LA-U dell'OLIVO
Aprile 20, 2024, 07:00:12 am *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Casaleggio: "La democrazia è nella Rete" ... (dipende da chi la manovra!).  (Letto 6617 volte)
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.754


Mostra profilo
« inserito:: Marzo 23, 2018, 05:52:55 pm »

Di Maio: "Chiediamo la presidenza della Camera".

Casaleggio: "La democrazia è nella Rete"

Il leader del M5s alla prima assemblea dei neodeputati.
Il figlio del cofondatore del Movimento sul Washington Post: "Vogliamo avere un milione di iscritti"

20 marzo 2018

ROMA - Mentre si intensificano i contatti tra M5s e Lega in vista dell'elezione, venerdì, dei presidenti delle Camere, oggi è il giorno della registrazione dei neoeletti alla Montecitorio, dopo quella al Senato di ieri, preceduta per i Cinquestelle da una riunione di gruppo con Luigi Di Maio. E Davide Casaleggio, da ieri a Roma per una cena di finanziamento in vista della kermesse di Ivrea e anche per seguire da vicino la partita delle presidenze, pubblica un intervento sul Washington Post, di cui il Blog delle Stelle riporta la versione in italiano. Nell'articolo il figlio del cofondatore del Movimento prevede la fine della democrazia rappresentativa sostituita da quella digitale, che ha dimostrato la sua forza proprio grazie al M5s.

• DI MAIO ALL'ASSEMBLEA DEI NEODEPUTATI
"L'elezione dei presidenti delle camere non è partita per il governo, è una partita per l'abolizione dei vitalizi", ribadisce intanto Di Maio alla prima assemblea dei deputati neoeletti. "Abbiamo chiesto la presidenza della Camera perché qui ci sono più vitalizi da tagliare, più regolamenti da modificare. Non portiamo rancore a nessuno, li contageremo con il sorriso" aggiunge. "Sono sicuro che il Capo dello Stato gestirà nel migliore dei modi questa fase. Apprezziamo molto che il Quirinale non stia mettendo fretta alle forze politiche", conclude.

Terminata la riunione, ai capigruppo in pectore Danilo Toninelli e Giulia Grillo spetta il compito di avviare nel pomeriggio un altro giro di incontri sulle presidenze delle Camere. Il primo previsto è con Renato Brunetta e Paolo Romani, capigruppo di Forza Italia.

• L'ARTICOLO DI CASALEGGIO
"In una delle prime dichiarazioni dopo il voto del 4 marzo, Luigi Di Maio ha detto che 'non si può fermare il vento con le mani - si legge nell'articolo di Casaleggio sul Washington Post - Il Movimento 5 Stelle, infatti, è un vento inarrestabile che continuerà a crescere, perché appartiene al futuro. I cittadini chiedono una vera democrazia, esprimono direttamente la loro voce e non sono più ostacolati dall'establishment".

E continua: "Il Movimento 5 Stelle, fondato nel 2009, ha raggiunto un successo storico tra le democrazie occidentali grazie all'utilizzo di Internet. Il Movimento è oggi la prima grande compagine politica digitale al mondo. È nato e cresciuto in Rete, sostenuto esclusivamente dalle donazioni dei comuni cittadini. I suoi obiettivi sono definiti dai cittadini, non - sottolinea Casaleggio - dai vecchi partiti moribondi, con la missione di porre fine alla corruzione, combattere l'evasione fiscale, ridurre le tasse, proteggere l'ambiente, migliorare l'istruzione e accelerare l'innovazione".

"La democrazia diretta, resa possibile dalla Rete, ha dato una nuova centralità del cittadino nella società - continua il figlio del cofondatore del M5s- Le organizzazioni politiche e sociali attuali saranno destrutturate, alcune sono destinate a scomparire. La democrazia rappresentativa, quella per delega, sta perdendo via via significato. E ciò è possibile grazie alla Rete".

"Il nostro obiettivo vola alto - conclude -  vogliamo ottenere un milione di iscritti. La stella polare del Movimento è la partecipazione dei suoi iscritti. Sono loro a determinare le decisioni più importanti che il Movimento deve prendere e la direzione che prenderà in futuro. Il nostro slogan - "Partecipa, scegli, cambia" - è garanzia di successo. E la nostra speranza è quella di fornire un modello per il rinnovamento della democrazia ovunque, restituendola ai cittadini".

© Riproduzione riservata 20 marzo 2018

Da - http://www.repubblica.it/politica/2018/03/20/news/m5s_casaleggio_washington_post-191750835/?ref=search
Registrato
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.754


Mostra profilo
« Risposta #1 inserito:: Marzo 29, 2018, 06:13:05 pm »

Di Maio attento ti arriva, nell'algoritmo-casa, la Cgil, hanno scoperto che molti tesserati hanno votato 5Stelle.

 Adesso ti tocca tenerne conto e valutare i rischi che corri tra Cgil e transfughi dal PD.

Ti tocca mollare la Lega e guardare a sinistra ... e che sinistra, ah ah ah ah.

ciaooo
Registrato
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.754


Mostra profilo
« Risposta #2 inserito:: Maggio 06, 2018, 06:44:52 pm »

La mancata riforma dei vitalizi e il granchio del M5s su Repubblica

Di STEFANO CAPPELLINI
03 maggio 2018

Con un serie di dichiarazioni e un post sul Blog delle stelle il deputato M5S Riccardo Fraccaro accusa Repubblica di aver confezionato una fake news. La falsa notizia, sostiene il questore Fraccaro, sarebbe contenuta nel pezzo uscito sull'edizione di oggi e firmato da Annalisa Cuzzocrea in cui si dà conto del flop grillino sulla promessa, e fin qui non pervenuta, abolizione dei vitalizi ai parlamentari. Nel post di Fraccaro, subito condiviso su Facebook anche dal capo Luigi di Maio, compare la pagina di Repubblica con l'articolo e l'importo dei vitalizi percepiti da Eugenio Scalfari (circa 2mila euro) e Carlo De Benedetti (circa 4 mila euro).

Secondo la brillante intuizione di Fraccaro, insomma, la nostra informazione sarebbe tesa a difendere quei due assegni. Rassicuriamo Fraccaro - Repubblica non ha mai preso posizione contro l'abolizione dei vitalizi - e ne approfittiamo per informarlo che uno di questi assegni è come minimo percepito a insaputa dell'interessato, dato che Carlo De Benedetti, non essendo mai stato eletto in Parlamento, non gode di alcun vitalizio. Immaginiamo che, già abituati a considerare indifferente l'intesa di governo con Lega o Pd, i 5S abbiano esteso l'equivalenza ai fratelli De Benedetti: è infatti Franco a essere stato nelle passate legislature parlamentare dei Democratici di sinistra.

Ma, soprattutto, la notizia contenuta nel pezzo muove proprio dalle dichiarazioni di Fraccaro (oltre che di tutto il gruppo dirigente M5S) che il 12 aprile scorso annunciava: "Aboliremo i vitalizi con una delibera entro due settimane". Di settimane ne sono passate quasi il doppio e non c'è traccia della delibera o di qualsivoglia altro provvedimento. Un fatto difficilmente smentibile, a meno di non spacciare per riforma l'istruttoria sul ricalcolo degli assegni presentata la settimana scorsa, un foglio di carta virtuale come la premiership di Luigi Di Maio. Peraltro, il ritardo accumulato è aggravato dalla scelta di negare per la prima volta nella storia repubblicana una rappresentanza tra i questori alla minoranza, scelta rivendicata politicamente anche con la volontà di sbrigare alla svelta e senza intralci la pratica vitalizi. Fin qui, invano.

© Riproduzione riservata 03 maggio 2018

Da - http://www.repubblica.it/politica/2018/05/03/news/vitalizi_granchio_m5s-195447148/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S3.3-T1

Registrato
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.754


Mostra profilo
« Risposta #3 inserito:: Maggio 20, 2018, 12:05:03 pm »

Rousseau, il marchio privato che invade il Senato. La denuncia dei dem

Carla Attianese @carlattian  · 18 maggio 2018


Focus

Presentata un’interrogazione urgente a Casellati per verificare legittimità e costi. Malpezzi: “Un soggetto privato è proprietario di un partito”

Come in “The Handmaid’s Tale”, dove al popolo viene presentata la nuova realtà in cui si trovano a vivere poco a poco, per creare quel senso di abitudine e assuefazione che farà apparire normali anche le cose più assurde, così nel “nuovo mondo” targato M5S-Lega, una goccia dopo l’altra, arrivano notizie che, in altri tempi, avrebbero suscitato come minimo qualche brivido.

L’ultima in ordine di tempo, dopo il “contratto di governo” siglato dai partiti e sottoposto al voto online prima che si sappia il nome del premier che dovrebbe attuarlo, e prima che se ne sia discusso con il Presidente della Repubblica (e tralasciandone per ragioni di spazio e di pietà i contenuti), l’ultima “goccia” in ordine di tempo arriva oggi dal Senato, dove in attesa che i gruppi iniziano finalmente a lavorare, i Cinque stelle non hanno perso tempo e hanno già sfruttato al massimo i fondi messi a disposizione dall’istituzione per la ristrutturazione degli uffici.

Solo che, fa sapere in una nota un gruppo di senatori del Pd, negli spazi al primo piano assegnati ai grillini è comparso in ogni dove non il simbolo del partito, ma quello di un soggetto privato, ossia l’associazione Rousseau.
“È legittimo che in una sede istituzionale siano evidenti ovunque i riferimenti ad una associazione privata come la Rousseau?”, si chiedono i senatori dem.

“Abbiamo inviato una interrogazione urgente alla presidente Casellati – fa sapere Simona Malpezzi, tra i firmatari della richiesta insieme a Stefano Collina, Eugenio Comincini, Davide Faraone e Dario Parrini – perché vogliamo sapere se è possibile che dentro al Senato ci sia il marchio di una società privata. E soprattutto vogliamo sapere quanto è costata l’intera operazione, messa a carico dell’istituzione con i soldi dei cittadini”.

Per Malpezzi la vicenda è di una “gravità allucinante”, perché non solo “una società privata si impossessa di un’istituzione pubblica”, ma si dimostra ogni giorno di più che “un soggetto privato è proprietario di un partito, i cui dipendenti sono dei parlamentari della Repubblica”.

Una denuncia, quella dei senatori democratici, che arriva nel giorno in cui su alcuni giornali è comparsa la notizia che, nella legislatura che vedrà il Movimento grillino al Governo, prima di presentare un’interrogazione i parlamentari Cinquestelle dovranno chiedere il permesso ai capigruppo nelle commissioni competenti, con tutta probabilità per un controllo preventivo che disinneschi possibili problemi o figuracce.

“Non è un caso che nello stesso giorno in cui gli uffici di un’istituzione pubblica vengono marchiati con un logo privato, scopriamo che i Cinquestelle potranno fare interrogazioni solo previa approvazione da parte di Rousseau. Sono queste le cose davvero pericolose”, sottolinea Malpezzi.

Vedremo quali altre bizzarre novità arriveranno nei prossimi giorni dal fronte grillo-leghista. La speranza resta quella, nel frattempo, di non fare la fine delle ancelle e di non ritrovarci, senza neanche accorgercene, in un mondo con regole e principi democratici capovolti e travisati.

da PD Democratica
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!