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Autore Discussione: Mimmo CANDITO, giornalismo in lutto: addio al reporter Mimmo Candito  (Letto 27994 volte)
Arlecchino
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« Risposta #45 inserito:: Ottobre 05, 2016, 12:28:46 pm »

Solo nelle campagne ha vinto il Sì, ora la pace è più lontana
Dubbi sul ruolo del cartello della droga, principale fonte di sostentamento delle Farc

03/10/2016
Mimmo Càndito

Davvero per una manciata di voti (65 mila, nemmeno l’1 per cento) la Colombia ieri ha detto No alla pace con i guerriglieri delle Farc. L’accordo era stato concluso meno di un mese fa all’Avana, dopo un negoziato lungo di anni. Non é la guerra di nuovo, tutti dicono che le trattative riprenderanno subito; ma intanto il risultato del referendum indebolisce la posizione del presidente Juan Manuel Santos – che per l’accordo aveva impegnato ogni potere dello Stato – e rafforza il fronte dei contrari, guidati dall’ex presidente Alvaro Uribe. E nulla sarà come prima.

Il conteggio é stato incerto fino all’ultimo, non soltanto per il margine striminzito che separava i due fronti, ma anche perché il voto delle città – conteggiato per primo e in prevalenza contrario all’accordo – veniva progressivamente messo in discussione dalla massa dei voti che arrivavano lentamente dalle province con una significativa prevalenza del Sì. Gli stessi sondaggi dell’ultima settimana lasciavano prevedere questa incertezza, assegnando al Sì il 33 per cento, contro il 30 per cento dei contrari. E la percentuale dei votanti di ieri – meno della metà degli elettori – conferma quanti dubbi e quali perplessità seguissero la firma dell’accordo.

Il risultato del referendum ha una ricaduta politica che va al di là dello scontro elettorale: una guerra combattuta per 52 anni non lascia strascichi soltanto di bilanci militari, ma ha segnato profondamente il corpo della società, dividendone la popolazione lungo linee di frattura la cui ricomposizione appariva critica già al momento della conclusione dell’accordo e che diventa ancor più difficile ora che ogni progetto di pacificazione appare travolto. 

I 260 mila morti, e i 7 milioni di profughi che hanno dovuto abbandonare case e terre per sottrarsi alla guerra, pesano sulla memoria del paese e rafforzano l’opposizione all’accordo, sostenuta dal convincimento che la pacificazione violi ogni principio di giustizia poiché impedisce la punizione dei responsabili. L’accordo prevedeva una sorta di amnistia informale, con pene molto ridotte e la concessione di uno statuto politico alle Farc con l’assegnazione di una decina di seggi in parlamento per il tempo di due legislature. Le delegazioni del governo e della guerriglia sono già sbarcate a Cuba per la ripresa di una trattativa, ma molti dubbi si accendono ora sul ruolo del cartello della droga in questo risultato, poiché il traffico della coca era la principale fonte di finanziamento delle Farc e l’accordo prevedeva una rottura di questi legami. 

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Da - http://www.lastampa.it/2016/10/03/esteri/solo-nelle-campagne-ha-vinto-il-s-ora-la-pace-pi-lontana-Irjnf96SnL9fG5HRhnDKrJ/pagina.html
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« Risposta #46 inserito:: Marzo 03, 2018, 11:04:59 pm »

Torino, giornalismo in lutto: addio al reporter Mimmo Candito
A gennaio aveva compiuto 77 anni e della sua guerra contro il cancro, cominciata nel 2005, aveva scritto in un libro e numerosi articoli

Di JACOPO RICCA
03 marzo 2018

È morto questa mattina il reporter di guerra e scrittore Mimmo Candito. Docente all'Università di Torino di Linguaggio giornalistico, è stato uno degli inviati di punta sui fronti caldi per La Stampa e dal 2001 era anche il direttore della rivista culturale “L'Indice dei libri del mese”.

A gennaio aveva compiuto 77 anni e della sua “guerra contro il cancro” non aveva mai fatto mistero, scrivendone articoli e un libro “55 vasche. Le guerre, il cancro e quella forza dentro”. Nato a Reggio Calabria si era trasferito a Genova negli anni Sessanta, dove ha lavorato prima come dipendente comunale e poi come collaboratore de “Il Lavoro”.

Nel 1970 l'arrivo a Torino a La Stampa dove arriva a ricoprire l'incarico di inviato speciale. Con questo ruolo racconterà molti dei conflitti che martoriano il pianeta, da quelli Medio Oriente, all'Asia, passando per l'Africa e il Sud America. È stato uno dei pochi cronisti che ha assistito e scritto sia della guerra in Afghanistan portata avanti dall'esercito dell'Unione Sovietica che, poi, dagli Stati Uniti, ma soprattutto i suoi racconti sono legati alle Guerre del Golfo.

Legatissimo alla moglie, giornalista e critica musicale, Marinella Venegoni, Mimmo Candito la sua battaglia contro il tumore l'ha iniziata nel 2005, mentre era negli Stati Uniti. La malattia, sconfitta, una prima volta, si era ripresentata un paio d'anni fa.

Presidente italiano di Reporter senza Frontiere, il suo Candito testo “I reporter di guerra. Storia di un giornalismo difficile da Hemingway a internet”, pubblicato per Baldini&Castoldi, resta una pietra miliare per gli studenti di giornalismo.
 
© Riproduzione riservata 03 marzo 2018

Da - http://torino.repubblica.it/cronaca/2018/03/03/news/torino_giornalismo_in_lutto_addio_al_reporter_mimmo_candito-190269688/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P9-S1.8-T1
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