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Autore Discussione: Somministrazione, il bersaglio sbagliato del «decreto dignità»  (Letto 1470 volte)
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« inserito:: Luglio 12, 2018, 07:54:12 pm »

LAVORO

11 Luglio 2018 Il Sole 24 Ore

Le agenzie per il lavoro.
Occupano oltre 400mila addetti al mese con retribuzioni e welfare previsti dai contratti nazionali
Somministrazione, il bersaglio sbagliato del «decreto dignità»

«A fine febbraio ho perso il lavoro, perchè la ditta ha chiuso. Mi sono recata in un centro per l’impiego, dove mi hanno fatto firmare diversi moduli e invitato a leggere la bacheca all’ingresso, ma non c’era alcuna offerta per un’impiegata amministrativa. Così sono andata in un’Agenzia per il lavoro, mi hanno intervistato a lungo per capire le attitudini professionali, e per aiutarmi a trovare il settore più adatto. Con la giusta profilazione sono riusciti a ritagliare l’occupazione sulle mie competenze».
A raccontare la propria esperienza è Barbara Rocca che lavora in Seta, un’azienda di Piacenza, come impiegata dell’ufficio sanzioni, ed è anche una madre single: «All’agenzia Life In mi hanno trattato con professionalità e con umanità - spiega - hanno preso a cuore il caso, sarà perchè la gran parte delle impiegate sono donne. Mi hanno consigliato una diversa tipologia oraria rispetto a quella che avevo in mente, e con questo cambiamento sono riuscita a trovare un impiego full- time, quindi con uno stipendio più alto rispetto al part-time, riuscendo a conciliare la vita lavorativa con gli impegni familiari».
Barbara ha un contratto di somministrazione fino al 30 settembre, «il 15 di ogni mese ricevo lo stipendio con regolarità, cosa che quando lavoravo in piccole aziende non succedeva spesso - dichiara - e questa situazione mi ha restituito tranquillità».
Il caso di Barbara non è isolato, perchè sono milioni a rivolgersi alle Agenzie per il lavoro: nel 2017 hanno avuto accesso ad almeno un contratto di lavoro dipendente, con la retribuzione prevista dal Ccnl, in 702mila (erano 624mila nel 2016), la media mensile di lavoratori è di 439mila persone.
Ma non è solo chi ha perso il lavoro a recarsi all’Agenzia (rappresenta il 33%), ci sono anche i lavoratori in cerca di una posizione migliore o impiegati in aziende che non offrono prospettive per il futuro. Si rivolgono alle Agenzie anche le imprese, pmi, grandi e multinazionali, per trovare figure professionali medio-alte e assumerle solitamente con contratti stabili. Nel 2017 tramite la ricerca e selezione del personale da parte delle agenzie ci sono state 52mila assunzioni nelle aziende. «Si rivolgono a noi anche per liberarsi di adempimenti e concentrarsi sul loro core business», sottolinea la presidente di Life In, Patrizia Fulgoni.
Contratto costoso
Il contratto di somministrazione è oneroso, si versa il 4% per la formazione, lo 0,20% per Ebitemp destinato al welfare (0,30% per i tempi indeterminati), più il corrispettivo per l’Agenzia. Il lavoratore ha diritto ad un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello dei dipendenti di pari livello, con contributi Inps e i premi Inail versati dall’Agenzia nella stessa misura dei lavoratori dipendenti dell’impresa utilizzatrice.
Adesso in nome di una condivisibile lotta alla precarietà, a finire nel mirino del nuovo Esecutivo è però la somministrazione.
Il Dl omnibus - primo atto di indirizzo politico del governo Conte -, l’ha equiparata ai contratti a termine, oggetto peraltro di una stretta. Risultato: per proseguire un contratto oltre i 12 mesi, vanno indicate le causali, la durata massima si riduce da 36 a 24 mesi. Le proroghe scendono da 5 a 4. E ogni rinnovo fa scattare un incremento contributivo dello 0,5 per cento. Contro queste modifiche si è mobilitata Assolavoro che rappresenta le Agenzie per il Lavoro che producono circa l’85% del fatturato complessivo legato alla somministrazione di lavoro e contano in tutta Italia oltre 2.500 filiali e 10mila dipendenti. Ma anche i sindacati si sono mobilitati per chiedere modifiche al Dl: la somministrazione non sarà tutta “rosa e fiori”, ma l’impressione è che il governo abbia sbagliato il bersaglio, sia pure in nome di un nobile fine, attaccando la flessibilità tutelata, invece di concentrare l’azione contro i finti tirocini, le false partite Iva e le collaborazioni mascherate.
D’accordo gli esperti: «È impossibile che ci sia una causale non programmabile nel contratto di somministrazione sia a termine sia commerciale perchè la temporaneità è troppo connaturale alla funzione stessa dell’istituto - avverte il giurista Raffaele De Luca Tamajo, professore emerito di diritto del Lavoro alla «Federico II» di Napoli e senior partner dello studio Toffoletto-De Luca-Tamajo -. Ancora una volta vengono ignorate le peculiarità del rapporto di somministrazione che è triangolare».
Welfare integrativo
I lavoratori temporanei tramite l’Agenzia possono beneficiare di un welfare di settore, aggiuntivo rispetto alle prestazioni previste per i lavoratori dipendenti dell’azienda utilizzatrice, tutto finanziato con risorse private. Con l’ente bilaterale Ebitemp -creato da Assolavoro e sindacati di categoria - sono state garantite ai lavoratori prestazioni di welfare per circa 10milioni di euro in un anno, che vanno dal contributo per l’asilo nido al sostegno alla maternità, da rimborsi e sussidi per indennità da infortuni e per la tutela sanitaria e odontoiatrica, ai piccoli prestiti a condizioni favorevoli. Ma la sfida principale per stare al passo con i continui cambiamenti del mondo produttivo è la formazione: nel 2017 Forma.Temp ha finanziato oltre 37.500 progetti formativi per un totale di 200 milioni di euro, i partecipanti ai corsi sono stati circa 243mila.
Un canale di ingresso nel mondo del lavoro
Il punto è che una alternativa alle Agenzie in questo momento non esiste visto lo stato d’abbandono in cui versano, da anni, i centri pubblici per l’impiego.
Certo, anche le Agenzie stanno cambiando. Intermediano, tuttavia, una fetta ancora limitata dell’occupazione, ma oramai rappresentano un canale stabile di ingresso nel mondo del lavoro. Più della metà (53,7%) dei lavoratori in somministrazione ha meno di 35 anni, quelli fino a 24 anni rappresentano il 20,1% del totale dei lavoratori in somministrazione (18,7% nel 2016), il 39% è costituito da donne. Almeno un lavoratore in somministrazione su tre, dopo aver lavorato con le Agenzie per il lavoro accede a una occupazione stabile. Ci sono poi i progetti di alternanza scuola lavoro: le Agenzie per il lavoro hanno facilitato in un anno percorsi per 450mila studenti di 500 scuole, attraverso 250mila ore di alternanza, puntando su orientamento al mercato del lavoro, compilazione del curriculum, e consigliando su come affrontare un colloquio.

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Giorgio Pogliotti
Claudio Tucci

Da - http://www.quotidiano.ilsole24ore.com/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&edizione=SOLE&issue=20180711&startpage=1&displaypages=2
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