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« inserito:: Agosto 04, 2018, 04:46:04 pm »


Ilva, il sindaco di Taranto diserta il tavolo del governo: "Non vado, è una sceneggiata"

Il primo cittadino del capoluogo Rinaldo Melucci dice no all'incontro promosso da Di Maio e previsto per domani.

Contestata la scelta di estendere la partecipazione a 62 sigle, alcune minoritarie e poco rappresentative.

Critica anche Arcelor Mittal: "Ampliamento inatteso"

29 Luglio 2018

MILANO - Sale la tensione sul fronte Ilva. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha annunciato che non intende partecipare al vertice in programma domani e convocato dal ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio per via della scelta del ministro di coinvolgere "una serie di sigle pseudo associative e comitati, tra cui quelle delle aggressioni in Prefettura nel giorno dell'ultimo tragico incidente nello stabilimento". Per il sindaco di tratta di "dilettantismo spaccone che il Ministro Di Maio ci spaccerà per trasparenza e democrazia, ma è solo una sceneggiatura ben congegnata per coprire il vuoto di proposte e di coraggio".

Il sindaco si riferisce alla decisione di estendere la partecipazione al tavolo a 62 sigle, alcune minoritarie e poco rappresentative. "Poco dopo le 21.30 di sabato, l'invito al tavolo Ilva del 30 luglio è stato revisionato, non integrandolo magari coi parlamentari ionici, ma estendendolo addirittura ad una serie di sigle pseudo associative e comitati, tra i quali si rinvengono quelle delle aggressioni in Prefettura nel giorno dell'ultimo tragico incidente nello stabilimento, sigle dunque spesso inclini al dileggio delle Istituzioni, sigle che hanno parte della responsabilità di aver lacerato la comunità ionica in questi anni", ha spiegato con una nota.

Il Ministro Di Maio, ha sottolineato Melucci, ha "perciò scelto i suoi interlocutori e ha tracciato definitivamente la linea dei lavori, contro ogni nostro ulteriore possibilismo". "Il Comune di Taranto - si legge nella nota - non parteciperà a nuove iniziative in questa forma. L'azienda e i Commissari sanno dove trovare il sindaco quando la legge della Repubblica Italiana prevedrà il suo coinvolgimento".

ARCELOR MITTAL: "ALLARGAMENTO INATTESO"
Un scelta, quella dell'allargamento dei partecipanti, criticata anche da Arcelor Mittal, principale socio industriale della cordata che ha rilevato la società, che parla di decisione "per noi del tutto inattesa". "In merito alla comunicazione con cui ieri il Ministero ha allargato ad un ampio numero di soggetti privati il tavolo istituzionale convocato per lunedì, teniamo a precisare che la nostra società non era stata messa previamente al corrente di tale decisione, che quindi anche per noi è del tutto inattesa", ha spiegato la società. "Siamo aperti al dialogo con tutti i portatori d'interesse e che questo avvenga nel rispetto delle istituzioni in un percorso condiviso, consono e costruttivo", prosegue la multinazionale dell'acciaio che auspica per questo come "sarebbe utile avere al tavolo anche il Ministero dell'ambiente ed i tecnici del Governo che hanno lavorato alla loro controproposta, i quali sono ovviamente portatori di un interesse qualificato in ragione del tema oggetto dell'incontro".

BENTIVOGLI (CISL): "RISCHIO PASSERELLA"
A sollevare perplessità anche il segretario della Fim-Cisl, Marco Bentivogli. "Il rischio è quello di una passerella. E quello di domani mi sembra più un atto dovuto per dire che la riunione c'è stata che un confronto vero mentre io mi auguro che il ministro Di Maio capisca che il confronto è una cosa seria e non un riempitivo tra una cosa e l'altra", ha spiegato all'Adnkronos. Eppure, l’occasione è importante visto che ArcelorMittal dovrà presentare l'Addendum migliorativo alla proposta di acquisto del Gruppo, messo a punto con il governo. Per la segretaria della Fiom Francesca Re David quello di domani è un "incontro oggettivamente informativo" che dovrà rendere però evidente anche "la volontà o meno del ministro ad aprire in parallelo un tavolo sul piano occupazionale e su quello industriale" e "fornire chiarezza sul percorso" ancora da compiere.

Intanto le opposizioni vanno all'attacco del ministro. "Caro Luigi Di Maio - scrive la senatrice Pd Teresa Bellanova -  al posto di distribuire falsità e montare sceneggiate penose e fasulle su AirforceRenzi dicendo che è costato 76mila euro al giorno: che ne dici, vuoi occuparti di Ilva che perde 1milione di euro al giorno, 30milioni al mese? O ti si chiede di studiare troppo?". "Per come si stanno mettendo le cose, salvo colpi di scena, domani il governo chiuderà Ilva", dichiara invece la deputata Forza Italia Mara Carfagna. "Continuando così la più grande acciaieria d'Europa non potrà essere trasformata nemmeno in un luna park come voleva Beppe Grillo. Tutto il Sud pagherebbe un prezzo altissimo in termini di posti di lavoro e di sviluppo per questa decisione sbagliata di Luigi Di Maio"

Da - http://www.repubblica.it/economia/2018/07/29/news/ilva_tavolo_sindaco_taranto-202923180/?ch_id=sfbk&src_id=8001&g_id=0&atier_id=00&ktgt=sfbk8001000&ref=fbbr
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