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Autore Discussione: Dacia MARAINI. Il progetto di vita che spinge all'esodo  (Letto 1545 volte)
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« inserito:: Luglio 04, 2017, 05:46:20 pm »

Il progetto di vita che spinge all'esodo

Parlando con alcuni fuggitivi di oggi ho avuto l’impressione che non sia solo la fame o la disoccupazione a spingerli a lasciare il loro Paese


Di Dacia Maraini

Assistiamo a un esodo oppure a un’invasione come sostengono alcuni, suggerita e sostenuta da Paesi ricchi e interessati a svuotare l’Africa per comprarla a basso prezzo? Fantasticherie? Fatto sta che gli africani stanno fuggendo alla spicciolata, ma con tenacia e persistenza, come se il continente stesse andando in fiamme. Di esodo si parla nell’antico testamento quando Mosè, fermando le onde con la forza della fede, condusse in salvo il suo popolo che fuggiva dalla schiavitù e dallo sterminio dei bambini voluto dal faraone. Ma possiamo trovare qualche somiglianza fra l’esodo del popolo ebreo e quello odierno del popolo africano? L’Africa è un continente povero, pur essendo ricchissimo di materie prime, che gli occidentali hanno contribuito a saccheggiare. Io ho viaggiato in lungo e in largo per il continente. Ho visto tanta povertà, ma non ho mai incontrato nessuno che volesse rischiare la vita per espatriare in cerca di lavoro e benessere. Le cose sono davvero cambiate? Perché proprio ora si inzeppano nei gommoni, sperando, se non muoiono in mare, di raggiungere le nostre coste? Da cosa fuggono veramente? Non c’è guerra in tutti i Paesi africani e la fame non è peggiore di quella passata.

Parlando con alcuni fuggitivi di oggi ho avuto l’impressione che non sia solo la fame o la disoccupazione a spingerli, ma la paura di una malattia che sta contagiando le fedi più antiche: una malattia mortale che vuole il sacrificio consapevole e l’assassinio rituale. Una malattia che sta avvelenando le acque antiche e scorrevoli della religione musulmana che ha sempre convissuto con altre religioni. L’amore però è difficile da fermare, e innamorarsi della morte è una sorprendente e abbagliante promessa per giovani incerti di sé e del proprio futuro. Ma chi fugge acconsente al suicidio o cerca di dare una risposta di vita a un progetto di morte? Apparentemente la fuga è un suicidio, ma nella realtà è una disperata e struggente voglia di vivere e stare al mondo nonostante tutte le difficoltà. Il fatto è che gli innamoramenti sono contagiosi, e anche da noi serpeggia una voglia di suicidio, meno chiassosa e crudele, ma potente, e crea dolorose divisioni, suscita rancori furibondi, e voglie di assassinio dei propri fratelli. Non a caso altri giovani, i nostri figli migliori, scappano verso nord per cercare lavoro. Ma secondo me oltre al lavoro inseguono un desiderio di vita contro una resa lugubre all'innamoramento della morte che sta contagiando anche quei Paesi che si dichiarano laici ed emancipati.

3 luglio 2017 (modifica il 3 luglio 2017 | 18:31)
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Da - http://www.corriere.it/opinioni/17_luglio_04/progetto-vita-che-spinge-all-esodo-f11ffcd4-600b-11e7-89db-f0df40559f50.shtml
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