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Autore Discussione: Agnese Rapicetta. La ricetta di Zingaretti per il Pd: né voto né congresso, ...  (Letto 2078 volte)
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« inserito:: Gennaio 26, 2017, 12:41:02 pm »

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Agnese Rapicetta - @rapicettola

· 24 gennaio 2017

La ricetta di Zingaretti per il Pd: né voto né congresso, servono nuove idee
Il governatore parla di una sua possibile candidatura: “L’obiettivo è concludere il mandato in Regione nel 2018. Ma sicuramente voglio contribuire di più al dibattito nazionale”

Prima del congresso o di elezioni anticipate, il Pd “avrebbe necessità di una grande conferenza delle idee democratiche per l’Italia. E se partisse questa discussione, anche il dilemma sul voto porterebbe con sé meno tensioni”. Ne è convinto Nicola Zingaretti che in un’intervista a Repubblica, parla del futuro del Pd e del Paese: “Va chiamata a raccolta l’Italia migliore. Il tema del partito non è solo organizzativo. È la sua funzione, il suo ruolo unitario dove l’identità dei singoli non può prevalere sul collettivo”.

“Dentro il Pd – spiega – il pendolo oscilla tra elezioni e svolgimento del congresso. Secondo me nessuna delle due è la soluzione adatta” ma non si tratta di una sospensione della democrazia nel partito e nel Paese. Anzi per Nicola Zingaretti “il dibattito delle idee offrirebbe un terreno comune alla maggioranza e alla minoranza” anche alla luce della situazione internazionale, dello scacchiere mutato, del rapporto tra gli Usa e l’Europa. Analizzare non solo i problemi italiani, anche quelli internazionali perché “i nostri problemi – dice – sono quelli di una grande parte del mondo. L’uguaglianza, per esempio” che “deve tornare nel centrale nel nostro dibattito”. “La sinistra, non solo quella italiana, se prima di occupava solo di uguaglianza, negli ultimi anni – Prodi lo ha chiarito con grande intelligenza – si è occupata solo di crescita. Abbiamo completamente abbandonato il tema della redistribuzione della ricchezza. Gli effetti sono stati in molti casi drammatici. Politiche che non avevano questo al cuore del programma hanno indebolito l’identità della sinistra” sottolinea Zingaretti precisando però che “non possiamo riproporre ricette vecchie ma possiamo rimanere fedeli a un valore che rimane intatto e modernissimo. Tra l’altro i populismi, su questo argomento, balbettano”.

E’ per questo che per il governatore del Lazio una conferenza sulle idee va fatta. “Bisogna tornare in sintonia con il Paese. L’importante è che non lo facciano le correnti, soprattutto ognuna per conto suo. Su proposte e decisioni va chiamata a raccolta l’Italia migliore”. Quanto alla possibilità di un ritorno all’Ulivo, per Zingaretti “Va rafforzato un campo di forze politiche, non c’è dubbio. Il centrosinistra esiste già. Governa a Bologna, a Cagliari, a Milano, in Emilia e nel Lazio dove la coalizione che vinse nel 2013 spostò il 12 per cento rispetto al voto nazionale”, mentre su chi appoggerà al Congresso del Pd Zingaretti non lascia spazio a dubbi: “I candidati al congresso ci saranno quando lo si convoca. E io deciderò al momento in cui si chiarisce il quadro. Come fanno tutte le persone normali quando sono chiamate a votare alle elezioni”.

Ma in molti sperano in una sua candidatura: “L’obiettivo è concludere il mandato in Regione (2018). Ma sicuramente voglio contribuire di più al dibattito nazionale per condividere un’esperienza politica che ha risollevato le sorti del Lazio, la seconda regione italiana per prodotto interno lordo”.

Da - http://www.unita.tv/focus/la-ricetta-di-zingaretti-per-il-pd-ne-voto-ne-congresso-servono-nuove-idee/
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