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Autore Discussione: SALAME’ A COLLOQUIO CON CONTE e MOAVERO  (Letto 1701 volte)
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« inserito:: Luglio 12, 2018, 07:29:45 pm »

POLITICA
10 Luglio 2018 Il Sole 24 Ore

SALAME’ A COLLOQUIO CON CONTE e MOAVERO
Dalla Libia sì ai centri migranti, no a hotspot

Con l’inviato dell’Onu affrontate le condizioni poste da Tripoli

Non c’è un’opposizione di principio da parte libica a creare centri di accoglienza e smistamento per migranti ma a patto che non siano veri e propri hotspot, che vengano finanziati dall’Italia e dall’Ue e che si proceda speditamente con i rimpatri volontari assistiti per i migranti economici. Così il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi ha sintetizzato il senso dei suoi incontri, sabato con le autorità di Tripoli e ieri a Roma con l’inviato speciale del segretario generale dell’Onu per la Libia, Ghassam Salamè che ha avuto un colloquio anche con il premier Giuseppe Conte. Sui centri di accoglienza per i migranti, ha precisato Moavero, «così come previsto dalle conclusioni dell’ultimo vertice europeo, abbiamo iniziato un confronto su come possiamo procedere». «Abbiamo parlato con gli altri Paesi europei a Bruxelles – ha precisato il responsabile della Farnesina - della possibilità di costituire questi centri anche in nord Africa; è iniziata una riflessione tenendo presente che l’obiettivo è garantire i diritti fondamentali delle persone». Per quanto riguarda la collaborazione dell’Italia con il governo libico presieduto da Fayez al Serraj Moavero ha tenuto a ricordare che «il nostro governo ha deciso di dare nuove barche alla Libia per salvare persone. L’idea non è solo bloccare ma salvare le persone e portarle il prima possibile in un porto sicuro».
Il tema dell’immigrazione si salda strettamente con la stabilizzazione della Libia e con il suo consolidamento istituzionale. Moavero e Salamè hanno condiviso la necessità di implementare il piano di azione delle Nazioni Unite per il Paese e hanno stigmatizzato la mossa del generale Haftar di prendere possesso dei terminal petroliferi dell’Est sottraendoli al controllo della società nazionale NOC. Riguardo la divisione tra il governo di Tripoli e la fazione guidata dal generale Haftar, ha aggiunto Moavero «a noi non interessano le contrapposizioni di parte, l’importante è che il processo di pacificazione in Libia prosegua nel modo più virtuoso. Se abbiamo espresso preoccupazione per certe operazioni militari è perché pensiamo servano soluzioni condivise, non servono operazioni unilaterali che rendano difficile questa convergenza». «Tra Est e Ovest del Paese ci sono canali aperti - ha sottolineato poi Salamé - Con Haftar non c’è unità di vedute ma ci sono comunicazioni aperte». Il governo italiano, ha chiarito Moavero «dà grandissima priorità al lavoro perché si arrivi a una Libia stabilizzata, sicura e unita». La realtà attuale - ha aggiunto il ministro - presenta dei punti che lasciano sperare positivamente. Ma «pensiamo di potere arrivare a un risultato e lavoreremo a tal fine».

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Gerardo Pelosi

DA - http://www.quotidiano.ilsole24ore.com/edicola24web/edicola24web.html?testata=S24&edizione=SOLE&issue=20180710&startpage=1&displaypages=2
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