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« inserito:: Dicembre 30, 2017, 12:51:02 pm »

Le mail che fecero perdere la Casa Bianca a Clinton: a metterla nei guai la fidata assistente Huma

Abedin, braccio destro di Hillary, si faceva stampare i messaggi dal marito, l'allora emergente democratico Anthony Weiner.
Sullo sfondo l'ex capo della Cia James Comey e l'allora sfidante Donald Trump

Dalla nostra inviata ANNA LOMBARDI
30 dicembre 2017

NEW YORK - Eccole qui dunque le mail che avrebbero fatto perdere la Casa Bianca a Hillary Clinton: come quella spedita all'allora ministro dell'Arabia Saudita, il principe Saud al-Faisal, per avvisarlo - sembra il colmo: una soffiata sulle mail soffiate - che WikiLeaks aveva messo le mani su documenti e cable segreti. Eccole dunque le mail non tanto proibite ma più che altro spedite incautamente, visto che portano l'intestazione "riservata", e per giunta alla persona giusta nel momento sbagliato: la sua assistente personalissima, la persona che godeva della sua fiducia incondizionata, Huma Abedin.

E che proprio per fare meglio, e più rapidamente, il suo dovere, le girava a sua volta al marito affinché le stampasse: a quell'Anthony Weiner che ai tempi era un giovane e promettente democratico e adesso sverna in prigione condannato a 21 mesi per aver spedito foto e messaggi, questi sì proibiti, a ragazzine più o meno innocenti, visto che una gli tese una trappola. Ed è proprio nel suo computer che sono state ritrovate.

È una storia complicatissima questa delle mail "governative" di Hillary che l'ex segretario di Stato gestiva evidentemente con troppa leggerezza. Per l'uso del suo account privato invece di quello dell'amministrazione che sarebbe dovuto essere, figuriamoci, a prova di hacker, Hillary era stata duramente attaccata in campagna elettorale da Donald Trump, allora indietro nei sondaggi. Il miliardario sosteneva che la gestione leggera della posta elettronica aveva messo a rischio l'America e gli americani.

James Comey, l'allora direttore dell'Fbi, prima invece scagionò Clinton, sostenendo che sebbene l'uso della posta di stato fosse stato "estremamente negligente" non era ravvisabile nulla di criminalmente rivelante, e poi a pochi giorni dell'elezione rivelò che gli agenti federali avevano trovato tanta altra posta. Compromettente? Secondo alcuni osservatori, furono proprio queste dichiarazioni a cominciare a far tentennare Hillary nella corsa. Certo sembra una storia ormai lontana anni luce: Comey, che allora per questo fu attaccato dai democratici, oggi è il loro eroe, visto che poi è stato allontanato da Trump diventato presidente perché voleva continuare a indagare sulle influenze dei russi in campagna elettorale, l'ennesima manipolazione in questa storia di manipolazione.

Ma che altro c'è nelle mail riservate? Il contenuto l'ha svelato Fox News, la tv di Rupert Murdoch da sempre nemica di Hillary e oggi pro-Trump, che ha rilanciato la posta ottenuta da Judicial Watch, un gruppo conservatore che ha costretto il Dipartimento di Stato a rilasciare le mail. Si sapeva che Hillary passava la sua posta a Abedin, che poi, appunto, la passava a sua volta al marito (l'indirizzo di posta è "Campagna elettorale di Anthony Weiner", visto che allora l'uomo era felicemente in politica) per farsele poi stampare con calma e riconsegnare alla sua datrice di lavoro.

Le mail mostrerebbero che anche al governo la signora Clinton continuava a interessarsi del partito. È l'aprile del 2011 quando sempre Abedin la informa che Debbie Wasserman Schultz è stata scelta per la presidenza dei democratici. Anche qui, una storia del passato: Debbie è caduta in disgrazia per un altro scandalo, come lo stesso principe Saud al Faisal nel frattempo è morto. E dunque sfortuna su sfortuna: Hillary ha perso le elezioni, Comey il posto all'Fbi, la sua assistente Abedin ha perso pure il marito, dal quale ha divorziato, e questo a sua volta ha perso la possibilità di sfidare Bill de Blasio come sindaco di New York. Non sarà che questa storia delle email alla fine porta solo una sfiga tremenda?
 
© Riproduzione riservata 30 dicembre 2017

Da - http://www.repubblica.it/esteri/2017/12/30/news/le_mail_che_fecero_perdere_la_clinton_a_fare_pasticci_la_fidata_segretaria_huma-185472970/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2
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