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Autore Discussione: Sara GANDOLFI. Catalogna: il piano segreto «Conflitto, poi l’indipendenza»  (Letto 1533 volte)
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« inserito:: Ottobre 12, 2017, 05:57:58 pm »

CONTRO MADRID-BARCELLONA
Catalogna: il piano segreto «Conflitto, poi l’indipendenza»
Pubblicato documento con la strategia dei secessionisti. Coinvolti i Mossos d’Esquadra. Non è esclusa la «reazione violenta dello Stato», due fasi di governo fino al 2022

Di Sara Gandolfi
Il «piano segreto» degli indipendentisti catalani diventa pubblico. A rivelarne il contenuto con grande tempismo, a poche ore dall’atteso discorso del «President» Carles Puigdemont, è stata la Guardia Civil che il 20 settembre scorso, durante una perquisizione in casa del braccio destro di Orios Junqueras, vicepresidente della Generalitat, aveva trovato il documento di otto pagine in cui si disegnano le tappe della secessione. Il lungo titolo è già un manifesto: «EnfoCATs. Rimettere a fuoco il processo di indipendenza per un risultato di successo. Proposta strategica».

Catalogna, cosa succederà: quattro scenari
 
Secessione immediata
L’appello di Tusk
Nel frattempo il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha rivolto un appello a Puigdemont: «di non annunciare una decisione che renderebbe il dialogo impossibile. La diversità non deve portare al conflitto, le cui conseguenze sarebbero cattive per i catalani, la Spagna e tutta l’Europa. Cerchiamo sempre ciò che ci unisce e non ciò che ci divide».

Secessione a tappe
Lo strappo non sarebbe immediato. Il «calendario secessionista» passa attraverso due fasi di governo: fino al settembre 2018 un esecutivo di transizione, quindi un governo di indipendenza che arriverebbe fino al settembre 2022, e «che potrebbe dichiarare l’indipendenza il giorno dopo la sua costituzione o il giorno prima della sua dissoluzione».

Escalation di violenza
Il progetto, i cui dettagli sono stati pubblicati dal quotidiano El Pais, cita anche la fatidica Dichiarazione unilaterale di indipendenza (o Dui) attesa da Puigdemont. «Genererà un conflitto che se ben gestito potrà portare a uno Stato indipendente». Non è esclusa una «reazione violenta dello Stato» e un piano di «resistenza». L’aspetto forse più inquietante del piano scoperto a casa di Josep María Jové Llado, il segretario generale della vicepresidenza catalano arrestato lo stesso 20 settembre con l’accusa di sedizione, è il presunto coinvolgimento dei Mossos d’Esquadra (la polizia catalana) e l’aspettativa di una probabile escalation di violenza e di un «conflitto aperto» con Madrid. Il documento scritto da Junts pel Sí preannuncia infatti, fin dalle elezioni del 2015, la reazione del governo centrale, della Giustizia e della Polizia spagnola alla sfida indipendentista, e perfino l’«asfissia economica» che avrebbe stretto d’assedio la Catalogna. Gli strateghi di Barcellona delineano una serie di azioni che conducono «a un conflitto democratico di vasto appoggio cittadino, orientato a generare instabilità politica ed economica, che forzi lo Stato ad accettare le trattative per la separazione o un referendum forzato». Un progetto, è scritto, che conterebbe con l’appoggio fondamentale delle forze dell’ordine catalane: «I capi politici e di polizia dei Mossos sono totalmente coinvolti in questo processo separatista». Una frase che mette ulteriormente in difficoltà il comandante dei Mossos, Josep Lluis Trapero, già inquisito a Madrid per non aver difeso la Guardia Civil in un incidente avvenuto in Catalogna a fine settembre.

Credibilità internazionale
Il piano stabilisce poi la creazione di un comitato strategico e di uno esecutivo. Il primo sarebbe formato dal presidente e dal vicepresidente del Govern catalano e dai leader dei gruppi parlamentari indipendentisti. Il governo di transizione avrà il compito di porre le basi del nuovo Stato e di indire le elezioni «quando sappia che ci sarà un nuovo Parlamento indipendentista» Il processo a tappe prevede infatti tre pilastri per raggiungere il fine ultimo dell’indipendenza: «creare maggioranze, ispirare fiducia e lavorare con garanzie», con uno sguardo attento alla credibilità internazionale. «Precipitare una dichiarazione di indipendenza senza aver lavorato a fondo su questi valori, la renderebbe poco attrattiva agli occhi della comunità internazionale». Dal che si potrebbe concludere che forse è ancora troppo presto per la tanto attesa e temuta Dichiarazione unilaterale d’indipendenza.

10 ottobre 2017 (modifica il 10 ottobre 2017 | 16:38)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

DA - http://www.corriere.it/esteri/17_ottobre_10/catalogna-piano-segreto-conflitto-poi-l-indipendenza-49178f6e-ad88-11e7-aeaa-c10a797c4526.shtml
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