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« inserito:: Aprile 08, 2017, 05:18:30 pm »

Landis: “A Trump interessa l’Isis non battere Assad” “Ma il regime ha fatto un grave errore”

Pubblicato il 08/04/2017

CLAUDIO GALLO
TORINO

Joshua Landis, 59 anni, direttore del Centro per gli studi sul Medio Oriente, insegna all’università dell’Oklahoma. Il suo blog «www.joshualandis.com/blog/», è un punto di riferimento per chi s’interessa alla crisi siriana. 
 
Professor Landis, qualcuno mente su ciò che è accaduto in Siria. 
 «Mosca sostiene che gli Stati Uniti sono stati ingannati da Al Nusra e che Damasco è innocente. Ma Washington sostiene di avere buone prove della colpevolezza di Assad. In questo caso la Russia sarebbe in colpa perché ha permesso a un suo alleato di infrangere l’accordo sulle armi chimiche».
 
Dunque lei sostiene la versione americana: dietro ai gas c’è Assad? 
 «Non saprei cosa dire, conosco tutte le versioni. Credo che il governo americano sia più affidabile di quello siriano, anche se non è sempre stato vero. Non ho certezze, ma il mio naturale istinto mi dice che Washington abbia un grado superiore di credibilità. Non posso parlare da esperto di armi chimiche e spiegare che cosa è successo sul terreno. Posso solo parlare della politica americana. Trump non poteva non difendere lo standard internazionale che impedisce l’uso delle armi chimiche».
 
Perché Assad avrebbe fatto una cosa così controproducente? 
 «Ci sono due possibili spiegazioni. Non è stato Assad, e Al Nusra ha fabbricato il caso. È la versione di Damasco. Oppure Assad per vincere la guerra è disposto a usare le armi chimiche. In tal caso non ha capito né l’America né la comunità internazionale. La sua politica estera sarebbe semplicemente stupida, il che è una forte possibilità. Abbiamo visto sia l’opposizione sia il governo siriano fare molte cose stupide nei confronti della comunità internazionale. Forse la Russia sapeva oppure Assad l’ha ingannata. Sono cose che valuteremo nei prossimi giorni». 
 
Perché usare le armi chimiche contro un obiettivo non strategico? 
 «Assad ha un forte interesse a usare armi che distruggano i suoi nemici, nello stesso senso in cui gli Stati Uniti usarono la bomba a Hiroshima e Nagasaki. Le atomiche sul Giappone non erano strategiche, le due città non erano militarmente importanti, furono scelte per un effetto dimostrativo. E la cosa funzionò. Così Assad potrebbe aver usato le armi chimiche perché vuole vincere, perché il suo esercito è esausto e al posto dei soldati uccisi sono costretti ad arruolare i ragazzini. Vuole finire in fretta. Se è facile capire il perché, è difficile capire perché farlo in presenza di una red line. È una cosa che la dice lunga sulla stupidità del regime, sempre che siano stati loro». 
 
E adesso? 
 «Credo che Trump voglia tornare alla guerra all’Isis, la cosa che gli interessa di più. Questa vicenda delle armi chimiche è stata una terribile disgrazia per lui e per la politica estera americana che stava cercando di concentrarsi su un singolo obiettivo, l’Isis. Il presidente non vuole essere coinvolto in un cambio di regime in Siria. Non vuole essere chiamato come Obama a dirimere una guerra civile. Non credo che Trump voglia più di Obama essere coinvolto nel conflitto. Purtroppo, l’America non è in grado di risolvere il problema siriano. L’unica autorità sul campo è Damasco. Non ci sono ribelli moderati che possano sconfiggere allo stesso tempo Al Nusra, l’Isis e il governo». 
 
La Siria sarà smembrata? 
 «Ci sarà una zona curda e la Turchia non si ritirerà dai territori siriani occupati, dove vive una popolazione turca. Ma a parte questo, Assad è sulla via di riconquistare una buona parte della Siria. Se gli americani lo fermeranno, ci saranno diverse aree, ma non credo che abbiano interesse a farlo perché in molte di queste zone Al Qaeda è molto forte. L’America non approva Assad, ma certo vuole distruggere Al Qaeda».

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Da - http://www.lastampa.it/2017/04/08/esteri/landis-a-trump-interessa-lisis-non-battere-assad-IpEZKl6b6h9P69AR2fPGdJ/pagina.html
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