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Autore Discussione: Macron a Repubblica: "Dobbiamo fermare Le Pen nel nome dell'Europa  (Letto 4314 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Marzo 26, 2017, 11:41:03 pm »

Macron a Repubblica: "Dobbiamo fermare Le Pen nel nome dell'Europa
Sul giornale in edicola l'intervista integrale / Il candidato favorito per l'Eliseo nel voto del prossimo mese: "Il nazionalismo è la guerra".

Intervistato da Calabresi e Ginori, l'ex ministro parla del ruolo della sinistra, dell'Europa e dei populisti

24 marzo 2017

"Viviamo tempi drammatici e la sfida non è più tanto tra destra e sinistra ma tra apertura e chiusura". Emmanuel Macron parla del suo progetto di 'rifondazione' dell'Europa. In occasione delle celebrazioni del sessantesimo anniversario del Trattato di Roma, il candidato favorito nella corsa all'Eliseo dialoga con il direttore di Repubblica, Mario Calabresi, e la corrispondente a Parigi, Anais Ginori. "Se siamo solo un po' europei, se lo diciamo timidamente, abbiamo già perso" dice Macron, 39 anni, che secondo i sondaggi dovrebbe ritrovarsi al ballottaggio contro la leader del Front National.

TUTTO SUL VOTO FRANCESE PER L'ELISEO
"Marine Le Pen vuole ricreare la conflittualità tra i Paesi europei, ma io sono nato in una zona piena di cimiteri militari e per me vale sempre la frase di Mitterrand: il nazionalismo è la guerra". L'ex ministro socialista e fondatore del movimento En Marche spiega la sua proposta di "rifondazione" dell'Europa, con un chiaro sostegno alle due velocità e a un'integrazione rafforzata dell'eurozona. "L'Italia può giocare un ruolo decisivo" sottolinea Macron che rifiuta la confusione tra rifugiati e migranti, chiama con il loro nome coloro che non amano l'Europa, siano essi Trump e Putin, o ungheresi e polacchi verso i quali non fa sconti. "Mi dispiace ma se non rispetti le decisioni europee devi pagare un prezzo, non c'è niente da inventare, è già tutto previsto dai trattati".

La sua idea di superare le vecchie categorie politiche fa molto discutere. "Il mio obiettivo è libertà e protezione. Oggi vediamo che i partiti socialisti europei si stanno ricomponendo, con una parte della sinistra che si radicalizza e una parte che si avvicina ai liberali, davanti a una destra conservatrice che si dissolve o si radicalizza. Quel che accade in Francia assomiglia molto alle divisioni che attraversano in questo momento la destra e la sinistra italiana".

© Riproduzione riservata 24 marzo 2017

Da - http://www.repubblica.it/esteri/2017/03/24/news/macron-161254230/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S1.4-T1
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« Risposta #1 inserito:: Maggio 29, 2017, 09:06:21 pm »

Focus
Francesco Gerace  @FrancescoGerace  · 27 maggio 2017

Macron verso la maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale

Il partito del presidente francese in testa ai sondaggi per le legislative dell’11/18 giugno

Emmanuel Macron continua a mietere successi, dopo l’elezione all'Eliseo secondo i sondaggi potrebbe con il suo partito conquistare la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale. Sì perché nelle legislative che si svolgeranno l’11 e il 18 giugno En Marche! è in testa a tutti i sondaggi.

Ma c’è di più perché dovrebbe conquistare la maggioranza assoluta dei seggi, cosa che non è riuscita ai socialisti cinque anni fa.

Dei 535 seggi, sono escluse dalle rilevazioni la Corsica e i territori d’oltremare, En Marche! è accreditata di conquistarne intorno ai 300.

Certo è difficile prevedere come andrà il secondo turno, anche perché spesso tra i partiti ci sono accordi in singoli collegi. Ricordiamo che in Francia al ballottaggio nei collegi accedono tutti i candidati che hanno superato la soglia del 12,5%, sempre che al primo turno qualcuno non abbia conquistato il 50% dei voti. Dalle rilevazioni emerge plasticamente la difficoltà dei Partito socialista, che dopo la débâcle alle presidenziali si pensava potesse recuperare un po’ di consenso.

Tiene il Partito Repubblicano, mentre sia la coalizione guidata da Jean-Luc Mélenchon, sia il Front National di Marine Le Pen dovrebbero conquistare solo poche manciate di deputati.

Qualora le proiezioni dei sondaggi fossero confermate dal voto, sarebbe una nuova vittoria personale per Macron, che costruendo un soggetto politico dal nulla è riuscito a conquistare la Francia.

Da - http://www.unita.tv/focus/macron-francia-assemblea-nazionale/
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« Risposta #2 inserito:: Giugno 22, 2017, 08:57:07 pm »

"L'Europa destino comune. Trump troppo imprevedibile", la visione di Macron

In un'intervista a vari giornali europei il presidente francese parla di Ue, di rapporti con l'amministrazione americana, lotta al terrorismo e Siria. Formata la squadra di governo
21 giugno 2017

"L'Europa non è un supermercato, ma un destino comune". Così inizia la lunga intervista che Emmanuel Macron ha rilasciato in contemporanea a otto giornali europei. La prima dopo la vittoria alle legislative. Dall'Europa a Trump, passando per la Siria, tanti i temi trattati. Ma l'attenzione è rimasta focalizzata sui problemi che l'Unione deve affrontare: terrorismo, sicurezza, migranti. Risolti i problemi in casa, con un mini rimpasto che ha portato alla nomina di Florence Parly alla Difesa e di Nicole Belloubet alla Giustizia, Macron si prepara al debutto di domani al vertice europeo a Bruxelles. E le idee, a quanto pare, sono già chiare: "I paesi europei che non rispettano le regole dovrebbero subire le conseguenze politiche delle loro decisioni", ha detto riferendosi a "chi ha voltato le spalle dopo aver preso i soldi dei fondi".

I problemi dell'Ue. "Se l'Europa permette di violare le regole e i suoi principi si indebolisce". In questo momento secondo il capo dell'Eliseo, "bisogna adottare una vera politica comune, soprattutto in materia di difesa e sicurezza se vogliamo proteggerci". Per questo Macron ha rinnovato la richiesta alla "creazione di un bilancio della zona euro, dotato di governance democratica". Mentre per il futuro ha parlato di un rilancio a partire dall’asso franco-tedesco. Ma per essere credibile agli occhi di Berlino e del mondo - ha avvertito - la Francia deve compiere "le riforme fondamentali che sono indispensabili". Tra queste anche le riforme economiche che Nicolas Sarkozy e François Hollande hanno rinviato, ma il cui adempimento è stato invece posto come condizione dalla cancelliera tedesca Angela Merkel affinché possa iniziare a pensare alla creazione di un bilancio unico della zona euro.

Brexit. Toni più duri sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Se fino a qualche giorno fa Macron ha ricordato agli inglesi che "c'è sempre tempo per tornare indietro", ora, a calendario concordato, ha detto chiaramente che "le lancette dell'orologio saranno difficili da invertire". A breve partiranno i colloqui per l'uscita del Regno Unito dal blocco dei 28, "la mezzanotte del 29 marzo 2019 è vicina" e la Gran Bretagna dovrà uscire con o senza accordo. "Voglio che le discussioni appena avviate siano perfettamente coordinate a livello europeo - ha detto il presidente francese - Non voglio discussioni bilaterali perché dobbiamo difendere gli interessi dell'Ue nel breve, medio e lungo termine".

Trump. Nel corso dell'intervista il leader di En Marche! si è espresso anche su Donald Trump. Per lui la politica del presidente Usa è troppo "imprevedibile", una fonte di disagio per il mondo. Ed è forse proprio in virtù di questa imprevedibilità che Macron ha espresso la speranza che gli Stati Uniti possano decidere di rientrare nell'accordo sul clima di Parigi: "Spero che Trump cambi idea, perché tutto è legato: non possiamo combattere efficacemente il terrorismo senza intervenire sul cambiamento climatico".

Siria. "La priorità è combattere il terrorismo e assicurarsi che la Siria non diventi uno Stato fallito - ha affermato Macron - La linea rossa, quella da non superare, è l'uso di armi chimiche". Il capo dell'Eliseo si è detto pronto "a bombardare chi dovesse oltrepassarla, anche senza alleati". Sulla risoluzione del conflitto, la sua visione è distante da quella del suo predecessore: per lui non è necessario che Assad lasci il potere: "Non è una condizione preliminare, Assad è nemico del popolo siriano, non della Francia". Quello francese, ha sottolineato Macron, è un impegno totale nella lotta ai gruppi terroristici. Visione che lo allontana anche da Putin.

© Riproduzione riservata 21 giugno 2017

Da - http://www.repubblica.it/esteri/2017/06/21/news/emmanuel_macron_intervista_europa-168739746/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-L
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« Risposta #3 inserito:: Giugno 29, 2017, 08:46:41 pm »

Vertice a Berlino

Gentiloni a Berlino: «Siamo sotto pressione».
Macron: «No a migranti economici»

    Di Carlo Marroni 29 giugno 2017

La nuova crisi dei migranti nel Mediterraneo - con arrivi eccezionali negli ultimi giorni sulle coste italiane - al centro dell’incontro tra i capi di stato e di governo invitati dalla Cancellieri tedesca Angela Merkel in vista del G20 della prossima settimana ad Amburgo. «Ho utilizzato anche questa occasione per rappresentare ai colleghi europei l'estrema preoccupazione per il rischio dell'accentuarsi dei flussi migratori negli ultimi giorni», ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa al termine del vertice.

«L’Italia non si è mai sottratta ai propri impegni per soccorso in mare e accoglienza umanitaria e non intende farlo ma chiede di discutere del ruolo delle ong, della missione di Frontex, delle risorse a disposizione per lavorare in Libia e negli altri Paesi africani, della possibilità di allargare i nostri programmi». E ha aggiunto: «La disponibilità venuta fuori oggi avrà un primo sbocco concreto mercoledì prossimo nella riunione dei ministri degli Interni a Tallin».

«Ci sarà il nostro aiuto all’Italia, ci sta particolarmente a cuore questa situazione», ha detto la Cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del vertice di preparazione al G20 di Amburgo. «Non possiamo accettare - ha scandito Merkel - che in Libia regni l’illegalità e che diventi una situazione permanente. Spero che a Tallinn, in occasione del vertice dei ministri dell'Interno dell'Ue mercoledì prossimo, «si riesca a trovare una soluzione concordata».

    L’INDAGINE  29 giugno 2017

Migranti, gli hotspot italiani nel mirino dell'Ocse
Sul tema immigrazione, anche in riferimento alla gestione dei transiti alla frontiera di Ventimiglia, è intervenuto Macron: «Noi sosteniamo l’Italia e la Francia deve fare la sua parte sull’asilo di persone che vogliono rifugio. Poi c’è il problema dei rifugiati economici, e questo non è un tema nuovo: l'80% dei migranti che arrivano in Italia sono migranti economici. Non dobbiamo confondere», ha detto il presidente francese.

La drammaticità del momento è rimarcata da Gentiloni: «Siamo di fronte a numeri crescenti che alla lunga potrebbero mettere a dura prova il nostro sistema di accoglienza. Abbiamo internazionalizzato le operazioni di salvataggio, ma l’accoglienza resta di un Paese solo. Questo mette il nostro Paese sotto pressione ma noi abbiamo un aspetto umanitario, di rispetto delle leggi e lo confermeremo. Non violiamo le regole o vogliamo rinunciare a un atteggiamento umanitario: siamo sotto pressione e chiediamo il contributo concreto degli europei». Per il premier italiano serve un più efficace contrasto ai trafficanti: «La nostra strategia è ben definita: muove dall'Africa, dai Paesi più esposti come origine dei flussi, si concentra in Libia, dà i primi frutti con il sostegno alla guardia costiera libica e i campi in Libia e deve essere sempre più efficace nel contrasto ai trafficanti che attraversano il mare».
La sterzata del Governo e l’apatia di Bruxelles
Appoggi alla sforzo italiano arrivano da altri (a partire dalla Spagna): «Da molto tempo come Commissione siamo convinti che non possiamo abbandonare né l'Italia né la Grecia. Insieme dobbiamo compiere sforzi per sostenere queste due nazioni che sono eroiche», ha detto il presidente del Commissione europea Jean Claude Juncker. Al summit partecipano il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Theresa May, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, il primo ministro olandese Mark Rutte, il primo ministro norvegese Erna Solberg, il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker e il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk.

© Riproduzione riservata

Da - http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-06-29/gentiloni-summit-berlino-siamo-sotto-pressione-chiediamo-aiuti-junker-italia-eroica-144311.shtml?uuid=AEG9kYoB
« Ultima modifica: Luglio 01, 2017, 09:38:15 am da Arlecchino » Registrato
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« Risposta #4 inserito:: Giugno 30, 2017, 08:48:50 pm »

E' possibile che MACRON ci porti a riflettere meglio sulla situazione (antica di millenni) che vede protagonisti persone che vogliono emigrare per varie ragioni e scelgono un metodo così pericoloso (non tanto per il rischio naufragi che oggi sono meglio protetti dai volontari e dalle nostre capitanerie) come l'affidarsi a organizzazioni criminali.

L'ottanta per cento di quelle persone che fanno quella scelta attraverso l'Italia non hanno bisogni urgenti (lo si vede da come sono vestiti) cercano di cambiare residenza.

Facciamoci chiarire meglio, da Macron, la sua riflessione sulla differenza tra accogliere e non accogliere. Potrebbero nascere dubbi su come i nostri politici ci hanno presentato la questione sino ad oggi.

ciaooo

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« Risposta #5 inserito:: Giugno 30, 2017, 08:53:52 pm »

Ci stanno prendendo in giro e in conferenza stampa lo hanno reso evidente.

Merkel e Macron fischiettano, tra loro, motivetti di "sostegno" e tra poco li vedremo scambiarsi sorrisetti alla nostra faccia (intanto Ventimiglia resta chiusa).

Gentiloni e Minniti "andate voi sul concreto", se non è possibile chiudere i porti italiani ai volontari con bandiera corsara, analizzate meglio, come dice Macron, chi fanno sbarcare da noi.

Dimostriamo di avere gli "attributi" di giuste dimensioni (l'Europa ne dubita), poi possiamo riparlare con tutti di tutto, anche al suono del valzer.

I Cittadini Italiani devono essere resi sereni, sulla questione ... da subito.

ggiannig

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« Risposta #6 inserito:: Luglio 01, 2017, 09:41:28 am »

Macron ci fa riflettere sulle differenze tra emigranti e profughi.
Ci libera da un falso problema: un conto è soccorrere chi fugge dalla guerra altro è accogliere chi vuole ricercare una soluzione abitativa in una nazione diversa da quella in cui sono nati.

La tragedia dei morti nelle traversate è la conseguenza diretta della loro scelta di voler affidare, la ricerca di un nuovo status e la loro vita, a organizzazioni malavitose che li trattano in modo inumano.
Fermare le navi diventate strumento condizionato e gestito dai trafficanti di esseri umani, è l'unico modo per evitare tragedie e per cominciare a selezionare gli emigranti nella loro terra d'origine.

Ci siamo fatti condizionare da una visione a senso unico che ha travisato la realtà del fenomeno, Macron ci indica una diversa chiave di lettura meno buonista ma più razionale e orientata nella vera soluzione del problema.

Non è nel sovraccaricare il malessere tra due parti sociali (l’Emigrante e il Cittadino che è forzato ad ospitarlo) che si risolve una situazione che richiede buona organizzazione e impegno politico coordinato tra diversi Stati.
I signori della guerra e il buonismo ipocrita sono avversari dell’Uomo, sia esso emigrante, sia nativo nella nazione ospitante. Noi non possiamo stare dalla parte degli avversari dell'Uomo.

ggiannig

da FB del 1 luglio 2017
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