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Autore Discussione: Carlo Fruttero. Lo scrittore artigiano  (Letto 2140 volte)
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« inserito:: Dicembre 10, 2015, 07:09:00 pm »

Carlo Fruttero. Lo scrittore artigiano

“La vita bisogna guardarla un pezzetto per volta, mai tutta insieme, altrimenti ti scoraggi e smetti di vivere” lo diceva spesso Carlo Fruttero.

Traduttore, giornalista e scrittore, la sua carriera è legata indissolubilmente al sodalizio artistico, ma ancor prima umano, con Franco Lucentini, amico, collega, alter ego letterario ed emotivo di tutta una vita. Torinese di nascita, a ventun anni, nel 1947, si trasferisce a Parigi dove frequenta l’università. Pochi anni dopo, tornato a Torino, inizia la sua carriera nell’editoria come traduttore per Einaudi, dove lo raggiungerà anche Franco Lucentini.

Appassionati lettori e traduttori curiosi nel 1961 curano per Einaudi “Il secondo libro della fantascienza. Le meraviglie del possibile”, un’antologia di racconti di diversi autori. Sono anni in cui la fantascienza viene considerata letteratura di serie B, ma Fruttero e Lucentini ci credono fortemente. E, nello stesso anno, Carlo Fruttero riceve la proposta da un editore “commerciale” come Mondadori di dirigere la collana di fantascienza “Urania”, nata nel 1952. Accetta e nel 1964 lo raggiungerà anche Lucentini, con il quale cureranno Urania fino al 1986, trasformando la fantascienza in un genere di intrattenimento “alto”. Nel 1972, intanto, la “ditta F&L” pubblica con Mondadori il primo romanzo inedito: “La donna della domenica”. Ambientato nella Torino di Fruttero, il romanzo rimane il capostipite del giallo italiano e nel 1975 Luigi Comencini lo trasforma in un film con Marcello Mastroianni, Jacqueline Bisset, Jean-Loius Tritignant. Seguono altri successi: “Il significato dell’esistenza” del 1975, “A che punto è la notte” del 1979, “La prevalenza del cretino” del 1985, “Enigma in luogo di mare” del 1991. Nel 1994 la “ditta F&L” approda alla Rai con “L’arte di non leggere”, in cui i due trasferiscono nel mezzo televisivo la leggerezza e l’ironia che hanno caratterizzato la loro opera. Il 5 agosto del 2002, dopo anni passati a combattere contro una gravissima malattia, Franco Lucentini si toglie la vita. Orfano della sua metà creativa e di un amico insostituibile, Carlo Fruttero per anni smette di scrivere. E’ grazie alla spinta di sua figlia Carlotta che nel 2006 esce con “Donne informate sui fatti”, edito da Mondadori. Provato dalla vita, dai problemi cardiaci e dalla stanchezza di vivere Carlo Fruttero muore nella sua casa di Castiglion della Pescaia il 15 Gennaio 2012 dopo aver scritto “La linea di minor resistenza”, una riflessione sull’esistenza, una sorta di testamento letterario.

Da - http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/carlo-fruttero-lo-scrittore-artigiano/31844/default.aspx
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