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Autore Discussione: Marina Mastroluca - Mosca al voto, Putin già festeggia  (Letto 2150 volte)
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« inserito:: Dicembre 01, 2007, 11:01:51 pm »

Mosca al voto, Putin già festeggia

Marina Mastroluca


La vittoria è già messa nero su bianco nei volantini dei giovani filo-Putin: «Abbiamo vinto con un risultato strepitoso». Si vota domenica per le elezioni politiche ma il risultato è già segnato. Putin l’inquilino del Cremlino - candidato alle politiche è assolutamente certo di vincere col suo partito «Russia unita». E nella strade di Mosca ci sono solo i suoi manifesti.

Il volantino è già in tipografia, Kristina Potutcik, portavoce dei Nashi, i ragazzi di Putin, non ha difficoltà a mandarcene copia via e-mail. È un invito a festeggiare i volontari che hanno contribuito alla vittoria di Putin, appuntamento lunedì mattina alle 10 e via così per tre giorni in una grande kermesse sulla piazza Rossa. Si vota solo domani, è vero, ma come andrà a finire non è una sorpresa per nessuno, e tanto meno per i Nashi. «Abbiamo vinto con un risultato strepitoso - si legge sul volantino -. Il presidente Putin è stato eletto come leader nazionale. Non abbiamo battuto solo i nostri avversari politici, ma abbiamo affermato il diritto della Russia di fare da sé».

Fare da sé, senza interferenze, senza intromissioni, Putin lo ha spiegato ruvidamente anche ai rappresentanti diplomatici stranieri, parole sferzanti condite con fiumi di caviale. Fare da sé, senza modelli di importazione, né gli sciacalli dell’opposizione finanziati oltre confine, sempre parole di Putin. È tanto fatta in casa questa campagna elettorale per le elezioni della Duma da risultare quasi invisibile ad occhio nudo. C’è Russia Unita, il partito del presidente, il resto è un brusio sullo sfondo. Ieri giorno di chiusura era previsto un solo appuntamento a Mosca: Yavlinski, leader di Yabloko, partito di centro sinistra, ha convocato i suoi in piazza Slavianskaya per un comizio che ha lasciato ben poche impronte sulla neve fresca.

Niente dibattiti tv per scelta, Russia Unita, il partito del presidente se ne è chiamata fuori fin dall’inizio e allora non c’è sugo. Ma non c’è neanche da discutere, Putin è il programma, prendere o lasciare. Gli altri partiti, che con la nuova legge elettorale arrancano verso la soglia del 7 per cento, devono accontentarsi degli spazi gratuiti in onda in tv prima delle 7 del mattino e dopo mezzanotte. Semmai vengono citati in un notiziario è spesso in negativo: l’Unione delle Forze di destra di Nemtsov se n’è lamentata ufficialmente. «Se un partito non fa niente come potete pensare che i media se ne occupino?», ha replicato serafico il presidente della Commissione elettorale centrale, Vladimir Churov. Volantini sequestrati per una qualche irregolarità, pochi mezzi a disposizione, internet spesso come unico strumento di comunicazione, i partiti minori non hanno da scialare. E se qualche ong come Golos, finanziata da Ue e Stati Uniti, denuncia l’accesso ineguale ai media, poi si ritrova con i computer sotto chiave e l’accusa di aver usato software pirata: Mosca ci tiene al rispetto delle regole. «Vota il 10». Il manifesto affisso ad ogni palo della luce sui viali più trafficati non aggiunge altro. È sottinteso, il numero 10 è quello della lista di Russia Unita. Il cartello, minuscolo, accompagna le lunghe file di automobilisti perennemente in coda, viene stampato sui biglietti della metropolitana, segna la strada verso le urne, come i sassolini di Pollicino quella per tornare a casa. Non ci sono altri numeri in giro sui muri di Mosca. «Vota il 10», è scritto a caratteri giganteschi anche sulla facciata in restauro dell’hotel Moskva, nel cuore della città. Su tutta l’impalcatura corre un cartello da decine di metri quadri: «Mosca vota per Putin», ribadisce. La M sfiora quasi il palazzo della Duma, l’ultima lettera si protende verso le torri rosse del Cremlino, come a segnare un inevitabile percorso: la Duma sarà di Putin, la continuità sarà garantita, in qualche modo. Quale è un problema del dopo, lo stesso presidente-candidato lo ha fatto capire senza mai far trapelare i suoi disegni.

«Za Putina», per Putin, ed è tutto. Se un rischio c’è, e gli esperti di comunicazione lo sanno, è quello della sovraesposizione. Che poi in questo frangente si traduce in una strisciante disaffezione e nel rischio di mancare l’effetto plebiscito rincorso dal Cremlino. Se Putin ha già vinto perché votare? Stavolta non ci sono nemici credibili all’orizzonte, non c’è l’ombra del terrorismo, Grozny è un grande cantiere sotto la sferza di Kadyrov junior. L’opposizione è una pallida minaccia, troppo vaga per mobilitare l’orgoglio elettorale di un paese che s’allarga su 11 fusi orari.

Putin ieri ha firmato definitivamente la sospensione del Trattato sulle armi convenzionali in Europa, annunciata a più riprese in risposta alla minaccia dello scudo missilistico voluto da Washington alle porte della Federazione russa: nulla di propriamente elettorale, se non di riflesso per lo scatto di reni, la prova di un orgoglio ritrovato. Ma non è questo che servirà a convincere i più tiepidi, gli svogliati, i disillusi e il presidente candidato lo sa. Nei suoi spot in tv, Putin entra nelle case, stringe mani a coppie di sposi, prende il te insieme ai loro bambini. «Oggi i russi mettono al primo posto la casa, la famiglia, i figli. E hanno imparato a dire "la mia casa, la mia famiglia, i miei figli", sono questi i valori che contano», dice Valerj Fedorov, giovane direttore di Vitsiom, centro demoscopico panrusso, al quale il Cremlino ha affidato il compito di sondare l’anima russa.

La mia casa, la mia famiglia, i miei figli: valori a portata di mano, cose concrete da tenersi strette, quasi i resti di un naufragio. È quello che chiede l’elettorato di Putin, ed è quello che potrebbe perdere - parole del presidente - se venisse meno la continuità e vincesse la disgregazione. E allora ha un senso anche riempire i seggi di attrazioni e offerte speciali formato famiglia se serve a fare numero: si faceva anche ai tempi dei soviet, la tradizione è stata rinnovata anche dopo. Ci saranno prodotti alimentari a prezzi ribassati o persino gratis ai seggi di Kemerovo, dove sarà organizzato anche un laboratorio per imparare a fare orsetti giocattolo. Ad Omsk si bada alla sostanza, per elettrici ed elettori un ginecologo e un urologo disponibili per un controllo al volo, altrove psicologi e avvocati se servono consulenze. C’è un po’ di tutto, una lotteria con un’auto in palio a Novgorod e premi di consolazione per tutti i votanti. Sugli Urali si potrà vincere addirittura una casa intera, con 24 appartamenti, che sarà costruita nel villaggio con la più alta affluenza. Più modestamente a Novorossisk gli elettori riceveranno un gioco elettronico, ma la password sarà consegnata solo dopo che avranno deposto la scheda nell’urna. La politica si aggiorna ai tempi degli outlet, del due al prezzo di uno. E lunedì tutti invitati alla festa.

Pubblicato il: 01.12.07
Modificato il: 01.12.07 alle ore 9.03   
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