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Autore Discussione: Alessandro Barbera. Palazzo Chigi punta su Intesa come “banca di sistema”.  (Letto 2323 volte)
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« inserito:: Gennaio 26, 2017, 12:25:31 pm »


L’entusiasmo di Renzi e la prudenza di Gentiloni: cosa pensa il governo delle nozze Intesa-Generali
Palazzo Chigi punta su Intesa come “banca di sistema”. Incontro fra Gentiloni e Padoan per esaminare il dossier
Paolo Gentiloni teme nuove incursioni dei francesi in aziende italiane strategiche

Pubblicato il 25/01/2017
Ultima modifica il 25/01/2017 alle ore 07:43

Alessandro Barbera
Roma

Se le nozze Intesa-Generali si svolgeranno davvero è difficile dirlo. Nella lista degli invitati ci sono ancora molte voci contrarie, a partire dalla Mediobanca di Alberto Nagel. Né è chiaro se il numero uno di Intesa Carlo Messina sia davvero convinto di accompagnare la sua banca all’altare. Di certo c’è un aspirante celebrante - Giovanni Bazoli - ed un paio di invitati cui non dispiacerebbe sedere in prima fila all’evento: Matteo Renzi e Claudio Costamagna. Raccontano i ben informati che fra settembre e ottobre - quando ancora nessuno immaginava cosa sarebbe successo - l’allora premier fosse piuttosto preoccupato per l’attivismo dei francesi sul suolo italiano. E in effetti dopo il raid di Vincent Bolloré su Telecom e le voci di un interessamento (poi venuto allo scoperto) per Mediaset tutti indicavano come potenziali prede dei transalpini Unicredit e le Generali. 

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Così, consigliato dal presidente della Cassa depositi e prestiti, Renzi avrebbe deciso di sondare la banca milanese. Se per il dossier Unicredit gli sarebbe stato opposto un no secco, nel caso di Generali la risposta sarebbe stata possibilista. Del resto, chi meglio di Banca Intesa per evitare di consegnare allo straniero l’ultimo marchio davvero italiano della finanza?
Intendiamoci: un colosso del credito non decide di puntare le Generali perché è il governo a chiederglielo. Intesa San Paolo è una grande azienda quotata, e fra i suoi azionisti ci sono nomi - uno su tutti, Blackrock - cui sarebbe persino difficile tradurre in inglese il concetto di «banca di sistema». Non è un caso se ieri contro le possibili nozze sia uscito allo scoperto il fondo Harris Associates, titolare del 2,8 per cento: «Un progetto incoerente». Ma proprio per questo sarebbe sbagliato anche sostenere il contrario, ovvero che il governo sia stato finora del tutto neutrale e non abbia provato a tirare la coperta dalla sua parte. 

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Se per Unicredit hanno (per ora) prevalso le ragioni del mercato, nell’attivismo del governo su Generali c’è qualcosa di più. «Beh, se dicessi che possiamo permetterci di perderla direi una bugia», ammette il sottosegretario con delega alle banche Pierpaolo Baretta. Finché a Palazzo Chigi c’è stato Renzi, il dossier è stato seguito con estrema attenzione, soprattutto quando hanno iniziato a rincorrersi le voci di un interessamento di Axa. Il passaggio di testimone con Paolo Gentiloni non ha cambiato le cose. «Ovvio che ci interessa il destino delle Generali», dice un’autorevole fonte di governo che chiede di non essere citata. Se ci sarà da scegliere fra Intesa e Mediobanca il governo ha già deciso da che parte stare. 

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 Eppure la sensazione è che il nuovo governo senta meno l’urgenza di essere parte attiva della disputa. Nella maggioranza e nel governo convivono due anime: ci sono quelli convinti che l’operazione Intesa-Generali sarebbe una grande opportunità, e chi invece si chiede quali siano realmente le intenzioni di Intesa. «Prima di farci alcuna idea su questa operazione vorremmo capire quale sia il piano», spiega una fonte non autorizzata di Via XX settembre. Ad esempio: cosa accadrebbe alle attività estere di Generali nel caso in cui Intesa dovesse davvero credere nella fusione? Quale sarebbe il ruolo di Allianz? 

La visita di ieri di Piercarlo Padoan a Palazzo Chigi non è passata inosservata. Fonti ufficiali del Tesoro negano che l’argomento principale di conversazione con Gentiloni siano state le banche. Ma la successiva convocazione da parte della Consob di Intesa e Unicredit è la dimostrazione che nei palazzi c’è voglia di capirne di più. Giuseppe Vegas ha sempre rivendicato un ruolo di mediazione nelle operazioni più importanti, quelle in cui in gioco c’è l’interesse nazionale. 

Twitter @alexbarbera 
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Da - http://www.lastampa.it/2017/01/25/economia/quelle-nozze-antifrancesi-che-piacciono-a-governo-e-cdp-w9z5Cq4O3pXIrgMskEiUkM/pagina.html
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