Opinioni
Marco Rizzo
· 20 gennaio 2017
Cos’è la “protezione” per un elettore di centrosinistra
La sfida vera della sinistra, oggi, è governare la globalizzazioneIl dibattito di questi giorni sul destino dell’Unità è accesso più che mai. Tra le varie cose emerse fuori, con estremo piacere ho letto le dichiarazioni del Direttore Staino sull’obiettivo di fare un giornale che potesse dar vita ad un dibattito ampio e spazio al contradittorio per tutto il campo del centro-sinistra. Ho sempre creduto che la collettività sia ciò che contrassegna questo campo di idee politiche rispetto ad una visione individualista del centro-destra.
Questa premessa, da declinare poi in idee approfondite, dovrebbe segnare la divisione in un ideale orizzonte bipolare italiano. Sulla base di questo dibattito, vorrei cogliere l’opportunità di poter articolare, secondo la visione di un elettore, la nozione di protezionismo del centro-sinistra che una parte del partito auspica e che, leggendo l’articolo del direttore Romano su questo giornale, è stata costruttivamente criticata.
Quel concetto di protezione, come declinato in alcune parti della sinistra, non è illusione a detta di chi scrive. La sfida vera della sinistra, oggi, è governare la globalizzazione. Questa enorme partita investe tutti i campi della nostra vita e la sanità, le disuguaglianze, l’occupazione giovanile e il seguente intergenerational divide (espressione per indicare il carico contributivo che sarà sempre più pagato dalle nuove generazioni) sono argomenti che dovrebbero impensierire la classe dirigente (del PD e non solo) giorno e notte.
Sono proprio questi gli argomenti su cui si richiede quel senso di protezione, da parte di coloro che si sentono esclusi, che vogliono che la politica riacquisti un senso reale, vicino alle persone e “capace di toccare il cittadino ed il consumatore”, per riprendere Bersani (citato nell’articolo), che ha sempre adoperato queste espressione per rendere il vero significato delle sue “lenzuolate”, con cui indicava le sue politiche di liberalizzazione durante i governi Prodi.
Ricordo con curiosità quando durante la trasmissione Otto e Mezzo venne intervistato, il giorno dopo la Brexit, l’ex Premier Letta, che parlava subito della necessità di rilanciare il Programma Erasmus Pro per i giovani, come primo step per far sentir viva l’idea di Europa ed avvicinare, in tempi di totale sfiducia, i cittadini ad un’idea, ad un progetto. Non è illusione chiedere protezione quando la tecnologia avanza e si legge di tutto sulle future conseguenze lavoro (leggere l’istituto McKinsey Global Institute, secondo cui le macchine sostituiranno per il 49% i lavori fatti da persone fisiche).
E senza menzionare leader e politiche sbagliate, ma quella sinistra a cui Bersani fa riferimento degli anni novanta e primo decennio del duemila, qualche colpa ce l’avrà pure. Basterebbe pensare al dibattito delle politiche liberiste degli ultimi venti anni per aprire un’ampia riflessione. E non parlare solo di opportunità e ripartire. Di vecchio contro nuovo.
Quella può sembra l’illusione, che tutto cambi per non cambiare. Alla fine, i cittadini eleggono politici e cercano, quando possibile, di scegliere la classe dirigente per un unico scopo: risolvere i problemi. Ed il provare a farlo, metterci impegno e la faccia, è anche quella protezione. E non illusione.
Da -
http://www.unita.tv/opinioni/cose-la-protezione-per-un-elettore-di-centrosinistra/