Germania: i tassi bassi di Draghi spingono le aziende a investire
Per non dover pagare per i soldi tenuti in banca, le società hanno cercato altre soluzioni. E una percentuale non irrilevante, l’11%, ha deciso di aumentare gli investimenti.
A cura di TONIA MASTROBUONI
10 agosto 2017
BERLINO - In controtendenza con la psicosi da tassi bassi e da politiche della Bce che domina da anni in Germania, l’autorevole Ifo di Monaco ha condotto un’indagine sugli effetti dei rendimenti negativi sui depositi che molte banche hanno cominciato a scaricare brutalmente sulle imprese. Quasi un quinto delle aziende (18,9%), soprattutto quelle medie e grandi, sono state costrette a pagare per i soldi tenuti in banca.
Se è vero che molte hanno contrattato per avere condizioni migliori (il 48%) o che oltre un terzo (36%) ha cambiato istituto di credito, una percentuale non irrilevante, l’11%, ha deciso di aumentare gli investimenti e quasi un terzo (30%) ha deciso di trasferire liquidità su un prodotto finanziario più redditizio. Una delle autrici dell’indagine, Christa Hainz, ammette che “la reazione è stata, tra l’altro, una propensione maggiore agli investimenti”. I tanto criticati tassi negativi imposti alle banche che vogliono parcheggiare liquidità presso la Bce hanno avuto insomma un riflesso “interessante non solo dal punto di vista monetario, ma anche degli effetti sull’economia reale”. Il che significa che la Bce di Mario Draghi sta ottenendo esattamente lo scopo che si prefiggeva con quello strumento, quasi inedito in Europa (con la sola eccezione della Danimarca): rimettere i soldi in circolo, fare in modo che tornino a far respirare l’economia reale invece di rimbalzare tra banche e banca centrale.
L’indagine, condotta a giugno su 4.000 imprese, calcola anche che il tasso medio applicato alle aziende è di -0,25%. E rileva che la decisione di trasferire l’onere del tasso negativo alle imprese è avvenuto più nelle vecchie regioni della Germania est, soprattutto in Sassonia, Turingia e Meclemburgo. Ma anche la Baviera e il NordReno-Westfalia sono colpite dalla “sanzione” inflitta dagli istituti di credito alle aziende. Più in generale, le meno colpite sono quelle con meno di dieci dipendenti (10%), mentre il 26% delle medie e il 29% delle grandi (con più di 250 dipendenti) ha sofferto il tasso negativo.
© Riproduzione riservata 10 agosto 2017
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