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Autore Discussione: La Cina attacca l'Europa: irresponsabile non riconoscere status economia mercato  (Letto 2002 volte)
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« inserito:: Maggio 15, 2016, 12:16:08 am »

La Cina attacca l'Europa: irresponsabile non riconoscere status economia mercato
La mossa del Parlamento Ue parte dal dumping sull'acciaio a basso costo degli asiatici che ha messo in pericolo gli interessi dei player europei, ma Pechino mette in gioco la diplomazia

13 maggio 2016
   
MILANO - Negare alla Cina lo status di economia di mercato (Mes) è privo di senso e irresponsabile: a poche ore dallo schiaffo del parlamento europeo, il Global Times, quotidiano vicino al Partito comunista cinese, critica il voto dell'assemblea di Strasburgo, secondo cui Pechino sovvenziona le sue aziende nelle attività di export causando la distorsione del mercato e della concorrenza.

Pechino però non ci sta: "La prima cosa è distinguere tra Mes e condizioni di economia di mercato del protocollo Wto" ha notato Chen Weidong, docente della facoltà di legge dell'International Business and Economics University di Pechino secondo cui il primo è più un gesto diplomatico in base al fatto che le condizioni di un'economia di mercato sono termini in base al protocollo Wto.

"Oltre al caso Mes, l'Ue deve farsi carico delle sue responsabilità eliminando i meccanismi dei prezzi surrogati nei casi di antidumping", ha aggiunto Mei Xinyu, ricercatore dell'Accademia cinese su commercio internazionale e cooperazione economica (Caitec). La mossa del parlamento parte dal dumping sull'acciaio a basso costo della Cina che ha messo in pericolo gli interessi dei player europei.

"E' ingiusto incolpare gli esportatori cinesi dato che la sovrabbondanza globale è causata dal ristagno della domanda globale", ha detto Xu Hongcai, direttore del Servizio studi del Centro cinese per gli scambi economici internazionali. La Cina sta intensificando gli sforzi per tagliare la produzione, con 200 milioni di tonnellate in meno nei prossimi cinque anni e la domanda interna contenuta tra i 640 e 700 milioni di tonnellate.

L'Unione europea, però, va avanti per la sua strada. E la Commissione Ue ha avviato proprio oggi un'indagine anti-sussidi sull'import dalla Cina di piatti di acciaio laminati a caldo su cui un'indagine anti-dumping era già aperta da febbraio. In entrambi i casi la Commissione ha deciso di agire subito spinta dalla minaccia che continuare le importazioni nella condizione attuale potrebbe causare danni economici all'industria Ue, che ha presentato il ricorso che ha fatto scattare l'indagine. La nuova procedure è parte dell'impegno della Commissione di usare gli strumenti esistenti di difesa commerciale per ristabilire condizioni eque di scambio per l'industria dell'acciaio europea.

Lo scorso anno, l'Ue ha importato 5,38 miliardi di euro di prodotti siderurgici cinesi nel 2015 (+17,9% sul 2014), secondo i dati della Direzione generale per il commercio dell'Ue, pari all'1,5% del totale delle merci totali dalla Cina. Invece di accusare Pechino di dumping, Bruxelles dovrebbe migliorare il meccanismo di dialogo coi rappresentanti cinesi per capire soluzioni più fattibili ai problemi di eccesso di capacità "e non lasciare che il protezionismo ferisca gli scambi tra la Cina e l'Unione europea", ha concluso Xu.

© Riproduzione riservata
13 maggio 2016

Da - http://www.repubblica.it/economia/2016/05/13/news/cina_ue_parlamento-139707937/?ref=HRLV-6
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