A palazzo vecchio
Renzi firma il patto per Firenze: basta con chi è contro tutto e blocca l'Italia
Di Alessia Tripodi 5 novembre 2016
La firma dei patti con le città è «passo straordinario anche per la nuova battaglia che dobbiamo fare in Europa. È cruciale che spendiamo bene i soldi non in rotatorie e cestini ma in progetti strategici». Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, alla cerimonia per la firma del patto di Firenze a Palazzo Vecchio, un'intesa sul modello delle tante già firmate nei mesi scorsi con regioni e città, dalla Sicilia al Molise. «Basta con chi è contro tutto e blocca l'Italia» ha aggiunto poi Renzi commentando la decisione della sindaca di Roma, Virginia Raggi, di proseguire i lavori della Metro C solo fino al Colosseo. E ha annunciato di essere «pronto a firmare il patto per Torino con il sindaco Appendino».
L'intesa siglata con il sindaco del capoluogo fiorentino, Dario Nardella, prevede investimenti per 2,2 miliardi per la mobilità, le periferie, lo sport, i beni culturali. Alla cerimonia hanno partecipato anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e Luca Lotti.
Ue: intesa con Monti non brillante, ora spendiamo soldi
I patti che il governo sta firmando con le città, ha sottolineato Renzi, promuovono «un cambio di passo in Europa: noi diamo 20 miliardi, grazie alla brillante trattativa del governo tecnico di Mario Monti, e ne riceviamo 12, ma in passato quei 12 miliardi non li spendevamo bene. Ci sono aziende polacche andate avanti grazie ai soldi non spesi dei fondi italiani». Ma ora «ci siamo dati un metodo di lavoro - ha detto il premier - per dire che già i nostri predecessori hanno fatto un accordo non brillante, almeno quei soldi spendiamoli bene».
Renzi: non si può fermare metro per i ladri. Raggi: città avrà metro C, ma basta sprechi
«Abbiamo visto com'è andata con le Olimpiadi o l'Expo ora leggo che vogliono fermare la metro a Roma mentre tutti investono nei sistemi di attraverso delle città metropolitane» ha detto Renzi commentando l'annuncio del MS5 e di Raggi di non ricapitalizzare la società Roma Metr0politane e di proseguire i lavori della Metro C fino ai Fori Colosseo (fino a dove finora si è potuto finanziare) e non, come previsto dal progetto iniziale, anche sul tragitto più lungo, Da Pantano a Prati. «Noi stessi abbiamo messo dei soldi, a Pistoia la Hitachi sta facendo 300 treni pendolari» ha aggiunto Renzi, spiegando che «non si può continuare con l'atteggiamento per cui quelli che sono contro tutto bloccano l'Italia».
Pronta la replica di Raggi: «Il nostro obiettivo è che la metro C arrivi ai Fori Imperiali nel più breve tempo, possibilmente prima del 2021 - ha scritto la sindaca di Roma in un posto sul blog di Beppe Grillo - e valuteremo se e come proseguire anche per la tratta successiva. Lavoriamo per i cittadini. E vigileremo contro ritardi e sprechi».
Partiti dal Sud, ancora tanta strada da fare
Cona la firma dei patti «siamo partiti dai patti al Sud - ha spiegato Renzi - perché siamo partiti da un problema: ad agosto 2015 Saviano fece un articolo molto duro sul Mezzogiorno partendo dai dati dello Svimez. L'anno scorso i dati sono migliorati ma c'è ancora tantissima strada da fare. Da allora si è avviato un percorso in cui ci siamo presi degli impegni reciproci: elenco di cose da fare, tempi certi, metodo di controllo».
Il premier ha poi fatto notare che «anche i sindaci e i presidenti di Regione che mi detestano alla fine hanno firmato i patti perchè hanno riconosciuto che il metodo di lavoro era giusto» e ha assicurato che «Firenze non sta ricevendo un trattamento di favore, anzi vorrei esprimere la gratitudine personale al signor sindaco per aver accettato di spostare il G7 a Taormina, visto che mi ero impegnato».
Il patto per Firenze
L'intesa per la città, ha spiegato il sindaco Nardella, si articola in due diverse parti, cui vanno sommati alcuni progetti fuori dal patto e prevede progetti per la mobilità, le periferie, lo sport, i beni culturali.
«Siamo contenti di far parte di questa agenda che porta il governo a stringere impegni concreti con tutte le grandi città italiane. Complessivamente i progetti previsti arrivano a toccare 2 miliardi e 200 mila euro. Il patto prevede 680 mila euro» ha detto il sindaco Nardella illustrando i contenuti del patto. «Si tratta di progetti che riguardano innanzitutto la mobilità, i trasporti, i beni culturali ma anche la riqualificazione delle periferie ma il piano periferie è fuori dal patto e quindi si aggiungono soldi» ha spiegato Nardella. «Ci sono poi circa 40 milioni di euro per lo sport - ha continuato - e ci sono interventi attesi da tantissimo tempo come la Fortezza da Basso, la strada 429 nell'Empolese». «Il patto non è solo l'elenco dei desideri- ha concluso il sindaco di Firenze - ma anche un documento istituzionale che conferma l'impegno sull'aeroporto sugli impianti legati allo smaltimento dei rifiuti e sui grandi assi di viabilità metropolitana. Ci sono tutti i grandi capitoli dello sviluppo della città».
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