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Autore Discussione: Adriano Bonafede. Se il Pd e la sinistra vogliono recuperare la fiducia degli...  (Letto 2467 volte)
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« inserito:: Marzo 17, 2018, 12:52:40 am »

Se il Pd e la sinistra vogliono recuperare la fiducia degli italiani propongano soluzioni concrete

 12/03/2018 12:06 CET | Aggiornato 8 ore fa

Adriano Bonafede Giornalista economico
Visto che il Pd è entrato in una (doverosa) fase di riflessione, mentre esclude non soltanto qualsiasi accordo ma persino qualsiasi ricerca di un'intesa con forze diverse, ecco qui un vademecum che spiega sommariamente da quali concreti problemi dovrebbe ripartire, avendo così tanto tempo a disposizione, per riguadagnare consensi.

Si è detto della lontananza del Pd e del resto della sinistra dai problemi delle persone comuni ma soprattutto delle classi popolari, che un tempo affidavano il proprio voto sia al Pci che al Psi.

Ebbene, tanto per cominciare si potrebbe vedere qual è la distanza siderale tra la richiesta di case popolari, destinate a chi ha redditi bassi o inesistenti, e la loro effettiva disponibilità. Questa la dura realtà: mostruose file di anni e anni per avere una casa a un canone controllato e rapportato ai redditi; sfratti che degenerano in risse anche politiche per la guerra fra poveri (tra chi ha occupato una casa perché non sapeva dove andare a sbattere la testa e chi ne sarebbe il legittimo assegnatario).

Perché non studiare la possibilità di finanziare, con piccoli contributi obbligatori presi qua e là, un Grande Piano pluriennale per la Casa così come è stato fatto negli anni '50 e '60 con Gescal e Ina Casa?

Nelle grandi periferie urbane, dove si concentrano zone di disagio, perché non si costruiscono metropolitane, anche di superficie, per consentire a chi è costretto a vivere in lontani quartieri dormitorio, di andare e tornare dal lavoro senza perdere 3-4 ore della propria vita al giorno?

Per quanto riguarda la scuola, in attesa di riforme epocali che non vedono mai la luce, si potrebbe decidere che tutti i bambini hanno diritto ad avere un insegnante di madrelingua inglese fin dalle elementari e poi anche nelle medie inferiori e superiori.

In questo modo anche le classi sociali meno avvantaggiate potrebbero ottenere per i propri figli una conoscenza accettabile dell'inglese, laddove chi ha redditi superiori può permettersi di pagare ai propri figli costosi corsi in lingua e vacanze di studio all'estero. Del resto, oggi non si può neppure fare il commesso e vorrei dire l'operaio senza un minimo di conoscenza effettiva dell'inglese.

E all'occorrenza, diciamocelo chiaramente, se non si trova lavoro in Italia, anche i figli delle classi meno abbienti potrebbero emigrare senza eccessive difficoltà linguistiche. Anche qui occorre mettere sul piatto un po' di soldi.

Se poi si volesse fare uno sforzo superiore di elaborazione, invece della "Buona Scuola" che è servita soprattutto a dare un lavoro a 300 mila precari (cosa in sé non sbagliata ma del tutto insufficiente), bisognerebbe confrontare il nostro sistema scolastico con quello degli altri paesi.

E qui si scoprirebbe che alcuni tipi di liceo, a partire da quello classico che risale agli anni 30 (che cosa è mai rimasto uguale a quel periodo?), avrebbero bisogno di una profonda revisione. E poi perché non tentare un'unificazione tra i licei lasciando una serie di materie uguali per i primi tre anni per lasciare spazio a un minimo di specializzazione negli altri due? O addirittura per non ridurre a quattro gli anni (2 più 2), rivedendo tutto il programma e facendolo diventare più simile a quello degli altri paesi occidentali avanzati?

Sempre restando in ambito scolastico, perché non aiutare i genitori a scegliere le scuole migliori? Come? Lasciamo stare i tanto contrastati giudizi sui professori, che questi ultimi aborriscono; facciamo ad esempio come Gran Bretagna, dove alla fine di ogni anno scolastico si mandano tutti i ragazzi a fare un test nazionale, fuori dalla propria scuola, per verificare che almeno un minimo comun denominatore nei programmi svolti ci sia stato.

Di conseguenza le scuole avranno un rating perché si misureranno sulla base dei voti medi presi dai propri studenti al test. So che la cosa è più complessa di come la sto descrivendo perché in alcune scuole si concentrano i figli delle persone più abbienti e viceversa, e quindi occorrerebbe trovare dei correttivi, ma anche l'idea che esistano dei programmi comuni e che alla fine si controlli se siano stati effettivamente svolti non sarebbe male.

Per l'Università ci sono altri problemi. Il costo delle tasse è certamente un ostacolo per molti ma lo sono ancora di più il costo dei libri e la mancanza di apporto al reddito della famiglia quando i ragazzi vogliono studiare invece che andare a lavorare. Anche qui servirebbe un supporto economico e, per coloro che vengono da altre regioni, anche stanze dove studiare e dormire. Quindi servirebbe anche qui un corposo programma di costruzione di residenze universitarie.

Non abbiamo fin qui parlato del lavoro, che è la cosa più urgente e importante, alla fin fine. Il problema è complesso e il governo può soltanto dare degli stimoli alle assunzioni. Oppure – cosa fin qui non esperita – può inventarsi lavori in tandem con i privati che finora non sono esistiti. Ad esempio, perché non dare ai privati la possibilità di utilizzare le opere d'arte conservate nei magazzini in cambio di assunzioni per i giovani? Un po' di fantasia al potere, guardando a quello che si fa altrove nel mondo, non guasterebbe.

Per chi perde il lavoro, la cosa principale è non rimanere senza redditi neanche un istante, soprattutto quando si ha a carico moglie e figli. Il cosiddetto "reddito di cittadinanza" (o chiamatelo come volete) dovrebbe partire da qui e durare finché chi ha perso il lavoro non ne ottiene un altro (a patto però che frequenti costi di riqualificazione e non rifiuti offerte di lavoro).

Il problema è complesso perché occorre aiutare chi si trova in difficoltà o anche i giovani a cominciare ad avere una vita indipendente o i vecchi a non morire di fame bloccando sul nascere i mille, inevitabili abusi. Ma i tecnici potranno trovare forme di contrasto agli abusi da aggiornare continuamente (perché fatta la legge trovato l'inganno).

Se parliamo di sanità, che cosa si dovrebbe fare per eliminare le pluriannuali file per farsi una tac o un intervento chirurgico che non sia una questione di vita o di morte? Chi si è mai cimentato su questo fronte non secondario della vita delle persone, soprattutto di quelle che non possono sostituire la sanità pubblica con quella privata?

L'elenco delle cose da fare non finisce certo qui. Ma se il Pd e il resto della sinistra vogliono sperare di avere di nuovo quei voti che hanno perso farebbero bene a studiare soluzioni concrete ai problemi reali delle persone, soprattutto di quelle che vivono delle difficoltà permanenti o temporanee.

Scopriranno così che gli italiani non sono brutti e cattivi perché non li hanno votati preferendo i cosiddetti "populisti", ma che sono loro stessi ad aver sbagliato, lasciando a questi ultimi un campo sterminato.

Da - http://www.huffingtonpost.it/adriano-bonafede-/se-il-pd-e-la-sinistra-vogliono-recuperare-la-fiducia-degli-italiani-propongano-soluzioni-concrete_a_23383192/?utm_hp_ref=it-homepage
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« Risposta #1 inserito:: Marzo 17, 2018, 12:43:38 pm »

In questo spazio (ma non solo in Fb) si sollecitava il PD per fissare un Progetto che, nominato Polo Democratico di CentroSinistra, radunasse la determinazione di realtà simili, anche se diverse, non per fare coalizioni fasulle ma per prendersi davanti agli elettori un impegno per realizzarlo nei 5 anni della legislatura.

Non ne avete fatto nulla!

Altri non migliori del PD ma politicamente più furbi o meno "stupidi", lo stanno sbandierando al paese per andare al governo.

ciaooo

Da Fb Isemplici Cittadini … del 15/3/2018
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« Risposta #2 inserito:: Marzo 17, 2018, 01:00:19 pm »

A Paride L.

Da vent'anni soffro per l'Ulivo (per il CentroSinistra vero, non taroccato) e quando mi deludono, rileggo Silvio Pellico (Dei doveri degli uomini) oppure Giuseppe Mazzini (Dei doveri dell'uomo - Fede e Avvenire) ...

Aiutano nell'insistere.

ciaooo   
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