Pd, Emiliano: "Io unica alternativa al nulla lucente di Renzi. Bastano due euro per cambiare"
Il presidente della Regione Puglia al videoforum di RepubblicaTv condotto da Massimo Giannini e Laura Pertici: "Devo dimostrare che il renzismo ha alternative nel Pd". Andando a votare alle primarie, "i cittadini potranno chiudere questa parentesi non positiva per l'Italia"
13 marzo 2017
ROMA - Il programma per le primarie del Pd. Quello per il Paese. Le alleanze, i rapporti con la sinistra ormai uscita dal partito e quelli con gli elettori delle altre forze politiche. Nel videoforum di RepubblicaTv Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e candidato al Congresso dem, parte dalla scissione, incrocia le battute di Renzi, disegna il perimetro di alleanze che vorrebbe per il suo Pd.
"Innanzitutto non c'è scritto da nessuna parte che non possiamo fare una legge elettorale decente per governare questo Paese. La confusione mentale nel quale il nulla lucente del renzismo è caduto arriva a non capire questo nesso".
Primarie Pd, Emiliano: ''C'entro poco con questa maggioranza, non ho il culto del capo''
"Forse lei col Pd c'entra poco", osserva Massimo Giannini che conduce l'intervista insieme a Laura Pertici. "C'entro poco con questa maggioranza che ha il culto del capo, che è una cosa estranea al centrosinistra. Partecipai tanti anni fa ai funerali di Berlinguer, era un leader ma non c'era culto della personalità, ora si sottrarrebbe a questa pratica. E lo stesso farebbe Aldo Moro", risponde il governatore della Regione Puglia. Che cambia strada e sottolinea: "Molti si daranno da fare per darmi una mano al congresso ma non lo potranno dire", continua, riferendosi al clima intimidatorio che solitamente descrive.
"C'è un gioco di opinioni, di aree, di incastri locali nei quali il Pd si è andato a ficcare che determina timore verso posizioni alternative. Molti hanno la sensazione che si debba andare oltre il renzismo, ma dicono 'io tengo famiglia', insomma c'è la paura di perdere la carriera politica. Molti si daranno da fare per darmi una mano ma non lo diranno". Il governatore pugliese spiega ancora che si riferiva alle intimidazioni proprie della politica: 'se sostieni Emiliano rischi la tua carriera politica'. Vorrei liberare il Paese da questo 'conformismo'".
Emiliano: ''Io come la Xylella per Renzi? Paragone fuori luogo di un leader superficiale''
Renzi è renzismo. Ormai una definizione più che un ex segretario, ed ex è presidente del Consiglio. Lui che "scherza, gioca su tutto", per svilire però, non per far ridere e così "la battuta sulla Xylella mi sembra una cosa fuori luogo, ci sono agricoltori che stanno soffrendo per questa malattia degli ulivi", aggiunge in merito alla battuta fatta ieri da Renzi al Lingotto: "La Regione Puglia sta combattendo da sola contro la Xylella". "Renzi al Lingotto non l'ho visto, avevo iniziative per il congresso, non ho avuto occasione di vederlo, ho letto qualche agenzia: poteva avere un impatto maggiore, non è stata una svolta", incalza, "è stato un po' come succede con i capilista: ha compattato tutti quelli che dovrebbero sostenerlo per essere sicuro del loro sostegno. Come De Luca quando disse 'mi raccomando dobbiamo votare tutti sì".
Renzismo. "Noi perdiamo consensi perché il Pd è il partito dei banchieri e dei petrolieri, perché Renzi si è preoccupato più delle banche che delle persone senza lavoro, più delle grandi imprese che delle piccole e medie imprese", incalza. "Renzi non parla mai di lotta alla mafia né di sicurezza nel nostro territorio. Perché il mondo finisce a Roma, nella bolla mediatica del nulla rilucente. Come il Lingotto", aggiunge, "devo dimostrare che il nulla lucente, il renzismo, ha alternative nel Pd". "Gli italiani, come hanno fatto diventare Renzi presidente del Consiglio ora, andando a votare alle primarie, possono chiudere questa parentesi, non positiva per l'Italia. Bastano due euro a persona per cambiare la politica italiana". E ora "Orlando ha un pentimento tardivo, dopo aver condiviso tutto del governo Renzi. L'unica alternativa al renzismo in questo momento è la mia mozione", afferma Emiliano che partecipa
Lingotto, Emiliano: "Una bella convention per dire di votare Renzi"
Referendum. "Io vorrei riportare ad avere fiducia nelle istituzioni, gli italiani sono convinti che la politica non serve a nulla", dice Emiliano. "Mi piacerebbe per esempio rivedere completamente le regole sul lavoro, senza avvisarmi hanno cambiato l'articolo 18. Io ho firmato il referendum della Cgil e andrò a votare sì".
Scissione. "Non si fa una scissione sulla base di un'arrabbiatura, non si strappa tutto e si va via. Restare nel partito è stata una dimostrazione di stabilita del carattere e delle opinioni", afferma il presidente della Regione Puglia. Nessuna premeditazione. "Noi avevamo tre mozioni diverse con Speranza e Rossi; io ne avevo una completamente diversa e avevamo in comune il fatto che non ci avevano dato il tempo di fare il congresso. In quel frangente di fronte a una negazione di questi diritti, avevamo ipotizzato una scissione, ma non abbiamo mai ipotizzato la formazione di un partito nuovo" continua, "al teatro Vittoria, nel mio discorso, era chiaro che avevo molti dubbi sulla scissione".
Coalizione ulivista e apertura a M5s. Emiliano spiega di lavorare a una "coalizione di stile ulivista": "Lo posso dire perché non ero in Parlamento a impiombare Prodi come presidente della Repubblica, e in Puglia ho in coalizione con chi si ispira a Pisapia. Naturalmente dobbiamo essere chiari". Rispetto alle aperture verso il M5s chiarisce che "nei confronti del Movimento non ho prevenzioni. In Puglia ho nominato tre assessori donna del M5s e sarei stato felice di accettare l'idea di una loro presenza anche solo come servizio tecnico. Il popolo del M5s, in particolare i molti delusi dal Pd, in parte mi assomiglia, hanno l'idea della cittadinanza attiva". Mentre ora da parte di alcuni nel Pd "in Parlamento c'è un odio antropologico verso i 5 Stelle, sentimento che ha anche provocato le scissioni. Spesso purtroppo la categoria amico-nemico viene usata per chi sta nello stesso Parlamento, che è un po' la stessa squadra Italia. M5s spesso sbaglia temi e termini, ma non c'è da parte mia nessuna prevenzione. Il M5s non va demonizzato e va aperto il campo del centrosinistra. Renzi non ci riuscirà mai e Orlando è ministro del governo Renzi, rappresenta un pentimento tardivo di tutti gli errori".
"O segretario o premier". "È possibile fare il segretario del partito, che è un lavoraccio, insieme con quello di presidente del Consiglio, altro lavoro duro? Non è che chi vince le primarie poi comanda su quelli che perdono, un partito è una comunità" continua il candidato Pd, "se poi da segretario il mio partito mi chiedesse di fare anche il presidente del Consiglio, mi dimetterei da segretario". Certo è che la magistrato "non mi dimetto neanche morto, non c'è ragione per consegnarmi al ricatto di chi mi vuole trasformare in un professionista della politica" continua rispondendo a chi gli chiede se abbia valutato di lasciare la magistratura dopo essersi candidato alla segreteria del Pd. "Non c'è nessuna ragione per cui uno debba dimettersi dal suo lavoro per candidarsi, è pazzesco che un magistrato sia incompatibile con la politica, questa è la teoria di Davigo che è terrorizzato considera la politica una suburra in cui c'è il rischio di contaminarsi", aggiunge.
© Riproduzione riservata 13 marzo 2017
Da -
http://www.repubblica.it/politica/2017/03/13/news/emiliano_pd_video_forum-160453111/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P9-S1.6-T2