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Autore Discussione: Alda MERINI, La pazza della porta accanto  (Letto 3424 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Novembre 02, 2015, 08:31:52 pm »

«Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra.
Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita. »

(Alda Merini, La pazza della porta accanto)

Alda Merini

Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana.

Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano in viale Papiniano 57 da famiglia di condizioni economiche modeste. Il padre, Nemo Merini, svolgeva lavoro di dipendente presso le assicurazioni la "Vecchia Mutua Grandine ed Eguaglianza il Duomo" e la madre, Emilia Painelli, era casalinga. Era mediana tra Anna, nata il 26 novembre 1926 ed Ezio, nato il 23 gennaio 1943 - che la scrittrice fa comparire, sia pure con un certo distacco, nella sua poesia. Della sua infanzia si conosce quel poco che lei stessa scrisse in brevi note autobiografiche in occasione della seconda edizione dell'Antologia di Spagnoletti: che era una ragazza sensibile e dal carattere malinconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari: "... perché lo studio fu sempre una mia parte vitale".

Dopo aver terminato il ciclo elementare con voti molto alti, frequenta i tre anni di avviamento al lavoro presso l'Istituto "Laura Solera Mantegazza" in via Ariberto a Milano e cerca di essere ammessa al Liceo Manzoni, ma non riesce perché non supera la prova di italiano. Nello stesso periodo si dedica allo studio del pianoforte, strumento da lei particolarmente amato. Esordisce come autrice giovanissima, a soli quindici anni, sotto la guida di Giacinto Spagnoletti che scoprì il suo talento artistico. Nel 1947, la Merini incontra "le prime ombre della sua mente" e viene internata per un mese nella clinica Villa Turro a Milano. Quando ne esce alcuni amici le sono vicini e Giorgio Manganelli, che aveva conosciuto a casa di Spagnoletti insieme a Luciano Erba e David Maria Turoldo, la indirizza in esame presso gli psicoanalisti Fornari e Musatti.

Giacinto Spagnoletti sarà il primo a pubblicarla nel 1950, nell’Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949, con le liriche Il gobbo, datata 22 dicembre 1948, e Luce, del 22 dicembre 1949, dedicata a Giacinto Spagnoletti. Nel 1951, su suggerimento di Eugenio Montale e di Maria Luisa Spaziani, l'editore Giovanni Scheiwiller stampa due poesie inedite dell'autrice in Poetesse del Novecento. Nel periodo che va dal 1950 al 1953 la Merini frequenta per lavoro e per amicizia Salvatore Quasimodo. Terminata la difficile relazione con Giorgio Manganelli, il 9 agosto 1953 sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano. Nello stesso anno esce, presso l'editore Schwarz, il primo volume di versi è intitolato La presenza di Orfeo. Nel 1955 esce la seconda raccolta di versi intitolata Paura di Dio con le poesie che vanno dal 1947 al 1953 alla quale fa seguito Nozze romane e nello stesso anno, edita da Bompiani, viene pubblicata l'opera in prosa La pazza della porta accanto.

Nasce in quello stesso anno la prima figlia, Emanuela, e al medico curante della bambina, Pietro De Paschale, Alda Merini dedica la raccolta di versi Tu sei Pietro che viene pubblicata nel 1962 dall'editore Scheiwiller. Dopo Tu sei Pietro inizia un difficile periodo di silenzio e di isolamento, dovuto all'internamento al "Paolo Pini", che dura fino al 1972, con alcuni ritorni in famiglia durante i quali nascono altre tre figlie. Si alterneranno in seguito periodi di salute e malattia, probabilmente dovuti al disturbo bipolare, della quale hanno patito anche altri grandi poeti ed artisti quali Charles Baudelaire, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, George Gordon Byron, August Strindberg e Virginia Woolf. Nel 2007 con Alda e Io – Favole, scritto a quattro mani con il favolista Sabatino Scia, vince il premio Elsa Morante Ragazzi. Il 17 ottobre 2007 la poetessa ha ottenuto la laurea honoris causa in "Teorie della comunicazione e dei linguaggi" presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Messina tenendo una lectio magistralis sui meandri tortuosi del suo vissuto.

Nel 1979 la Merini ritorna a scrivere, dando il via ai suoi testi più intensi sulla drammatica e sconvolgente esperienza dell'ospedale psichiatrico, testi contenuti in quello che può essere inteso, come scrive Maria Corti "il suo capolavoro": La Terra Santa con la quale vincerà nel 1993 il Premio Librex Montale. Ma le pene della scrittrice continuano: il 7 luglio 1983 muore il marito e Alda, rimasta sola e ignorata dal mondo letterario, cerca inutilmente di diffondere i propri versi. Racconta Maria Corti che lei stessa si era recata presso i maggiori editori italiani senza alcun successo fintanto che, nel 1982, dopo aver raccontato a Paolo Mauri (che a quei tempi dirigeva la rivista Il cavallo di Troia) la sua amarezza, egli le offrì uno spazio sulla sua rivista per trenta poesie da pubblicare sul nº 4, inverno 1982 - primavera 1983 che, insieme a lei, aveva scelto da un dattiloscritto di un centinaio di testi; in seguito, insieme all'editore Scheiwiller, avrebbero aggiunto altre dieci liriche, e nel 1984 veniva dato alla stampa La Terra Santa.

In quel periodo la Merini dà in affitto una camera della propria abitazione ad un pittore di nome Charles e inizia a comunicare telefonicamente con l'anziano poeta Michele Pierri, che, in quel difficile periodo di ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato di apprezzare la poesia di Alda. Nell'ottobre del 1983 Alda e Michele si sposano e vanno a vivere a Taranto. Alda è curata e protetta dal marito che era stato di professione medico; era infatti il primario di Cardiologia all'ospedale SS. Annunziata. Scrive le venti poesie-ritratti de La gazza ladra (che si fanno risalire al 1985), rimaste inedite fino al volume Vuoto d'amore, oltre alcuni testi per Pierri. Sempre a Taranto porta a termine L'altra verità. Diario di una diversa.
L'altra verità. Diario di una diversa.
«Non avrei potuto scrivere in quel momento nulla che riguardasse i fiori perché io stessa ero diventata un fiore, io stessa avevo un gambo e una linfa»
(Alda Merini, da L'altra verità. Diario di una diversa)

Nel luglio del 1986, dopo aver sperimentato nuovamente gli orrori dell'Ospedale Psichiatrico di Taranto, fa ritorno a Milano e inizia una terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedica più di una poesia. Nello stesso anno riprende a scrivere e ad incontrare i vecchi amici, tra cui Vanni Scheiwiller, che le pubblica L'altra verità. Diario di una diversa, il suo primo libro in prosa che, come scrive Giorgio Manganelli nella prefazione al testo, "... non è un documento, né una testimonianza sui dieci anni trascorsi dalla scrittrice in manicomio. È una ricognizione, per epifanie, deliri, nenie, canzoni, disvelamenti e apparizioni, di uno spazio - non un luogo - in cui, venendo meno ogni consuetudine e accortezza quotidiana, irrompe il naturale inferno e il naturale numinoso dell'essere umano" al quale seguiranno Fogli bianchi nel 1987, La volpe e il sipario (1997) e Testamento (1988). Nel 1987 è finalista nel premio letterario Premio Bergamo.

Sono questi, per la Merini, anni fecondi dal punto di vista letterario e di conquista di una certa serenità. Nell'inverno del 1989 la poetessa frequenta il caffè-libreria Chimera, situato poco lontano dalla sua abitazione sui Navigli, e offre agli amici del caffè i suoi dattiloscritti. Sarà in questo periodo che nasceranno libri come Delirio amoroso (1989) e Il tormento delle figure (1990). Negli anni seguenti diverse pubblicazioni consolidano il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice. Nel 1991 escono Le parole di Alda Merini e Vuoto d'amore a cui fa seguito nel 1992 Ipotenusa d'amore; nel 1993 viene dato alle stampe La palude di Manganelli o il monarca del re, il volumetto Aforismi, con fotografie di Giuliano Grittini e Titano amori intorno (uscito presso l'editore La Vita Felice, con sei disegni di Alberto Casiraghi). È questo l'anno in cui le viene assegnato il Premio Librex Montale per la Poesia, premio che la consacra tra i grandi letterati contemporanei e la accosta a scrittori come Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini.

Nel 1994 vede la luce il volume Sogno e Poesia, da L'incisione di Corbetta, con venti incisioni di altrettanti artisti contemporanei. Nel 1995 viene pubblicato da Bompiani il volume La pazza della porta accanto e da Einaudi Ballate non pagate. Il musicista pugliese Vincenzo Mastropirro musica alcune liriche tratte da Ballate non pagate (Einaudi editore). Sempre nel 1994 esce nelle Edizioni Melusine Reato di vita, autobiografia e poesia. Nel 1996, con il volume La vita facile, le viene assegnato il Premio Viareggio e nel 1997 il Premio Procida - Elsa Morante.

Risale al 1996 anche la pubblicazione di una libretto edito da La Vita Felice intitolato Un'anima indocile, composto da poesie vecchie e nuove, da un diario-confessione, da brevi racconti e da un'intervista fatta all'autrice. Nello stesso anno conosce l'artista bergamasco Giovanni Bonaldi col quale stringe una forte e sincera amicizia e comincia una stretta collaborazione per la pubblicazione di diversi libri d'artista. Nel 1997 viene pubblicata dall'editore Girardi la raccolta di poesie La volpe e il sipario, con illustrazioni di Gianni Casari, dove è più che mai evidente la tecnica della poesia che nasce spontaneamente in forma orale e che altri trascrivono.

Fenomeno, questo, che «pur essendo tipicamente contemporaneo, di una scelta dell'oralità a svantaggio della scrittura, è per ora unico dentro all'universo della poesia contemporanea...». Si assiste pertanto, nell'autrice, al fenomeno di un'oralità che conduce sempre più verso testi assai brevi e, infine, all'aforisma. Nel novembre dello stesso anno viene pubblicato, con le edizioni dell'Ariete, il libro Curva di fuga (incisioni di Giovanni Bonaldi, poesie e scritti inediti di Alda Merini, introduzione di Roberto Sanesi, copertina in pergamena contenente 14 quartini di cm. 44x31) e presentato da Alda Merini presso il Castello Sforzesco di Soncino in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria alla poetessa milanese. Sempre nel 1997 Bonaldi illustra con cinque disegni una raccolta di poesie ed epigrammi della Merini dal titolo Salmi della gelosia stampata dalle edizioni dell'Ariete.

Un altro libro d’artista con copertina di metallo accompagna, nel giugno del 1997, i lavori di Giovanni Bonaldi esposti alla Galleria ArsMedia di Bergamo in occasione della prima mostra personale dal titolo Certificazioni d'esistenza presentata da Riccardo Barletta, dalla stessa Alda Merini e Lucio Del Pezzo. Dal 1997 al 1999 è ospite per tre edizioni consecutive al Premio Città di Recanati in occasione del quale legge alcuni versi di Giacomo Leopardi da L'infinito. Nel 1999 le edizioni Pulcinoelefante pubblicano 21 febbraio (foglio cm. 20x27) contenente una poesia di Alda Merini e una incisione di Bonaldi con intervento tattile.

Aforismi e magie
Sono questi gli anni in cui la produzione aforistica della Merini diventa molto ricca, come testimonia nel 1997 "Il Catalogo Generale delle Edizioni Pulcinoelefante", edito da Scheiwiller. I minitesti di Alda Merini risultano essere più di cinquecento. Nel 1999 in Aforismi e magie, pubblicato da Rizzoli, viene raccolto per la prima volta il meglio di quel genere. Il volume viene illustrato dai disegni di Alberto Casiraghi, amico, poeta ed editore della Merini che ha sollecitato, raccolto e accompagnato con i suoi piccoli libri "Pulcinoelefante", questa nuova vocazione. È questo il periodo in cui viene insignita del titolo di vincitrice honorarii causa del Concorso Nazionale Garzanti. La collaborazione con i piccoli editori - che comprendono, oltre Pulcinoelefante, lo Zanetto, La Vita Felice, il Melangolo e altri - ha portato ad altri"minitesti" come, tra gli ultimi pubblicati, Lettera ai figli, edito da Michelangelo Camilliti per l'edizione Lietocollelibri e illustrato da otto disegni onirici e surreali di Alberto Casiraghi. Da ricordare il volume edito da l'Incisione, Alda Merini, che contiene poesie inedite della poetessa e disegni dell'artista Aligi Sassu, opere stampate su torchio in litografia e serigrafia.

La sua vita, più bella della poesia
Nel 2000 esce nell'edizione Einaudi Superba è la notte, un volume che è il risultato di un lavoro minuzioso compiuto su numerose poesie inviate all'editore Einaudi e ad Ambrogio Borsani. I versi che compongono la raccolta sono stati scritti nel periodo che va dal 1996 al 1999. Non essendo stato possibile dare al materiale un ordine cronologico i curatori si sono basati sull'omogeneità tematica e stilistica complessiva dell'opera. Per l'editore Gabriele Mazzotta, insieme con Alberto Fiz, cura il catalogo della mostra di Giovanni Bonaldi dal titolo Il peso non dorme. Sempre in questo anno le edizioni Il dodecaedro di Leonardo di Milano pubblicano una poesia inedita di Alda Merini con una incisione di Bonaldi dal titolo Splenduisti et vocasti. Tra il 2001 e il 2002 viene pubblicato in quaranta esemplari, dalle edizioni Lo Sciamano, un ulteriore libro d’artista dal titolo Amore di carta che raccoglie cinque incisioni di Giovanni Bonaldi e nove poesie inedite di Alda Merini. Nel 2001 posa seminuda per la copertina dell'album Canto di Spine del complesso degli Altera, nel quale sono messe in musica composizioni sue e di altri poeti e poetesse del Novecento.

Nel 2002 viene stampato dall'editore Salani un volumetto dal titolo Folle, folle, folle d'amore per te, con un pensiero di Roberto Vecchioni (che nel 1999 aveva scritto Canzone per Alda Merini) e nel 2003 la Einaudi Stile Libero pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo Più bella della poesia è stata la mia vita. Nel mese di giugno, presso la Galleria ArsMedia di Bergamo vengono presentati gli ultimi lavori dell’artista serinese Bonaldi Giovanni; la mostra, introdotta da Alda Merini, è accompagnata da un catalogo curato da Sara Fontana. Nel 2003, a seguito dell'inaugurazione delle opere d'arte realizzate da Bonaldi Giovanni per la Cappella dell'Oratorio della Parrocchia di Mozzo, viene presentato il catalogo delle opere dal titolo L’ospitalità dell’Arca edito da Silvana Editoriale con contributi del Card. Gianfranco Ravasi, mons. Carlo Chenis, Rav Giuseppe Laras, mons. Pierangelo Sequeri, Silvia Gervasoni, la stessa Alda Merini e Franco Bonilauri.

Alda Merini, una donna sul palcoscenico
Nel 2009 esce il documentario Alda Merini, una donna sul palcoscenico, del regista Cosimo Damiano Damato, presentato alle Giornate degli Autori della 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il film, prodotto da Angelo Luminelli per la Star Dust International srl di Roma, vede la partecipazione di Mariangela Melato e le fotografie di Giuliano Grittini. Dall'incontro del regista con la poetessa nasce una grande amicizia e tante poesie inedite inserite nel documentario. A tutt'oggi (marzo 2013) il film non è mai stato distribuito né commercializzato. Una donna sul palcoscenico, la poesia inedita di Alda Merini scritta per il film-documentario di Damato:

    Un giorno io ho perso una parola/sono venuta qui per dirvelo e non perché voi abbiate risposta/ Non amo i dialoghi o le domande: mi sono accorta che cantavo in una orchestra che non aveva voci/ Ho meditato a lungo sul silenzio, al silenzio non c’è risposta./ Io le mie poesie le ho buttate/ non avevo fogli su cui scriverle./ Poi mi si sono avvicinati strani animali come uomini di antenate bestie da manicomio/ qualcuno mi ha aiutato a sentirmi unica, mi ha guardato./ Pensavo che per loro non c’erano semafori, castelli e strade./ Questo posto sgangherato come il mio cervello che ha trovato solitudini./ Poi è venuto un santo che aveva qualcosa da dare/ un santo che non aveva le catene, non era un malfattore,/ l’unica cosa che avevo avuto in questi anni./ L’avrei seguito/ finché un giorno non sapevo più innamorarmi./ È venuto un santo che mi ha illuminato come una stella./ Un santo mi ha risposto: perché non ti ami? È nata la mia indolenza./ Non vedo più gente che mi picchia e non vedo più i manicomi./ Sono morta nell’indolenza.

E con una voce che tradisce il suo candore da bambina – ha scritto Roberta Bottari su Il Messaggero - un sorriso che le illumina gli occhi e l’immancabile rossetto rosso fuoco, Alda Merini si abbandona a Cosimo Damato. si fida di lui, “sente” che non verrà tradita. E mentre il regista gira in presa diretta, con la camera ferma, in attesa di uno sguardo, di un movimento o di una parola di donna, lei lo seduce parlando di poesia, di misticismo, di filosofia, di musica, di follia riversata nei versi, di Cristo e di passione, senza censurare il dolore famigliare e l'esperienza del manicomio...

La fase mistica
Molto importante è il carattere mistico della più recente poetica di Alda Merini, che è connessa alla prima vena creativa con cui esordì e che aveva in sé una forte componente di misticismo. Ambrogio Borsani, nel volume Il suono dell'ombra, edito da Mondadori e che rappresenta la raccolta più completa dell'opera della Merini, cita una lettera indirizzata alla giovanissima Alda da una suora in cui quest'ultima risponde a una richiesta di Alda Merini di poter entrare in convento e prendere i voti. È dall'incontro e dall'amicizia tra Alda Merini e Arnoldo Mosca Mondadori che questa «vena» viene di nuovo stimolata, e nascono una serie di libri editi da Frassinelli che hanno come filo conduttore la mistica della poetessa. Mosca Mondadori propone a Merini una serie di temi di carattere spirituale, ne raccoglie e cura i versi: il primo libro pubblicato è L'anima innamorata (2000), cui seguono testi sempre di carattere religioso, tre dei quali (Corpo d'amore, Poema della croce, Francesco, canto di una creatura), introdotti da Monsignor Gianfranco Ravasi.

Nel 2002 viene pubblicato Magnificat, un incontro con Maria, corredato da disegni di Ugo Nespolo e rappresentato nel 2006 con Valentina Cortese al Teatro Lauri Rossi di Macerata per lo Sferisterio Opera Festival, nel 2003 La carne degli Angeli, con venti opere inedite di Domenico Paladino; poi Corpo d'amore (2004) con le opere di Luca Pignatelli, Poema della Croce(2005), Cantico dei Vangeli (2006), Francesco, canto di una creatura (2007), Mistica d'amore (2008), Padre mio (2009). Di questo lavoro avvenuto tra il 1997 e il 2009 sono viva testimonianza le registrazioni, raccolte nel libro e nel documentario Eternamente vivo (Frassinelli editore, regia di Daniele Pignatelli, a cura di Arnoldo Mosca Mondadori), grazie a cui è possibile ascoltare la voce di Alda Merini mentre crea i propri versi.

Clinica dell'abbandono
Nel 2003 e 2004 viene pubblicato da Einaudi Clinica dell'abbandono con l'introduzione di Ambrogio Borsani e con uno scritto di Vincenzo Mollica. Il libro è diviso in due sezioni: la prima, Poemi eroici, che comprende versi scritti alla fine degli anni novanta, la seconda, Clinica dell'abbandono, che raccoglie i versi degli ultimi anni. Questo volume riproduce, con alcune aggiunte, il testo del cofanetto con videocassetta Più bella della poesia è stata la mia vita. Nel febbraio del 2004 la Merini viene ricoverata all'Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Da tutta Italia vengono inviate e-mail a sostegno di un appello lanciato da un amico della scrittrice che richiede aiuto economico. Sorgono numerosi blog telematici e siti internet nei quali viene richiesto l'intervento del sindaco di Milano Gabriele Albertini. La scrittrice ritorna successivamente nella propria casa di Porta Ticinese.
Nel marzo del 2004 esce l'album, intitolato Milva canta Merini, che contiene undici motivi cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini, più una traccia cd rom. L'autore delle musiche è Giovanni Nuti. Il 21 marzo, presente la stessa Merini, in occasione del suo settantatreesimo compleanno, viene eseguito un recital al Teatro Strehler di Milano, in occasione della presentazione del disco; il disco venne riproposto poi con successo nello stesso teatro per un ciclo di serate musicali nel maggio 2005, sempre con la presenza della poetessa sul palco. Durante l'estate 2004 molte sono state le iniziative sorte per far conoscere in maniera più diffusa la poesia di Alda Merini.

Si cita ad esempio l'incontro che si è tenuto il 21 luglio al Teatro Romano dal titolo Ebrietudine, omaggio ad Alda Merini, sei cantate composte da Federico Gozzelino su poesie di Alda Merini. Nel 2005 pubblica con Giovanni Nuti l'album Poema della croce, opera sacra tratta dall'omonimo testo religioso (Frassinelli 2004). Il 13 ottobre 2006 l'opera viene rappresentata nel Duomo di Milano con Giovanni Nuti voce solista e Alda Merini recitante nel ruolo di Maria. Insieme con Nuti porta in scena il Poema della croce altre 16 volte in tutta Italia. Nel 2007 esce l'album Rasoi di seta, che contiene ventuno poesie-canzoni musicate e interpretate da Nuti, tra cui nove poesie inedite e otto brani con la voce recitante della poetessa.

Alla fine del 2005 esce per Crocetti Editore Nel cerchio di un pensiero (teatro per voce sola) raccolta nata dalle dettature telefoniche di Alda Merini a Marco Campedelli. Vengono riportate 53 poesie, quasi tutte inedite e curate nella edizione da Roberto Fattore, Luca Bragaja, lo stesso Marco Campedelli e Massimo Natale. Per sottolineare la natura orale e orfica dei componimenti è stato scelto di non inserire segni di interpunzione tra e nei versi. Del 2005 è anche la raccolta Le briglie d'oro. Poesie per Marina 1984-2004, edita da Scheiwiller. Nel 2006 si avvicina al genere noir con La nera novella, edita da Rizzoli. Del 2008 è la pubblicazione del libro in prosa sotto forma epistolare intitolato Lettere al dottor G edito da Frassinelli, a cura di Arnoldo Mosca Mondadori.

Muore il 1º novembre 2009 a causa di un tumore osseo (sarcoma) all'Ospedale San Paolo di Milano. Dopo l'allestimento della camera ardente, aperta il 2 e il 3 del mese, i funerali di stato sono stati celebrati nel pomeriggio del 4 novembre nel Duomo di Milano. Nel 2010 esce postumo l’album Una piccola ape furibonda – Giovanni Nuti canta Alda Merini, contenente undici brani (otto poesie inedite) e una "traccia fantasma" con Alda Merini che canta con Giovanni Nuti Prima di venire. Nel marzo 2010 il Comune di Milano appone una targa sul muro dell'abitazione della poetessa sui Navigli. Nel 2013 è omaggiata da Norman Zoia (con lei a Milano nel 1990 alla sesta rassegna internazionale di poesia) a pagina 19 di passi perversi: Nobile grazia di Venere e coraggio di Madre / dolcezza dell'umano genere / diangelo di stile".

Da - https://www.facebook.com/pages/Alda-Merini/106121039418369#
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« Risposta #1 inserito:: Marzo 08, 2016, 06:39:13 pm »

"Ci sono donne…
 E poi ci sono le Donne Donne…
 E quelle non devi provare a capirle,
 perchè sarebbe una battaglia persa in partenza.
 Le devi prendere e basta.
 Devi prenderle e baciarle, e non devi dare loro il tempo il tempo di pensare.
 Devi spazzare via con un abbraccio
 che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto.
 a bassa, bassissima voce. Perchè si vergognano delle proprie debolezze e, dopo
 averle raccontate si tormentano – in una agonia
 lenta e silenziosa – al pensiero che, scoprendo il fianco, e mostrandosi umane e fragili e
 bisognose per un piccolo fottutissimo attimo,
 vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi
 allontanarsi.
 Perciò prendile e amale. Amale vestite, che a
 spogliarsi son brave tutte.
 Amale indifese e senza trucco, perchè non sai
 quanto gli occhi di una donna possono trovare
 scudo dietro un velo di mascara.
 Amale addormentate, un po’ ammaccate quando il sonno le stropiccia.
 Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse.
 Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro"

Alda Merini

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