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Autore Discussione: Emiliano: Tutta la Puglia si mobiliti per Taranto (come la Cgil?)  (Letto 3616 volte)
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« inserito:: Novembre 26, 2016, 09:21:43 pm »

Manovra, Emiliano: “Tutta la Puglia si mobiliti per Taranto”
Il governatore all’indomani della bocciatura dell’emendamento alla finanziaria da 50 milioni di euro per fronteggiare le emergenze sanitarie causate dall’inquinamento

Pubblicato il 25/11/2016
Ultima modifica il 25/11/2016 alle ore 15:44
Fabio Di Todaro

La tregua armata tra il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano e il Governo presieduto da Matteo Renzi è nuovamente un ricordo sbiadito. «Tutta la Puglia deve mobilitarsi al fianco dei tarantini per pretendere da Roma ciò che loro spetta - è il pensiero dell’ex magistrato -. Da anni la città subisce un inquinamento di Stato che ha spaventosamente aumentato ogni sorta di malattie». Dalla sede della Camera di Commercio Roma, dove si trovava stamane per presentare il progetto di decarbonizzazione dell’Ilva, il presidente della Regione Puglia ha reagito così alla bocciatura dell’emendamento che gli avrebbe permesso di destinare 50 milioni di euro per affrontare l’emergenza sanitaria che si vive nel capoluogo ionico. A firmarlo erano stati i parlamentari Vico, Pelillo (entrambi tarantini), Capone, Ginefra, Grassi, Mariano, Mongiello, Bordo e Ventriciello, chiedendo «che per il triennio 2017-2019, venissero assegnate, con riferimento all’Azienda sanitaria locale di Taranto, risorse nel limite di spesa di 50 milioni di euro annui per l’assunzione e la stabilizzazione di personale del Servizio sanitario nazionale, per l’acquisto di materiale di consumo, attrezzature e attività diagnostiche di primo e secondo livello». Una possibilità, questa, che sembrava più vicina dopo le rassicurazioni date lo scorso 12 novembre a Bari dal ministro per la Sanità, Beatrice Lorenzin.

Ulteriori sviluppi dopo il 7 dicembre 

Nell’occasione, sulla stessa linea di quanto dichiarato nelle settimane precedenti dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e dal ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, il ministro confermò ai giornalisti che «da parte del Governo c’è sicuramente apertura ad aiutare la Puglia». Promesse rese però vane l’altro iersera in Commissione Bilancio della Camera, dove siedono i deputati pugliesi Francesco Boccia (Pd) e Rocco Palese (gruppo misto). Stamane è stata la stessa Lorenzin a tornare sulla vicenda: «Per derogare al decreto ministeriale 70 è sufficiente operare una modifica dello stesso decreto ministeriale, senza intervenire su una norma di rango primario. Ho già istituito un tavolo di confronto con la Regione, le altre istituzioni locali i tecnici della direzione generale del Ministero e dell’istituto Superiore di Sanità al fine di approfondire le esigenze correlate alla situazione ambientale e sanitaria dell’area di Taranto nell’ottica di valutare l’esistenza dei presupposti tecnico-scientifici e giuridici che consentano di approntare una deroga al decreto ministeriale in questione». Eventuali decisioni in merito saranno rese note dopo il 7 dicembre, data in cui all’Istituto Superiore di Sanità saranno presentati i risultati di uno studio epidemiologico che darà ulteriore evidenza della situazione sanitaria dei cittadini residenti nell’area di Taranto. 
Pd locale contro il Sì al referendum 

La decisione ha provocato la frattura del Pd a livello locale, impegnato anche nell’individuare il candidato da far correre alle comunali in programma per giugno. Nel partito c’era grande attesa per questo momento, anche perché della questione erano stati investiti esponenti locali del governo. Ecco spiegato perché il dietrofront è giunto come una doccia fredda. La delusione è stata grande, ma ha lasciato subito spazio alla rappresaglia. ««Tagliare questo fondo significa non aver percepito la gravità della situazione e soprattutto la necessità di continuare a curare con mezzi adeguati le persone che si sono ammalate e di fare prevenzione per il futuro - è il pensiero di Costanzo Carriero, coordinatore provinciale del Partito Democratico -. A questo punto si ferma la nostra campagna referendaria a sostegno del sì. Finora abbiamo creduto nel merito del referendum, lo abbiamo appoggiato per essere più forti in Europa e per continuare a sostenere l’azione di questo governo che ha prestato attenzione verso il nostro territorio. Adesso, però, quest’ultimo aspetto è venuto meno. Nella difesa del nostro territorio non c’è governo amico che tenga».

Referendum: una partita che si gioca a Sud 

Un’altra gatta da pelare per Renzi e l’intero fronte del sì, che al Sud rischia di giocarsi tutto. Ai fronti caldi di Palermo e Napoli, si aggiunge dunque quello di Taranto, dove il Premier fu duramente contestato a luglio scorso e la fiducia nei confronti del centrosinistra è ai minimi storici. Nemmeno la promessa di agevolare le assunzioni sembra scaldare il Mezzogiorno. Il futuro del Governo, oltre che della Costituzione, si gioca a sud della Capitale.

Twitter @fabioditodaro
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Da - http://www.lastampa.it/2016/11/25/italia/politica/manovra-emiliano-tutta-la-puglia-si-mobiliti-per-taranto-WSdnSFn6t7rwF1egG5JSDK/pagina.html
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