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Autore Discussione: Le 13 tesi del "Socialismo Liberale"  (Letto 1576 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Maggio 10, 2018, 09:04:44 pm »


Le 13 tesi del "Socialismo Liberale"

Proprio Carlo Rosselli, considerato il vero padre del socialismo liberale italiano, quando fu chiamato a dare riferimenti politici e culturali più solidi e riconoscibili al Socialismo liberale, nella sua opera principale (appunto chiamata “Socialismo liberale” e scritta nel 1929, nel confino di Lipari, dove era stato inviato dal regime fascista per avere aiutato Filippo Turati ad espatriare in Francia) ne sviluppò una definizione attorno a 13 tesi:

1. Il socialismo è in primo luogo rivoluzione morale, e in secondo luogo trasformazione materiale.
2. Come tale, si attua sin da oggi nelle coscienze dei migliori, senza bisogno di aspettare il sole dell'avvenire.
3. Tra socialismo e marxismo non vi è parentela necessaria.
4. Anzi, ai giorni nostri, la filosofia marxista minaccia di compromettere la marcia socialista.
5. Socialismo senza democrazia è come volere la botte piena (uomini, non servi; coscienze, non numeri; produttori, non prodotti) e la moglie ubriaca (dittatura).
6. Il socialismo, in quanto alfiere dinamico della classe più numerosa, misera, oppressa, è l'erede del liberalismo.
7. La libertà, presupposto della vita morale così del singolo come delle collettività, è il più efficace mezzo e l'ultimo fine del socialismo.
8. La socializzazione è un mezzo, sia pure importantissimo.
9. Lo spauracchio della rivoluzione sociale violenta spaventa ormai solo i passerotti e gli esercenti, e mena acqua al mulino reazionario.
10. Il socialismo non si decreta dall'alto, ma si costruisce tutti i giorni dal basso, nelle coscienze, nei sindacati, nella cultura.
11. Ha bisogno di idee poche e chiare, di gente nuova, di amore ai problemi concreti.
12. Il nuovo movimento socialista italiano non dovrà esser frutto di appiccicature di partiti e partitelli ormai sepolti, ma organismo nuovo dai piedi al capo, sintesi federativa di tutte le forze che si battono per la causa della libertà e del lavoro.
13. Che è assurdo imporre a così gigantesco moto di masse una unica filosofia, un unico schema, una sola divisa intellettuale.

In sostanza il programma liberal-socialista di Rosselli proponeva il superamento del concetto della lotta di classe, del determinismo economico marxista e dell'idea di massa da guidare al socialismo, in funzione di una nuova forma di socialismo che nasce e cresce sull'idea di Libertà (civile, economica, politica) rappresentando così l'eredità del liberalismo invece che la sua negazione, ed in grado di realizzare una profonda modernizzazione delle strutture sociali ed economiche attraverso un'opera di riforme costanti e progressive finalizzate alla graduale emancipazione dei lavoratori e dei ceti emarginati della società, seppur all'interno della cornice liberal-democratica.



Disse infatti ancora Carlo Rosselli:
«Il socialismo non è che lo sviluppo logico, sino alle sue estreme conseguenze, del principio di libertà. Il socialismo è liberalismo in azione, è libertà che si fa per la povera gente. »
Altre definizioni
Riflessioni in epoca più recente sono state condotte da Norberto Bobbio e Ralf Dahrendorf. A proposito dei termini socialismo liberale e liberalsocialismo (inteso come liberalismo sociale), Norberto Bobbio ha scritto:
«Il liberalsocialismo [...] nasceva dal grembo della tradizione liberale come eresia del liberalismo di origine intellettuale, mentre il socialismo liberale nelle sue varie apparizioni storiche, da quella anarchica a quella rosselliana, era nata all'interno dei movimenti di sinistra il cui soggetto storico era la classe operaia. Volendo usare ancora una volta la dicotomia destra-sinistra, che, nonostante l'ostracismo cui è a parole condannata, è ancora di dominio comune, il socialismo liberale potrebbe essere definito un socialismo di destra e il liberalsocialismo, invece, un liberalismo di sinistra»
(Attualità del socialismo liberale, prefazione a Carlo Rosselli, Socialismo liberale, Einaudi, 1997, pp. VIII-IX)
In via generale, liberalsocialismo è la contrazione di socialismo liberale, costituendo comunque cosa distinta rispetto al liberalismo sociale o socioliberalismo, che invece è una variante del liberalismo.
Oggi
Attualmente si dicono liberalsocialisti alcuni partiti di sinistra (Nuovo Partito d'Azione, Sinistra d'Azione, Movimento RadicalSocialista e Libertà ed Eguaglianza), oltre al Partito Socialista Italiano (centro-sinistra) ed al Nuovo PSI (alleato del centro-destra), ed alla Federazione dei Giovani Socialisti.
Radicali italiani si propongono, altresì, come crocevia che intreccia sull'ideale fondamentale della "libertà della persona" una pluralità di culture laiche, liberali, libertarie e liberalsocialiste.

Da - https://it.wikipedia.org/wiki/Socialismo_liberale
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