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Autore Discussione: Si legge poco e i quotidiani sbagliano nel rapporto con il lettore di news ...  (Letto 4259 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Novembre 19, 2017, 11:41:22 am »

L'abbonamento ai quotidiani imposto in modo subdolo sul web è l'ennesima dimostrazione di quanta scarsa dignità si conceda al lettore-cliente.
Se il giornale in edicola si compra sempre meno ci sono, da tempo, diverse ragioni.

Adesso si tarpano le ali all'auspicato (e sperato) aumento dei lettori attraverso il web, eliminando stupidamente le news gratuite (che procurano pubblicità).
Ciò che interessa ai nuovi lettori, ma anche ai lettori storici, è trovare letture selezionate e approfondite degli argomenti che stanno loro a cuore, questo li aiuterebbe ad informarsi maggiormente e in minor tempo, senza dover comprare chili di carta da gettare nel cestino (differenziato). Questo salto in avanti, evolutivo per il lettore che vuole razionalizzare il suo essere informato, oggi si tenta di farlo diventare una nuova fonte di lucro, che si somma al già redditizio accumulo di pubblicità (fastidiosa).

E, come per la pubblicità, senza alcuna attenzione alla qualità dei contenuti!
È sufficiente aumentare il numero di copie vendute, che possono venire da bufale, da pettegolezzi, da scandali montati per creare nel pubblico debole una curiosità morbosa, oppure dagli schiamazzi della politica litigante e “orientata” ad arte dagli stessi quotidiani.

Chi oggi intende attingere e raccogliere notizie, sia esso Cittadino o appassionato di Rassegne Stampa (senza scopo di lucro), deve dotarsi di un capitale non piccolo per continuare ad essere un Essere Umano civile, informato e consapevole.
Sarebbe diverso se venisse chiesto un contributo a fronte di una concreta offerta di valori. Ad esempio chiedere il contributo per poter seguire la firma di un giornalista d’inchiesta o un opinionista di chiaro valore acquisito, oppure una serie interessante di temi culturali o socio-politici, o di singoli argomenti selezionati dalla testata, ecc. ecc.

Attuando questo modo di agire e di proporsi si potrebbero ottenere risorse per la stampa (o la TV), creando con il lettore un rapporto di livello socio-culturale più elevato.
Quindi qualcosa di molto diverso dall'attuale consumistico: “abbonati a tutto, poi leggi quel che ti pare”, legandoci alle testate per tempi più o meno lunghi (a tariffa).

Dobbiamo selezionare quel che ci serve (di utile al lettore) e che ci interessa, stimolando le testate a proporre meno pettegolezzi e finti scoop e a distinguersi in qualità dalla concorrenza.
Qualche testata lo sta pensando ma se non si personalizza un rapporto, onesto e professionale, con il cliente-lettore la parte migliore del “mercato” non cambierà parere.

ggiannig
« Ultima modifica: Novembre 19, 2017, 11:49:08 am da Arlecchino » Registrato
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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 11, 2017, 06:04:53 pm »


I monumenti, i musei e tutto ciò che "inchioda" alla Vera Storia le azioni di personaggi che hanno detenuto il potere, non sono negativi e possono considerarsi elementi Culturali ... in una società democratica libera da ideologie fuorvianti.

La verità storica innalza la dignità del genere Umano, la sua negazione lo imbarbarisce e lo pone nella condizione d'essere manipolato da estremismi, dai fanatici del falso e dai provocatori del Caos.

La Storia deve essere studiata e diffusa dagli Storici di Professione … non dai Politici.

ciaooo
Da FB del 10/12/2017
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