Legnini: "Il caso Zuccaro al CSM". Di Maio protesta. Procuratore di Palermo: "Ong? Salvano vite" "Ma l'azione disciplinare spetta al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione" precisa il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura.
Il procuratore di Catania a Repubblica sulle presunte collusioni con i trafficanti di uomini: "Non ho prove ma certezze. E il dovere di denunciare perché la politica intervenga tempestivamente".
Boldrini: "Irresponsabile gettare simili ombre"
Di PAOLO GALLORI
28 aprile 2017
ROMA - "Sulle dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro, comunico che, dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della prima commissione consiliare, avvocato Giuseppe Fanfani, sottoporrò il caso all'esame del Comitato di presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio. Fermo restando che, come é noto, spetta al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione di valutare se sussistono o meno i presupposti per l'esercizio dell'azione disciplinare".
Dalle parole del vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, le prime avvisaglie di un prossimo accertamento sulle modalità con cui il procuratore capo di Catania sta gestendo l'indagine conoscitiva avviata dai suoi uffici sulle attività delle ong nelle operazioni di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Ovvero, rilasciando dichiarazioni quotidiane ai media nazionali sulla presunta collusione tra alcune ong e i trafficanti di esseri umani, fino ad adombrare il sospetto che le organizzazioni criminali libiche arrivino a finanziare alcune sigle umanitarie per finalità eversive. Un fiume di esternazioni, sgorgato a indagine in corso dopo il racconto, reso dal procuratore Zuccaro a fine marzo al Comitato di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, dello strano proliferare di organizzazioni umanitarie nel Mediterraneo dal settembre-ottobre 2015, con conseguente apertura del fascicolo.
Per il ministro della Giustizia Andrea Orlando, generalizzazioni inaccettabili: "Bisogna fare le indagini: se qualcuno va punito, va punito". Quanto al Csm, aggiunge il Guardasigilli, "è sua facoltà muoversi in questo senso: attendiamo gli sviluppi". Zuccaro sarà ascoltato il 3 maggio anche in commissione Difesa del Senato. E il 9 dalla commissione parlamentare d'inchiesta sui migranti. "E' importante - spiega il presidente Federico Gelli - avere a disposizione ogni elemento utile per comprendere i motivi che hanno spinto il procuratore a fare certe dichiarazioni. Dobbiamo stare attenti a non gettare discredito sull'attività di tante organizzazioni senza le quali sarebbe impossibile gestire l'emergenza migranti".
Dura con il procuratore Zuccaro la presidente della Camera Laura Boldrini, profonda conoscitrice del mondo delle ong grazie alla sua passata esperienza da portavoce dell'alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati: "Andare a buttare questa ombra su chi salva vite umane, senza avere evidenze, è una cosa grave ed irresponsabile - scrive, retwittando un'intervista a Un giorno da pecora -. Ong finanziate da trafficanti? Salvare le vite in mare è un dovere, chi non lo fa commette un reato".
Significativo lo smarcamento da Zuccaro del collega Francesco Lo Voi, procuratore capo di Palermo che pure indaga sul traffico di migranti. "Le ong? Hanno contribuito a salvare centinaia e centinaia di vite umane". E sull'ipotesi investigativa di ong finanziate dai trafficanti, Lo Voi taglia corto: "Non è argomento di mia conoscenza, improprio che sia io a commentare". Per contro, Michele Emiliano, candidato alle primarie del Pd e a sua volta magistrato, a L'aria che tira su La7 si schiera con Zuccaro: "Bisogna aiutare il procuratore ad accertare la verità. Non credo che abbia sbagliato, ha lanciato un allarme".
Inchiesta ong e trafficanti: il Fact-Checking di Repubblica
Ma perché, è la domanda, il capo di una procura come Carmelo Zuccaro si lancia pubblicamente in scenari tanto inquietanti quando la sua inchiesta conoscitiva è in corso, invece di lasciar parlare le carte al momento giusto, formulando accuse precise e nomi e cognomi? A Repubblica, Carmelo Zuccaro afferma di non poter ancora produrre prove spendibili processualmente, ma di avere comunque maturato certezze. Per questo, "da magistrato, ho il preciso dovere di denunciare un gravissimo fenomeno, criminale, per arginare il quale la politica deve intervenire tempestivamente. Se si dovessero aspettare i tempi lunghi di un'indagine che sarà complessa e per la quale ho bisogno di uomini e mezzi di cui al momento non dispongo, sarebbe troppo tardi. E a ragione, tra qualche tempo, mi si potrebbe rimproverare: ma dov'eri tu mentre succedeva tutto questo?".
Zuccaro diventa un caso, mentre i richiami a evitare giudizi affrettati e a lasciar parlare gli atti, giunti nella complessa giornata di ieri dai ministri dell'Interno e della Giustizia, Marco Minniti e Andrea Orlando, non hanno evidentemente persuaso alla moderazione quanti da giorni animano lo scontro sulle attività delle organizzazioni non governative nel Mediterraneo, cavalcando le affermazioni del capo della Procura di Catania. Tra questi Luigi Di Maio, che al comunicato di Legnini protesta con un tweet a sostegno di Zuccaro.
Pesantemente criticato nei giorni scorsi, soprattutto da Roberto Saviano, per aver "equivocato" un Rapporto Frontex in cui non si lanciano accuse alle ong, men che meno quella di contiguità con i trafficanti (Di Maio ha usato l'espressione "taxi del mare"), da ieri il vice presidente della Camera è potuto tornare all'attacco rilanciando le nuove affermazioni del procuratore Zuccaro su alcune ong che "potrebbero" essere finanziate dalle organizzazioni criminali per finalità ben oltre il business: sempre usando il condizionale, la "destabilizzazione della nostra economia".
Ed oggi Di Maio rilancia. Prima ad Agorà, su Raitre, chiedendo che alle navi delle ong siano imposte le stesse regole d'ingaggio osservate dalla Marina militare nelle operazioni "Triton e Sophia: arretrare, tornare nel Canale di Sicilia. Poi, quando vengono lanciati i may-day, si interviene. Se andiamo a prendere i migranti a portata di acqua-scooter, a 8 miglia nautiche dalle coste libiche, non si tratta di salvataggi". Quindi, con "una proposta per modificare le leggi, affinché la procura di Catania possa utilizzare le intercettazioni come prove". Riferimento a conversazioni intercorse, a detta di Zuccaro, tra "soggetti che stanno sulla terraferma in Libia ed esponenti delle ong". Replica il ministro Orlando: "Nessuna modifica da fare perché non c'è stata nessuna restrizione delle intercettazioni come strumento di indagini. Sarei il primo a essere contrario a questo".
Sul caso interviene oggi duramente anche l'Osservatore Romano. "Non bastano gli orrori della guerra, gli stenti di fughe interminabili, i rischi del mare aperto, lo sfruttamento economico e sessuale. Sulla pelle dei migranti sta emergendo un ennesimo scandalo: il sospetto, che purtroppo non sembra totalmente privo di fondamento, di una manipolazione a fini economici e politici anche delle operazioni di salvataggio", scrive il giornale della Santa Sede, aggiungendo: "La paura che venga meno lo sforzo generoso di molti per il salvataggio dei migranti non deve portare a semplificare il problema negandone l'esistenza".
Intanto, si concretizza la grande preoccupazione espressa dalle ong più affidabili e trasparenti per illazioni che rischiano di compromettere il rapporto di fiducia con la società civile su cui il mondo del volontariato fa leva per raccogliere contributi e donazioni. Sondaggio di Ixè per Agorà: oggi crede nelle ong solo il 34% degli italiani, il 48% non si fida, il 18% non si è espresso. Non bastasse, a nome "dei cittadini che sono i principali finanziatori delle ong", il Codacons annuncia di costituirsi come parte offesa nell'inchiesta aperta dalla Procura di Catania. Non solo: l'associazione dei consumatori scarica su "soggetti come Roberto Saviano" la responsabilità di polemiche che sono "un insulto verso quei cittadini che si privano di denaro per sostenere le attività di organizzazioni che devono essere al di sopra di ogni sospetto".
Ancora ad Agorà, il laconico commento di Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa premio Unesco per la pace. "La Procura di Catania sta facendo il suo dovere e aspettiamo che l'inchiesta sulle ong faccia il suo corso, ma mi addolora e mi fa tristezza il dibattito politico, lo scandalo, montato dalla politica. Mi sembra che si stia capovolgendo il mondo. Perché le ong sono lì a coprire un vuoto lasciato dall'Europa, non dell'Italia. E cosa fa la politica italiana? Critica e accusa le ong. Mi piacerebbe che si riportassero le cose al loro posto. Bisognerebbe preoccuparsi di quelli che muoiono. I partiti che oggi si scagliano contro le ong sono gli stessi che nel 2013, dopo la strage di Lampedusa, piangevano e dicevano: mai più stragi". Poi, rivolgendosi a Di Maio: "Se pensate che l'arrivo dei migranti sia aumentato per la presenza delle ong, non siete in grado di governare il Paese".
© Riproduzione riservata 28 aprile 2017
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