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Autore Discussione: CRISTINA ZAGARIA Vola in rete la protesta contro la campagna Nastro Rosa 2015.  (Letto 2089 volte)
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« inserito:: Ottobre 05, 2015, 06:24:26 pm »

Vola in rete la protesta contro la campagna Nastro Rosa 2015.
Anna Tatangelo: "Mi sento offesa e indignata "
La cantante che si è spogliata per invitare le giovani donne a proteggere il proprio seno: "Il tumore riguarda tutti”. Le studentesse di un liceo di Napoli: "Perchè è nuda?"

Di CRISTINA ZAGARIA
03 ottobre 2015

La campagna Lilt
La rivolta delle blogger-medico contro la campagna di prevenzione della Lilt che usa una donna famosa e nuda che si strizza il seno, in meno di 48 ore ottiene migliaia di consensi.  Ma Anna Tatangelo, la modella che si è spogliata per invitare le giovani donne a proteggere il proprio seno non ci sta e interviene, "dispiaciuta” e “indignata”.
 
“Ho sempre pensato che la promozione di una causa così importante per tutti fosse inattaccabile - dice la cantante -  Mi sbagliavo, perché si è riuscito a fare polemica anche su questo. Non penso che una donna giovane, con gli addominali e con il seno florido come il mio, non possa prestarsi a fare una campagna come quella della Lilt. Il tumore riguarda tutti e la prevenzione deve interessare tutte le età, soprattutto le ragazze”.
 
La Tatangelo riprende le parole del presidente Lilt, Francesco Schittulli: “Ricordo che sono stata scelta anche per questo, perché ho 28 anni e sono una donna e una mamma che sostiene uno stile di vita sano per se stessa e suo figlio. Uno degli obiettivi che ho per la Lilt, è proprio quello di arrivare ad un pubblico giovane con l'intento di fare campagna anche negli istituti scolastici. Da sempre mi espongo per le donne, su diversi fronti e sono felice di farlo. Sono orgogliosa di essere stata scelta dalla Lilt e ringrazio il presidente Francesco Schittulli per le sue parole”.
 
Ma mentre la cantante si indigna, le firmatarie della petizione (un medico, una storica, una psicologa e due docenti una esperta in educazione e l'altra in comunicazione e social network) ribadiscono: “Noi non siamo contro la persona ma contro la scelta: sarebbe bastata una Tatangelo vestita che si autoabbracciava e già la cosa cambiava. Perché usare la nudità? Per trasmettere, il concetto di salute, non poteva trasmetterlo vestita?". E spiegano: "Poteva esserci qualunque altra persona al suo posto, vecchia, giovane, famosa o no, con quella posa e con quello sponsor, il nostro sconcerto sarebbe stato lo stesso. D'altra parte il pinkwashing (usare il corpo femminile e la malattia per fare profitti nascondendo di esserne responsabili della malattia) un fenomeno di portata internazionale su cui esistono studi sociologici che sarebbe ora di vedere tradotti in italiano e contro cui il fior fiore dell'attivismo sul cancro al seno si batte da anni". E citano il fenomeno della "sessualizzazione del cancro al seno".
 
Intanto è boom di adesioni alla lettera delle blogger-medico per chiedere il ritiro della campagna Nastro rosa 2015. Stanno aderendo medici ed infermiere dei reparti di chemioterapia di tutta Italia, ma anche tante giovani donne, proprio quelle a cui la pubblicità dovrebbe mirare.
 
Sandra Castiello, docente di latino e greco al liceo classico Piero Calamandrei di Napoli racconta: “Sono una delle promotrici della lettera e stamattina a fine lezione, senza che io aprissi l’argomento  le ragazze della II H mi hanno chiesto di parlare e mi hanno detto che si sentivano offese da un'immagine simile, che mostrava nudo il corpo di una donna e catturava l'attenzione dei maschietti per la sua sensualità maliziosa che insinuava nella loro mente di giovanissimi pensieri piuttosto lontani dalla tematica salute/prevenzione, ma che invece solleticava (per usare un eufemismo ed una perifrasi) i loro ormoni iper reattivi. Parliamo di ragazze/i giovanissimi, di un liceo classico, abituati ad esprimersi con maturità e a confrontarsi con l'attualità e con la problematica salute che nella nostra "Terra dei fuochi" costituisce un'emergenza”.
 
Su Facebook anche l’intervento di Carlo Naldoni, esperto in senologia e prevenzione: "Quello che dichiara Schittulli è veramente incomprensibile anche se non è però il primo che dice una cosa del genere: ricordate Umberto Veronesi tempo fa? Lui non ha fatto altro che riprenderlo. Quanto dice Schittulli è una vera e propria contraddizione scientifica non tanto per il risultato in sé (98%) che spara a caso senza alcun costrutto dal punto di vista statistico-epidemiologico, ma perché prefigura uno scenario allucinante per le donne ed il sistema sanitario pubblico senza alcuna base di evidenza scientifica e distinzione per condizioni di rischio, fascia di età, efficacia provata, tipo di esami da utilizzare e quando: in soldoni il suo pensiero è fare qualsiasi esame, tutti quelli che ci sono (e li elenca anche) a tutte le donne indistintamente come se fosse una cosa che si può fare così, solo dichiarandola”.

© Riproduzione riservata
03 ottobre 2015

Da - http://napoli.repubblica.it/cronaca/2015/10/03/news/vola_in_rete_la_protesta_contro_la_campagna_nastro_rosa_2015_anna_tatangelo_mi_sento_offesa_e_indignata_-124256412/?ref=HREC1-27
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