Sfogo di Parisi sul Pd: "Decennale? Dopo Rosatellum non è festa, ma lutto. Io e Prodi assenti: sciatteria
L'ex ministro della Difesa: "Quando Berlusconi ci impose il Porcellum, almeno non lo fece con la fiducia".
Il 'padre' dell'Ulivo: "Non ne parlo neanche sotto tortura".
Replica Pd, Martina: "Legge elettorale non è la migliore ma è l'unica possibile".
Quanto ai festeggiamenti per i dieci anni: "Momento aperto a contributo tutti"
Di ALBERTO CUSTODERO
13 ottobre 2017
ROMA - L'ex ministro Arturo Parisi, a proposito del decennale pd che coincide con la fiducia posta al Rosatellum, parla di "lutto" anzichè di festeggiamenti. Romano Prodi, invece, di legge elettorale dice di non volerne parlare neppure "sotto tortura". È un giorno amaro per i due leader storici dell'Ulivo che non risultano tra gli invitati al decennale dem. Parisi: "Grave sciatteria dell'organizzazione". Ma dal partito democratico arriva la replica. "La legge elettorale approvata dalla Camera non è la migliore ma è l'unica possibile in questo momento con questo Parlamento", ammette il vice segretario Pd Maurizio Martina. Quanto al decennale del Partito democratico, aggiunge Martina, "domani a Roma, sarà un momento di festa e riflessione aperto a tutti con grande rispetto per le storie e i contributi personali che hanno attraversato e attraversano ancora oggi la nostra comunità". Dal Pd fanno poi sapere che Parisi ha ricevuto l'invito come membro del comitato promotore. E ricordano che il Professore già il 12 ottobre aveva fatto sapere che non sarebbe stato a Roma al teatro Eliseo ma a Venezia sabato quando il Pd festeggerà i dieci anni della nascita del partito. Allora questa scelta era stata commentata dai vertici dem con un "Rispettiamo la sua scelta".
Ma l'ex leader della Margherita ha qualche sassolino da togliersi e si sfoga con l'Ansa. "Dopo l'approvazione del Rosatellum - dice - grave nel merito e nel metodo, il decennale del Pd di domani, invece di un giorno di festa s'è trasformato in un giorno di lutto". "Ricordo che 12 anni fa - aggiunge- quando Berlusconi c'impose il Porcellum, almeno non lo fece con la fiducia". Assente domani, assieme a Romano Prodi, alla manifestazione dem dell'Eliseo, non trattiene il suo risentimento. "Quanto a domani - commenta - noto almeno una sciatteria dell'organizzazione nel coordinamento delle agende. E dire che io e Romano qualche ruolo l'abbiamo avuto".
ROSATELLUM, ECCO COSA PREVEDE: SCHEDA
"Considerato - prosegue Arturo Parisi - il ruolo che Prodi e, se mi consente, anch'io abbiamo avuto nella nascita del nuovo partito, una grave sciattezza. Debbo dire che mi è stato risolto un problema. L'approvazione della Legge Rosato che ieri in Parlamento il Pd ha salutato con un boato gioioso - sottolinea l'ex ministro - ha trasformato quello che avrei condiviso come un giorno di festa in un giorno di lutto". "Se penso al Referendum del 18 aprile del 1993 dal quale tutto è iniziato - conclude Parisi - sento che la primavera della democrazia governante che allora sognammo ha incontrato il suo autunno".
ROSATELLUM, PRODI: "NON NE PARLO NEANCHE SOTTO TORTURA"
"Davanti ai giornalisti mi rifiuto di rispondere anche sotto tortura" sul Rosatellum approvato alla Camera. In ogni caso "sono sempre stato per sistemi non proporzionali ma che, in qualche modo, raggruppino le energie politiche di un Paese". È, questo, il commento dell'ex premier Romano Prodi, interpellato nel corso di un convegno a Bologna per l'anniversario di Emeca, l'associazione che include 22 delle più importanti fiere europee.
"Sono 20 anni - ha spiegato Prodi - che ripeto che un sistema elettorale non è fatto per fotografare un Paese, ma per fornire un governo. Quindi sono sempre stato per sistemi non proporzionali ma che, in qualche modo, raggruppino le energie politiche". In Europa "credo che tutti adesso abbiano bisogno di sistemi elettorali che obblighino ad un consolidamento dello Stato".
"Il sistema elettorale tedesco che è stato formidabile per tanti anni - ha aggiunto riferendosi alle recenti elezioni in Germania - non è più adatto quando il numero di partiti cresce. Il proporzionale non è una legge che regge alla numerosità dei partiti. Adesso è un problema che Germania, Spagna e Italia devono ancora mettere a posto. Ma non sarà facile per un Paese straordinariamente stabile come la Germania mettere mano ai suoi assetti elettorali".
• RICHETTI: "SISTEMA CON COLLEGI UNINOMINALI RISULTATO IMPORTANTE"
Alle critiche dei leader dell'Ulivo al Rosatellum risponde Matteo Richetti, portavoce della segreteria nazionale: "Conosco Arturo da troppo tempo per non sapere che la battaglia sul maggioritario è una sua battaglia. Partivamo da un sistema interamente proporzionale e rischiavamo di rimanere con due sentenze come legge elettorale. Aver approvato un sistema che prevede collegi uninominali lo considero un risultato importante, anche per chi da sempre, come Parisi, si è battuto per unire le forze riformiste del nostro Paese"
© Riproduzione riservata 13 ottobre 2017
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