori_noi_restiamo_uniti_-208855204/?ch_id=sfbk&src_id=8001&g_id=0&atier_id=00&ktgt=sfbk8001000&ref=fbbr