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Autore Discussione: Marco Galluzzo Renzi tra autoelogi e avvisi ai grillini E quel progetto:...  (Letto 2007 volte)
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« inserito:: Dicembre 30, 2015, 05:59:41 pm »

L’ANALISI - LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO

Renzi tra autoelogi e avvisi ai grillini
E quel progetto: restare a Palazzo Chigi sino al 2023
La difesa dell’Italicum (“un capolavoro”) e una certezza: «Le elezioni di solito smentiscono i sondaggi. E il Pd vincerà al primo turno»

Di Marco Galluzzo
 
Elogio della (propria) stabilità. Ad alta voce dice che è pronto a farsi da parte, se perderà il referendum sulle riforme costituzionali, sul quale farà certamente campagna elettorale. Ad alta voce, con enfasi aggiuntiva, rimarca che è al suo ultimo ruolo pubblico, “com’è naturale che sia”. Ma con degli incisi, quasi sussurrati, aggiunge almeno un paio di concetti, che sembrano sfuggire all’attenzione generale. Primo: Il Pd, dunque Renzi, la prossima volta, con questa legge elettorale, “penso che vincerà al primo turno”. Secondo: “Si voterà fra due anni e mezzo”.

Quasi didascalico sulle banche, a tratti autoironico, nervoso sulle accuse delle opposizioni, “lungo” nelle risposte secondo il suo stesso spin doctor, Filippo Sensi, nella conferenza stampa di fine anno Matteo Renzi dimostra comunque, come sempre, una disinvolta e ampia confidenza nel proprio futuro. I due incisi, sommati, valgono un sillogismo: il progetto del premier, per sua diretta ammissione, è quello di restare in carica sino al 2023, ovvero quasi altri otto anni. Altro che farsi da parte.

C’è almeno un altro inciso che rivela alcuni calcoli politici, ed è quando parla dei governi passati. Renzi rivela che ci tiene a consultare una particolare classifica, lo fa in modo periodico: il suo, al momento, “è al nono posto fra i governi più longevi” della storia repubblicana. Ha appena superato il quarto governo Andreotti. Il dettaglio, aggiunge con ironia, “è che siamo appena arrivati”. Come dire: l’obiettivo è quello di diventare il governo più longevo della storia italiana, risultato a portata di mano, visto che al momento l’esecutivo più lungo è il secondo Berlusconi, poco più di 1400 giorni. Un traguardo che il presidente del Consiglio conta di raggiungere prima di vincere le prossime Politiche, per le quali a suo giudizio, ancora un inciso, a proposito del distacco dai grillini, varrà una regola già sperimentata dagli italiani: “Le elezioni di solito smentiscono i sondaggi”. Almeno quelli di questi giorni, che vedono i due partiti più o meno affiancati nelle potenzialità di consenso.

«Capolavoro» Italicum

La rivendicazione è l’altro tratto portante della conferenza: rivendicazioni di fatti, di obiettivi raggiunti, la legge elettorale “è stato un capolavoro parlamentare, oltre che il provvedimento più difficile da portare a casa”, sulle incomprensioni con la Ue bisogna anche dire che prima in “politica estera non toccavamo palla e ora non è più così”. Insomma il linguaggio è esplicito come sempre, a tratti colorito, ma ciò che preme a Renzi è “separare i fatti dalle opinioni”, ovviamente convinto che i primi gli diano ragione e che i giornalisti dovrebbero ricordarsi, “prendere atto”, anche nei suoi contrasti con Bruxelles, che “sono il capo di un grande paese oltre che il capo del partito più votato in Europa”. La chiosa è che l’Italia “è ritornata ad essere paese stabile”, un Paese in cui la “politica ha battuto il populismo 4 a zero”, con alcuni “fatti”, ancora loro, che starebbero a dimostrarlo: l’elezione di Mattarella, una riforma istituzionale quasi al capolinea, in cui “la politica ha surclassato il populismo”, quanto fatto sull’immigrazione e infine con i provvedimenti e le assunzioni sulla scuola. “Come ha detto un autorevole giornale straniero, sorprendendosi: vuoi vedere che l’Italia è il Paese più stabile d’Europa”.

29 dicembre 2015 (modifica il 29 dicembre 2015 | 16:23)
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Da - http://www.corriere.it/politica/15_dicembre_29/renzi-autoelogi-avvisi-grillini-quel-progetto-restare-palazzo-chigi-sino-2023-92ad68e0-ae2c-11e5-a515-a44ff66ae502.shtml
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