LA-U dell'OLIVO
Novembre 25, 2024, 06:11:51 am *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Alessandro De Angelis. Matteo Renzi, quel deficit di informazioni su Tempa Rossa  (Letto 2201 volte)
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.763


Mostra profilo
« inserito:: Aprile 08, 2016, 08:43:03 pm »

Matteo Renzi, quel deficit di informazioni su Tempa Rossa che porta alla nomina di Marco Carrai nella sua squadra

Pubblicato: 04/04/2016 17:39 CEST Aggiornato: 04/04/2016 17:39 CEST

Alessandro De Angelis
C’è un sondaggio, inteso come rivelazione demoscopica, sulla scrivania del premier che lo rassicura. E c’è un sondaggio, inteso come ricognizione di informazioni, che lo preoccupa. Perché il caso Guidi è vero che ha acceso l’attenzione attorno al referendum sulle trivelle ma il raggiungimento del quorum pare davvero impossibile: “E' impossibile – ha confidato Renzi ai suoi – che si possa raggiungere il quorum”.

Questo dice il primo sondaggio. Il caso Guidi però ha però alimentato una sensazione, preoccupante. E cioè che ci sia un deficit di informazioni a palazzo Chigi, quasi una “falla”. Perché il premier non sapeva nulla dell’inchiesta Tempa Rossa, finché non è deflagrata. Il che da un lato dimostra che, per una volta, non c’è stata fuga di notizie. E che, per una volta, non c’è stata complicità – intesa come scambio di informazioni – tra i corpi dello Stato. Però quel che è successo è vissuto come anomalo.

Certo, non è compito dei servizi sapere delle inchieste in corso e riferirle al potere politico, però la prassi – decennale – di questo paese dice che quando qualcosa è nell’aria, viene respirata - in ambienti giudiziari, procure, avvocati - e le informazioni, prima o poi, arrivano. Soprattutto quando le inchieste sono rilevanti come quelle della Tempa Rossa, i cui tre filoni hanno portato a oltre 40 indagati, cinque arresti, la richiesta di ascolto di un ex ministro e di un ministro in carica come persone informate dei fatti. È possibile, che nessuno, negli ambienti degli apparati della difesa, sapesse di un’indagine che ha coinvolto Giuseppe De Giorgi, capo di Stato maggiore della Marina e fino a qualche giorno fa in pole position per la guida della Protezione civile, prima che le perplessità del presidente Mattarella facessero slittare il giro di nomine su servizi segreti e stati maggiori? Più volte in pubblico Renzi ha affermato che è normale così, che in uno Stato di diritto il potere politico non sappia dell'operato della magistratura. Altrettante volte, in privato, si è detto colpito del fatto che nessuna informazione fosse arrivata.

Ecco, è proprio questo deficit, questa “falla” che ha spinto il premier ad accelerare sul coinvolgimento nello staff di Palazzo Chigi di Marco Carrai, l’amico imprenditore che si occupa di cybersicurezza: “Quella che io avrei messo un mio amico alla guida del Dis o dei Servizi – ha detto nel corso dell’intervista a In Mezz’ora - è una cosa che non è mai esistita. Ma non c’è ombra di dubbio che Marco Carrai lavorerà con me nel mio team a palazzo Chigi. Non ci vedo nulla di male”. Ed evidentemente, fanno notare fonti informate, c’è un nesso tra la nuova accelerazione su Carrai e l’esplosione del caso Tempa Rossa. Un parlamentare del Copasir spiega: “È chiaro che in tal modo il premier mette un punto di riferimento sostanziale e personale, nel complesso mondo dei servizi, senza alterare la struttura formale. Comunque una antenna capace di registrare e influenzare informalmente”.

E c’è un nesso con l’altra accelerazione, ovvero la richiesta da parte di Maria Elena Boschi di accelerare l’incontro con i giudici. È stato il ministro delle Riforme a chiedere di essere ascoltata al più presto, proprio per chiudere il caso. Una scelta ponderata col premier la cui granitica convinzione è che certamente la Boschi non sarà indagata. Insomma: provare a chiudere il caso, aumentare il tasso di controllo delle informazioni, trasformare palazzo Chigi in una trincea nella fase della battaglia contro quella che Renzi chiama la “Grande alleanza” che mira a batterlo al referendum. Grande alleanza della quale fa parte anche la minoranza interna. “Una parte di quelli che mi criticano non saranno rieletti” ha detto il premier a proposito delle opposizioni parlamentari. Un messaggio, spiegano quelli che ci hanno parlato, che vale anche (e forse soprattutto) per i critici all’interno del Pd.

Da - http://www.huffingtonpost.it/2016/04/04/matteo-renzi-nomina-marco-carrai_n_9609236.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!