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Autore Discussione: BOCCIA: aziende familiari patrimonio di tutto il Paese  (Letto 1380 volte)
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« inserito:: Luglio 16, 2018, 10:29:24 am »

ECONOMIA E IMPRESE

14 Luglio 2018 - Il Sole 24 Ore

LUISS

Boccia: aziende familiari patrimonio di tutto il Paese
Conclusa la prima edizione del corso in «Family Business Management»

«Le aziende familiari rappresentano un patrimonio fondamentale del nostro Paese. Nel momento più acuto della crisi hanno saputo fronteggiare le difficoltà facendo ricorso a tutte le proprie risorse ed è anche per questo che l’Italia resta la seconda manifattura d’Europa e conquista nuove posizioni nell’export». Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ieri ha salutato a Villa Blanc a Roma i diplomati della prima edizione del corso in «Family Business Management» alla Luiss Business School – nella stragrande maggioranza figli di imprenditori, in alcuni casi anche di dinastie imprenditoriali arrivate alla quinta generazione – che da febbraio scorso hanno approfondito tutti quegli aspetti del management (dalla governance alla finanza) che possono favorire la crescita dimensionale, l’internazionalizzazione e soprattutto non rendere traumatico uno dei momenti più delicati: il ricambio generazionale.

Oggi le imprese con Dna familiare sono quasi 800mila (il 59% con fatturati oltre 50 milioni) ed è cresciuto anche il loro peso specifico a Piazza Affari (il 64% delle quotate sono possedute da famiglie). Ma quasi la metà di queste imprese familiari sono prossime ad affrontare il passaggio generazionale, una sfida che richiede accortezza e una formazione specifica. «Qui si costruisce un ceto dirigente che ha una cultura della complessità», ha aggiunto Boccia rivendicando il ruolo delle imprese familiari: « I nostri padri e i nostri nonni ci hanno insegnato che nei momenti difficili la famiglia si compatta e c’è. È la famiglia al servizio dell’impresa e non l’impresa al servizio della famiglia. Altro che capitalismo amorale». Ai neo-diplomati il presidente della Luiss Business School Luigi Abete, ha lanciato la sfida di «aggiungere uno zero alle tante multinazionali tascabili di questo Paese» illustrando un progetto con Confindustria per aprire le imprese familiari ad azionisti di minoranza.

Anche il presidente del Corporate Advisory Board (e di Intesa Sanpaolo), Gian Maria Gros-Pietro, che ha ideato questo corso insieme al direttore Fabio Corsico, ha sottolineato i meriti delle imprese familiari dove «quando c'è tempesta tutti si impegnano a salvare la nave invece di domandarsi se sono sulla nave giusta». Mentre per l’ad di De Agostini, Lorenzo Pelliccioli, la prima regola per affrontare il passaggio generazionale è «non farlo per dovere, ma per passione». Rispetto al passato ha ricordato infine il presidente dei Giovani imprenditori, Alessio Rossi, «la formazione è ancora più importante, non possiamo più fare impresa come la facevano i nostri nonni». E Rossi ieri ha presentato anche un premio ad hoc - «Un affare di famiglia» - dei giovani di Confindustria rivolto agli imprenditori, almeno di seconda generazione, che negli ultimi 5 anni hanno acquisito ruoli amministrativi nell'impresa e contribuito a farla crescere. Per candidarsi ci sarà tempo fino al 31 ottobre (www.unaffaredifamiglia.it).

Ieri Corsico insieme al direttore della Luiss Business School Paolo Boccardelli hanno anche anticipato una novità per la prossima edizione del master: 2 dei 9 moduli del corso si svolgeranno in Francia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mar.B.

Da - http://www.quotidiano.ilsole24ore.com/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&edizione=SOLE&issue=20180714&startpage=1&displaypages=2
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