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Autore Discussione: MERKEL ATTACCA SPD: ANDATE TROPPO A SINISTRA  (Letto 3427 volte)
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« inserito:: Ottobre 29, 2007, 06:43:00 pm »

2007-10-27 20:53

MERKEL ATTACCA SPD: ANDATE TROPPO A SINISTRA


BERLINO - La cancelliera Angela Merkel (Cdu) ha preso le distanze dall'alleato di coalizione Spd e dal nuovo corso del presidente rieletto Kurt Beck, liquidando il dibattito congressuale degli alleati di governo come un desiderio di socialismo.

"Noi non abbiamo bisogno di ripensare il socialismo come fanno i socialdemocratici. Ai tempi della Ddr di socialismo ne abbiamo avuto abbastanza" ha detto Merkel, che è cresciuta nella Germania ex comunista ed ha preso parte al movimento dissidente fino alla caduta del Muro e alla scomparsa della Germania est. "Il socialismo, sia esso democratico o non democratico, in Germania non ha niente da cercare" ha criticato anche il segretario generale della Cdu, Ronald Pofalla. Critiche a Merkel ed al suo partito non sono mancate ad Amburgo, dove oltre 500 delegati sono riuniti fino a domani per preparare il nuovo programma della Spd, anche in vista delle prossime regionali e delle elezioni politiche del 2009.

Il presidente del partito Beck, che ieri nel suo intervento prima della rielezione ha attaccato con asprezza il partner di governo, ha detto che Cdu e Csu fanno finta di avere interessi sociali, mentre in verità seguitano a perseguire obiettivi neoliberali. Il segretario generale della Spd, Hubertus Heil, ha definito da parte sua "parole sciocche" il rimprovero di Angela Merkel (Cdu). "La cancelliera e presidente della Cdu negli ultimi mesi ha permesso alla Cdu di dare di sé una colorita immagine di arbitrarietà - ha detto Heil alla tv tedesca N-Tv in una pausa del congresso - e per questo non posso capire queste parole sciocche della signora Merkel in tema di socialismo". Secondo Heil le parole della cancelliera non hanno nulla a che fare con la realtà, la Spd è un partito moderno.

Per la Grande Coalizione tra Cdu-Csu e Spd, che per la mancanza di altra maggioranza possibile deve restare al governo in Germania per altri due anni, lo scambio di invettive di questi giorni, anche se più vivace del solito, non sembra comunque rappresentare un pericolo vero. Beck ha ribadito il suo interesse a portare avanti la coalizione, e i litigi che sono emersi oggi nel dibattito del congresso nazionale Spd a Amburgo, confermano la presenza di varie posizioni anche tra i socialdemocratici.

Alla fine della odierna giornata di lavori il congresso ha autorizzato, seppure con riserva, la parziale privatizzazione delle ferrovie sulla quale ora saranno aperte le trattative in seno al governo. La Spd inoltre si è schierata oggi a favore di una radicale trasformazione della politica energetica per aiutare la lotta al cambiamento del clima, e a tal fine è pronta anche a parlare di un limite di velocità sulle autostrade tedesche, un tema finora sempre evitato. Per ridurre i gas a effetto serra in Germania del 40% entro il 2020 bisognerà ridurre il consumo di elettricità entro quella data dell'11% attraverso risparmi, si legge in una mozione presentata al congresso del partito Amburgo e approvata all'unanimità. Contemporaneamente dovrà essere aumentata del 14% la quota di energia rinnovabile e del 20% quella dei biocarburanti. Nella mozione approvata oggi la base Spd conferma peraltro la decisione di rinunciare alle centrali nucleari.

Gli impianti più vecchi devono essere spenti prima possibile e la quantità di elettricità da essi prodotta dovrà essere trasferita agli impianti più moderni. L'assemblea si è anche espressa a favore della tassazione delle automobili in base alle emissioni nocive.

gaetano.stellacci@ansa.it 


da ansa.it
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« Risposta #1 inserito:: Gennaio 19, 2009, 03:18:23 pm »

19/1/2009 - LA RICETTA DEL CANCELLIERE TEDESCO
 
L'Europa non deve arrendersi
 
 
"Se non ci fosse l'euro bisognerebbe inventarlo"
 
 
ANGELA MERKEL
 
La scorsa settimana il governo tedesco ha approvato un pacchetto di misure unico nella storia della Repubblica federale, il Patto per l'occupazione e la stabilità. Insieme ai provvedimenti già decisi nei mesi scorsi questo patto ha un volume di oltre ottanta miliardi di euro nei prossimi due anni, il che equivale a oltre il 3% del Prodotto interno lordo tedesco.

In una azione concertata lo Stato, i Länder e i Comuni effettueranno nuovi, massicci investimenti nelle scuole, nelle infrastrutture e nelle tecnologie. Per i cittadini e le aziende ci saranno sgravi fiscali per circa 18 miliardi. Un'offensiva per la qualificazione professionale dovrebbe fare in modo che i periodi di disoccupazione e settimana corta vengano utilizzati per aggiornarsi e ottenere maggiori chance di assunzione.

Questi impulsi diretti dello Stato saranno affiancati da un fondo di stabilizzazione del settore finanziario del valore di 500 miliardi di euro e da un programma di crediti e garanzie per le aziende da 100 miliardi. In tal modo vengono assicurate le capacità di investimento e innovazione delle imprese di fronte alla perdurante instabilità dei mercati finanziari.

È determinante legare i nostri sforzi per agire in controsterzo di fronte alla crisi con una spinta alla modernizzazione che rafforzi le basi del Paese e le capacità dell'Europa di affrontare il futuro. Al tempo stesso la Germania dà in tal modo un importante contribuito nel quadro del programma europeo anti-crisi, su cui il Consiglio europeo ha trovato un accordo nel dicembre dello scorso anno. Sappiamo tutti che la crisi economica non colpisce singoli settori, regioni o Paesi. Si tratta della prima crisi mondiale nella moderna globalizzazione. Riguarda tutti noi.

Il destino dei Ventisette
L'Europa è una comunità strettamente intrecciata sia dal punto di vista economico che politico. Noi tutti subiamo allo stesso modo, in quanto cittadini europei, le conseguenze del crollo economico così come le conseguenze delle nostre reazioni, a Stoccolma come a Oporto, a Bruxelles, Berlino o Varsavia. Per questo il compito di superare la crisi può essere soltanto un computo comune. Ciò significa che, qualunque siano le misure che prendiamo a livello nazionale, vogliamo al tempo stesso far sì che l'Europa tutta esca rafforzata da questa fase difficile.
Attraverso l’ammodernamento di scuole e università nel quadro della nostra offensiva per l'istruzione e la qualificazione professionale e attraverso uno sviluppo massiccio della politica di sostegno alla ricerca contribuiamo a raggiungere gli obiettivi di Lisbona. A causa della posizione della Germania al centro del Continente, le infrastrutture tedesche sono un elemento importante di tutte le reti europee. Il potenziale europeo di crescita verrà rafforzato dai nostri investimenti supplementari nelle reti di trasporto e nelle reti avanzate di dati.

L’ambiente
Gli ulteriori incentivi inseriti nel nostro programma per la difesa dell’ambiente e l’efficienza energetica e provvedimenti come il risanamento energetico degli edifici o lo studio di tecnologie di propulsione innovative non hanno soltanto un valore nazionale, ma sono al tempo stesso un contributo affinché noi europei possiamo raggiungere gli obiettivi climatici che ci siamo posti e far valere ancora di più la nostra influenza nelle trattative internazionali.

La rottamazione
Anche il bonus che verrà versato a chi rottama un vecchio veicolo e ne compra uno a basse emissioni vale ovviamente per tutte le autovetture, indipendentemente dal fatto che siano di produzione tedesca oppure no. Il governo tedesco non agisce di proposito con un approccio unilaterale, che, ad esempio, punta soltanto alla spesa pubblica o soltanto a tagli fiscali. In tempi di globalizzazione e mercati aperti ciò che conta più che mai è piuttosto una combinazione equilibrata e armonizzata di consolidamento, incentivi e sgravi. Soltanto in questo modo possono essere liberate nuove forze per una crescita che sia rapida e duratura.

Il patto per l’occupazione
Il patto per la crescita e l’occupazione rappresenta un notevole sforzo per il bilancio pubblico. Possiamo intraprendere questa strada perché negli anni scorsi abbiamo seguito una linea coerente di stabilizzazione. Ci siamo creati in tal modo un margine finanziario di manovra che ci permette oggi di fornire una risposta forte. Con l'introduzione del patto di stabilità e crescita l'Europa non ha soltanto scritto un capitolo di storia economica di successo. È chiaro che proprio in un periodo di profonda instabilità a livello globale la moneta unica rappresenta un valore inestimabile, un rifugio di stabilità e sicurezza. Se non avessimo ancora l'euro, la prima lezione da trarre dopo aver superato questa crisi sarebbe che dovremmo introdurlo il prima possibile.
Per questo motivo la Germania continua a dichiararsi espressamente a favore delle regole del patto europeo di stabilità e crescita. Per adempiere alle sue responsabilità il governo federale, oltre a un piano vincolante di estinzione dei debiti, ha deciso anche di inserire la riduzione del deficit nella Costituzione tedesca.

Una strada comune
Di fronte alla crisi finanziaria abbiamo già intrapreso in Europa una strada comune. Gli Stati membri, la Banca centrale e la Commissione europea hanno lavorato bene insieme. Abbiamo deciso una cornice comune all’interno della quale i singoli piani di salvataggio nazionali hanno potuto reagire alle esigenze proprie di ogni Paese. Si tratta di una buona strada per soddisfare le particolarità nazionali e per puntare contemporaneamente a uno scopo comune. Di conseguenza nei giorni scorsi abbiamo illustrato ampiamente la nostra azione ai nostri partner europei. Anche in tempi di crisi il governo tedesco riconosce le chance del libero commercio mondiale e della globalizzazione. L’importante è governare la globalizzazione e il modo in cui lo facciamo. Proprio noi europei possiamo offrire dei valori e dei principi che possono dare un importante contributo al riassetto dell'architettura economica e finanziaria internazionale. In Germania abbiamo fatto delle buone esperienze con l'economia sociale di mercato, che possiamo far confluire nel dibattito internazionale.

Il ruolo di Berlino
Il governo tedesco giocherà ancora un ruolo attivo nell'organizzazione di una nuova cornice internazionale e si impegnerà con tutte le sue forze a favore di una maggiore trasparenza sui mercati finanziari, di un'equa liberalizzazione degli scambi, per il rispetto degli standard sociali minimi e per una coerente difesa dell'ambiente. Continuerò a cercare di convincere i miei partner in Europa a raggiungere insieme questi scopi e a uscire rafforzati dalla crisi.
 
da lastampa.it
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