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Autore Discussione: Pd diviso. La minoranza non firma la richiesta per il referendum costituzionale  (Letto 2250 volte)
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« inserito:: Aprile 21, 2016, 05:14:08 pm »

Pd diviso. La minoranza non firma la richiesta per il referendum costituzionale e Renzi: "Chi cambia idea non conta"

Pubblicato: 20/04/2016 18:55 CEST Aggiornato: 31 minuti fa

La campagna referendaria non è ancora iniziata e già nel Pd appaiono le prime crepe, come se le liti registrate durante il dibattito parlamentare non fossero bastate. Quando i dem e i partiti di maggioranza depositano in Cassazione la richiesta per indire il referendum confermativo sulle riforme mancano all’appello molte firme della minoranza del partito: da Pier Luigi Bersani a Gianni Cuperlo, da Roberto Speranza a Davide Zoggia. “Ormai non è più una novità”, esordisce Matteo Renzi dal Messico: “Su alcune questioni ci possono essere opinioni diverse ma nel Pd c'è ormai una parte che fa opposizione su tutto, dobbiamo prenderne atto”, osserva su tutte le furie. “La decisione del referendum – aggiunge - era stata presa tutti insieme, se qualcuno ha cambiato idea mi spiace ma non conta, perché tutti insieme andremo a chiedere il consenso ai cittadini”.

Tuttavia Cuperlo, tra coloro che non hanno firmato, chiede di “non farne un caso politico” e chiama in causa “il galateo istituzione” perché “eleganza e logica vorrebbero che fossero i partiti di opposizione a richiedere il referendum. Penso sia giusto così”. La presa di posizione della minoranza, in linea di principio, non promette bene in vista della campagna referendaria che avrà il suo culmine ad ottobre. Cuperlo stesso non nasconde un certo malumore: “Penso sia logico, naturale e anche giusto che le forze che non hanno condiviso la riforma avanzino la richiesta”. Richiesta che comunque è stata depositata da Sinistra italiana, Forza Italia e Lega Nord e che si aggiunge a quella dei partiti di maggioranza, il cui comitato è capeggiato dal presidente dei deputati Pd Ettore Rosato, che ha depositato le firme accompagnato da Maurizio Lupi di Ncd, Lorenzo Dellai di Democrazia Solidale Cd, Renata Bueno del gruppo Misto, Ignazio Abrignani di Ala, Mariano Rabino di Scelta Civica.

Il capogruppo dem alla Camera prova a smorzare le polemiche con la minoranza dicendo che la riforma costituzionale “aiuterà a compattare il partito. È una cosa epocale, tutto il gruppo dirigente del Pd credo si renda conto della sua importanza e non posso pensare che qualcuno voglia chiamarsi fuori da una grande battaglia della sinistra italiana”. Poi, certo, “la riforma non è perfetta ma è un punto di mediazione al rialzo condiviso con tutti”. Niente da fare. Sulla richiesta del referendum la minoranza punta i piedi. Zoggia spiega che è stata fatta una "comune valutazione" sul fatto che la raccolta di firme da parte della maggioranza sia, quantomeno, "un'anomalia costituzionale".

A questo punto rimane da capire in che modo la minoranza Pd si impegnerà durante la campagna referendaria. “Ne discuteremo”, si limita a dire Cuperlo. Intanto, il fatto assodato è che la fronda dem non fa parte dei comitati referendari per il sì e che nel partito si continua a litigare.

Da - http://www.huffingtonpost.it/2016/04/20/minoranza-pd-non-firma-per-referendum-costituzionale_n_9739870.html?utm_hp_ref=italy
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