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Autore Discussione: Elezioni, Renzi a Berlusconi all'attacco sui ministri annunciati da Di Maio: ...  (Letto 2366 volte)
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« inserito:: Febbraio 28, 2018, 11:16:40 pm »

Elezioni, Renzi a Berlusconi all'attacco sui ministri annunciati da Di Maio: “Non rispetta regole”. “Nomi sconosciuti”
Pd e Forza Italia contro i nomi anticipati alla stampa dal candidato premier del Movimento 5 stelle.
Ieri Gentiloni ha parlato di un "festival del surreale".
Il segretario dem rilancia: "Questa è una cosa più finalizzata ad avere titoli sui giornali che rispettare le regole".
L'ex premier: "Governo dell'irrealtà".
La replica del leader M5s: "Noi alla luce del sole. Gli altri inciucisti. Vedo nervosismo".
Al Colle non possono tenere conto della lista prima dell'incarico formale.

Di F. Q. | 28 febbraio 2018

 “Non rispetta le regole”. “Serve solo ad avere titoli sui giornali“. “Sono nomi sconosciuti“. “È un festival del surreale“. “Sembra un reality, chi va in nomination oggi?”. La lista dei possibili ministri presentata da Luigi Di Maio viene attaccata da tutti i suo competitor. A partire da Pd e Forza Italia, con in prima linea Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. L’ultimo nome annunciato è quello dell’ex nuotatore Domenico Fioravanti, indicato come possibile ministro dello Sport. Va ad aggiungersi agli altri cinque fatti da Di Maio nei giorni scorsi: l’economista Pasquale Tridico al Lavoro, la dirigente del ministero dell’Agricoltura Alessandra Pesce al vertice dello stesso dicastero, il professore universitario Giuseppe Conte alla Pubblica amministrazione, il professore Lorenzo Fioramonti allo Sviluppo Economico e il generale dei carabinieri Sergio Costa all’Ambiente.

Di Maio presenterà l’intera squadra di quello che vorrebbe fosse il suo governo giovedì 1 marzo, ma ha già mandato la lista integrale al Quirinale via mail. Un gesto che ha provocato le polemiche dei suoi oppositori. A cominciare dal premier Paolo Gentiloni che ha parlato di “festival surreale di proposte miracolose. Per la prima volta c’è un governo ombra che si presenta prima delle elezioni. Di solito perdi le elezioni e presenti un governo ombra, qui invece lo fanno prima delle elezioni”. Segue il presidente del consiglio anche Matteo Renzi. “Se i 5 stelle presentato la loro squadra, sarà interessante mettere a confronto le singole squadre. Comunque, Di Maio non è all’altezza del suo compito“, dice il segretario del Pd. Che poi definisce l’azione di Di Maio come “una cosa più finalizzata ad avere titoli sui giornali che rispettare le regole. Le liste dei ministri si presentano dopo, una volta avuto l’incarico di governo”. Poi su Twitter insiste: “Le poltrone affascinano il dibattito elettorale. Sembra un reality: chi va in nomination, oggi? Solo noi parliamo di contenuti. Quali idee su sanità, vaccini obbligatori, Europa, JobsAct, Industria 4.0, sicurezza? In gioco è il futuro dell’Italia: ci fermiamo o si va avanti?”.


Attacca direttamente i nomi anticipati dal leader del M5s, invece, Silvio Berlusconi. “I ministri presentati da Di Maio sono degli sconosciuti, non li conosco, non hanno raggiunto una eccellenza che li porti alla visibilità, il suo è un governo dell’irrealtà“, dice il leader di Forza Italia. Secondo il quale, “i 5 stelle saranno la prima forza politica ma non avranno nessuna maggioranza in Parlamento, non possono raggiungere il 40%”.

“Berlusconi ha proposto Brunetta all’Economia: auguri. Gentiloni dice che la lista è surreale mettendo Alfano alla Farnesina, da che pulpito viene la predica. Lui pensi agli inciuci, noi facciamo chiarezza: il nostro non è un governo ombra ma un governo alla luce del sole. Critichino pure ma vedo un certo nervosismo”, replica di Di Maio, incalzato più volte da radio e giornali sulla scelta irrituale di inviare al Sergio Mattarella la lista dei suoi ministri prima delle elezioni. “So bene quali sono le prerogative del Presidente e le rispetto. È per cortesia che ho detto che avrei presentato prima la squadra di governo. Una scortesia? A me non risulta che Presidente della Repubblica l’abbia visto come scortesia. Posso solo dire che il Quirinale è stato molto colpito dai nostri nomi di Governo”, sostiene il leader del M5s. Dal Quirinale, però, non arriva alcun commento ufficiale. Secondo La Stampa, il segretario generale del Colle, Ugo Zampetti, ha detto a Di Maio: “Grazie per il gesto cortese, ma il presidente non può tenerne conto”.

Di F. Q. | 28 febbraio 2018

Da - https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/28/elezioni-da-renzi-berlusconi-tutti-contro-ministri-annunciati-da-di-maio-non-rispetta-regole-nomi-sconosciuti/4192798/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter-2018-02-28
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« Risposta #1 inserito:: Marzo 06, 2018, 02:19:43 pm »

Sfide uninominali: Gentiloni dilaga a Roma, delusione per Franceschini, D'Alema ultimo in Puglia
Delusione per Minniti e Orfini.
Non ce la fa neanche Paolo Siani nel collegio di San Carlo all'Arena. Boschi eletta a Bolzano

05 marzo 2018

Elezioni 2018: strage di ministri nei collegi uninominali, nel Pd è resa dei conti
Mentre lo spoglio va avanti e le prime indicazioni diventano quasi una sentenza, oltre che sulle percentuali nazionali molti occhi sono puntati sui collegi uninominali 'caldi', quelli dei dirigenti di partito che cercano una conferma.

Tra i big spicca l'exploit di Luigi Di Maio ad Acerra: 63,8% contro il 20 di Sgarbi. Ottima perfomance anche per Roberto Fico a Napoli Fuorigrotta. Per quanto riguarda il Pd, a Firenze Matteo Renzi conquista il seggio senatoriale con il 44% e ampio distacco sul candidato del centrodestra Alberto Bagnai. Maria Elena Boschi è nettamente avanti a Bolzano: oltre il 45% contro il 23 di Michaela Biancofiore (dato aggiornato a un terzo dello spoglio).

· GENTILONI DILAGA A ROMA
Tra le poche note liete per il centrosinistra, il largo successo di Paolo Gentiloni nel suo collegio romano: il premier ha superato il 40% staccando di oltre dieci punti l'antagonista di centrodestra, Luciano Ciocchetti fermo al 30,9. Angiolino Cirulli del Movimento cinque stelle è al 16,7%.

· MINNITI KO DA GRILLINO ESPULSO
L'uomo della sicurezza del Pd ha registrato una grande debacle. Marco Minniti, ministro dell'Interno, ha avuto la peggio nel collegio uninominale di Pesaro per la Camera. Il capo del Viminale è arrivato terzo con il 27.89%. A scrutinio quasi completato (260 sezioni su 268) vince Andrea Cecconi, del Movimento Cinque Stelle che ha preso il 34,8% dei voti. L'uomo dei Cinque Stelle è di quelli coinvolto nello scandalo di rimborsopoli, che deferito dai probiviri, si è impegnato a lasciare il seggio. Per Minniti, la beffa è davvero atroce: battuto da una sorta di non-candidato e anche da Anna Maria Renzoni (31,5%) del centrodestra, che aveva in parte giustificato il raid di Macerata di Traini.

· VINCE ANCHE IL 5 STELLE MASSONE
Entra in Parlamento, con un seggio alla Camera ottenuto con il 46,58% dei voti, Catello Vitiello, candidato dal M5s al collegio uninominale campano di Castellammare di Stabia ma poi espulso perché ex massone. Vitiello ha già fatto sapere che non è intenzionato a fare un passo indietro e andrà al gruppo Misto. Sembrano invece ormai fuori corsa gli altri due ex massoni finiti nelle liste M5S.

· PADOAN RISCHIA A SIENA
A Siena, mentre sono 219 le sezione scrutinate su 293, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan è al 35,54% davanti al candidato leghista Claudio Borghi a 33,35.  Al terzo posto il candidato M5s Leonardo Franci, con il 21,8%. Nel collegio di Sesto Fiorentino Roberto Giachetti è al 39,20% contro il candidato del centrodestra Manola Aiazzi al 25,76%.

Nell'Empolese il ministro Luca Lotti si attesta al 40,90% in netto vantaggio rispetto al candidato del centrodestra Ciraolo al 26,73.
Al Senato, con 3534 sezioni scrutinate su 3954, la coalizione di centrosinistra è al 34,45%, mentre il centrodestra a quota 32,15%.

Nel collegio uninominale di Pisa il candidato del centrodestra Rosellina Sbrana è davanti al ministro Valeria Fedeli al 32,03, a Livorno candidato del centrodestra Roberto Berardi davanti al sottosegretario Silvia Velo. A Firenze, Matteo Renzi è al 44,16 mentre il leghista Alberto Bagnai al 24,49.

· LA BOCCIATURA DI FRANCESCHINI
Schiaffo al Pd anche a Ferrara. Dario Franceschini, ministro della Cultura uscente e figura di spicco del Pd, è stato battuto nel suo collegio uninominale di Ferrara. Con 328 sezioni chiuse su 330, la vincitrice è infatti Maura Tomasi del centrodestra, che sfiora il 39,7% dei voti. Franceschini ha raccolto invece il 29,1%. Unica consolazione, forse, è di aver preso più del candidato pentastellato Marco Falciano, che si aggira attorno al 24,7%. Il ministro è anche capolista per un collegio plurinominale nella sua regione, quindi siederà comunque nei banchi di Montecitorio.

· CROLLA BOLDRINI A MILANO
Nell'uninominale per la Camera di Milano, collegio 12, Bruno Tabacci guida la corsa per il centrosinistra col 41%. Crolla la presidente della Camera Laura Boldrini che con i voti di Leu è quarta con appena il 4,55%.

· PIETRO GRASSO NON CE LA FA A PALERMO
Il leader di LeU Pietro Grasso non ha ottenuto il seggio nell'uninominale nel collegio Palermo 1. Con i risultati definitivi, il presidente uscente del Senato è quarto, ottenendo 11.580 voti parti al 5,81% (qualche decimale sopra quelli della lista, il 5,15%). La vittoria nel collegio è del candidato M5s Steni Di Piazza con 87.301 voti (43,86%). Secondo posto per il centrodestra con Giulio Tantillo (60.363 voti, 30,32%), e terzo per il centrosinistra con Teresa Piccione (33.154 voti, il 16,65%).

· LA DELUSIONE DI ORFINI
A Roma, nell'uninominale per la Camera (collegio Torre Angela), la delusione nei confronti del Pd è tanto evidente da travolgere le aspettative di Matteo Orfini. Il candidato del centrosinistra arriva solo terzo e molto lontano da Lorenzo Fioramonti, ministro dello Sviluppo 'ombra' per il M5s, e Barbara Mannucci del centrodestra.

· BOCCIATO IL FRATELLO DI SIANI A NAPOLI
Male, molto male a San Carlo all'Arena a Napoli Paolo Siani, il fratello di Giancarlo. Lo sfidante del M5s ha preso quasi il 50% dei voti, lasciando il candidato del centrosinistra a poco più del 20%.

· IL CASO VALLE D'AOSTA
Per quanto piccola, risulta clamoroso il caso della valle d'Aosta. Nel collegio uninominale sono stati infatti eletti al Senato il candidato delle forze autonomiste di governo (Union valdotaine, Union valdotaine progressiste, Partito Democratico e Epav), Albert Laniéce, e alla Camera la candidata del Movimento 5 stelle, Elisa Tripodi. Il primo ha avuto circa il 25% delle preferenze e la seconda circa il 24%. L'elezione della candidata del M5S rappresenta la grande sorpresa della tornata elettorale nella piccola regione alpina.

· GENOVA, PINOTTI TERZA ALL'UNINOMINALE PEER IL SENATO
Mattia Crucioli (M5S), nel Collegio uninominale 02 di Genova con 424 sezioni su 566 scrutinate è davanti al candidato del centrodestra Angelo Vaccarezza al 29,92% e a quello del centrosinistra, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, al 26,72%.

· FERRARA, SCONFITTA LA PRODIANA ZAMPA
Con la debacle del centrosinistra in Emilia-Romagna arriva anche la sconfitta della prodiana Sandra Zampa, deputata uscente del Pd, che era in corsa al collegio uninominale 3 Ferrara per il Senato. Zampa, quando mancano ancora pochissime sezioni allo spoglio completo (621 completate su 637), è stata battuta da Alberto Balboni, candidato della coalizione di centrodestra ed esponente di Fratelli d'Italia, che ha preso il 34,4%. Zampa invece si ferma al 30,7%.

· MALE IL LEADER DEI VERDI BONELLI
Bocciato il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, non entra in Parlamento. La lista 'Insieme' è ben lontana dal 3% per il proporzionale. Nell'uninominale Bonelli è terzo nel collegio di Pesaro Senato, conquistato da M5s.

· MILANO, ELETTO CERNO (PD)
A Milano città nei collegi uninominali per il Senato il centrosinistra vince il collegio 1 con il candidato Cerno al 41,2 e Pagliuca, per il centrodestra, al 36,4. Il centrodestra si aggiudica il collegio 2 con la candidata Cantù al 38,3% rispetto al 34,7 di D'Alfonso, candidato del centrosinistra; al collegio 3 centrodestra avanti con il 39,6% del candidato Sciascia contro il 28% di Perduca.

· UMBRIA E MARCHE NON SONO PIÙ ROSSE
Se i dati definitivi confermeranno il trend attuale, i collegi uninominali delle due regioni sono stati tutti conquistati da centrodestra e M5s. Netta sconfitta del Pd che deve registrare la mancata elezione alla Camera, tra l'altro, del sottosegretario Gianpiero Bocci e dell'ex ministro Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. "Di solito quando c'è una debacle come questa il primo che deve trarne le conseguenze è il segretario del partito, non si può far finta di niente", ha detto Damiano.

· BOSCHI ELETTA A BOLZANO
Maria Elena Boschi è stata eletta nel collegio uninominale per la Camera a Bolzano con il 41,23%. Dopo lo scrutinio di tutte le 143 sezioni, Michaela Biancofiore (Fi) arriva al 24,99%. La candidata M5S Filomena Nuzzo è terza con il 20,55%, mentre Norbert Lantschner (LeU) si ferma al 6,28%.

© Riproduzione riservata 05 marzo 2018

Da - http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni2018/2018/03/05/news/le_sfide_dell_uninominale_battuto_d_alema_in_puglia_casini_avanti_a_bologna-190460729/?ref=RHPPTP-BH-I0-C6-P3-S1.6-T1
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