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Autore Discussione: Grecia, Varoufakis seguita a travisare, tecnica storica per l'estrema sinistra  (Letto 1698 volte)
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« inserito:: Luglio 05, 2015, 09:58:11 am »

Crisi Grecia, Varoufakis: “Quello che i creditori stanno facendo con noi è terrorismo: vogliono umiliare i greci”
Il ministro delle Finanze greco in un'intervista a El Mundo ha attaccato Ue e Troika: "Perché ci hanno forzato a chiudere le banche? Per spaventare la gente.
E quando si diffonde il terrore, questo è terrorismo". Su Twitter nella notte ha anche smentito la notizia del Financial Times secondo cui si preparerebbe un prelievo forzoso sui depositi.
Il presidente Consiglio europeo Tusk: "Evitare messaggi drammatici"

Di F. Q. | 4 luglio 2015

“Quello che i creditori stanno facendo con la Grecia ha un nome: terrorismo”. Il giorno prima del referendum sul programma di aiuti proposto dai creditori, a parlare è il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis che in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo ha attaccato la troika e le istituzioni europee. “Ciò che vogliono oggi è che vinca il sì, così che possano umiliare i greci. Perché ci hanno forzato a chiudere le banche? Per spaventare la gente. E quando si diffonde il terrore, questo è terrorismo”. E ha poi concluso: “Qualunque sia l’esito del voto, lunedì ci sarà un accordo, ne sono completamente e assolutamente certo. Se la Grecia non sarà salvata, andranno in fumo mille miliardi di euro. C’è troppo in gioco”.

Il ministro a poche ore dal referendum ha scelto di parlare al quotidiano spagnolo e di rivolgere un appello: “Come già sapete, i greci e gli spagnoli hanno molto in comune. I politici normalmente provano a dividere per comandare. Ma quello che è assolutamente importante in questo momento è che tutti gli europei, e ovviamente greci e spagnoli, capiscano che abbiamo un interesse comune: trovare un modo di combinare procedure democratiche adeguate all’interno dell’Eurozona “.

Dall’annuncio di Tsipras che a decidere sul piano proposto da Ue ed ex troika sarebbero stati gli elettori, le tensioni tra Atene e Bruxelles sono cresciute di giorno in giorno. I rappresentanti delle istituzioni e le principali potenze europee (la Germania in prima fila) hanno più volte ribadito che solo il “no” permetterebbe ai negoziati di ripartire. Oggi il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk però ha cercato di abbassare i toni: “L’Unione europea”, ha detto in un’intervista a Politico, “dovrebbe evitare messaggi drammatici, in vista del referendum. La vittoria del no ovviamente ridurrebbe lo spazio ai negoziati”. Tuttavia non è un voto che chiuderà la porta all’euro o al confronto. “Il nostro obiettivo principale è quello di mantenere l’eurozona unita”.

Intanto nella notte Varoufakis ha smentito su Twitter la notizia diffusa dal Financial Times secondo cui si preparerebbe un prelievo forzoso del 30 per cento sui depositi di oltre 8mila euro: “E’ un rumor maligno”. Il sabato prima della consultazione tra gli elettori però la Grecia si sveglia con la preoccupazione della liquidità finanziaria: il governo ha fatto sapere che le banche hanno liquidità fino a lunedì sera e che la disponibilità è di un miliardo di euro. Ieri sera ad Atene ci sono state le due manifestazioni finali degli schieramenti opposti: da una parte chi ha sfilato per il “sì” e dall’altra chi ha manifestato per il “no” con il comizio finale del premier Alexis Tsipras: “Vinceremo con orgoglio e dignità”, ha detto.

Louka Katseli, presidente dell’Unione delle Banche greche, ha ammesso che dopo lunedì “ci sarà un problema serio di finanziamento” delle banche se non verrà attivato l’Ela (Emergency Liquidity Assistance) della banca centrale. “Le decisioni della Bce (che dovrebbe prenderle lunedì mattina) determineranno il quadro del finanziamento delle banche per i giorni successivi”, ha aggiunto. Parlando della notizia riferita dal FT, Katseli l’ha categoricamente smentita: “E’ del tutto inesistente e maligna”, ha tagliato corto, ricordando che i depositi sono garantiti fino a 100.000 euro (anche se il giornale diceva che la Grecia ha solo 3 miliardi nel fondo assicurativo che dovrebbe coprirli). “Non esiste neanche come ipotesi, per nessuna banca”, ha concluso.

Non solo in Grecia e non solo nei Paesi dell’eurozona la gente è scesa in piazza a sostegno delle ragioni del governo del premier Tsipras, per dire ‘no’ all’austerità e ai piani finora proposti ad Atene dai creditori internazionali. Dopo le manifestazioni di Roma, Parigi e Bruxelles, per oggi sono previste marce di solidarietà anche in Gran Bretagna, all’insegna dello slogan “siamo tutti greci”. In particolare, sono state organizzate manifestazioni a Londra, Liverpool e Edimburgo.
Di F. Q. | 4 luglio 2015

DA - http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/04/crisi-grecia-varoufakis-quello-che-ue-sta-facendo-con-noi-e-terrorismo-ci-vogliono-umiliare/1842630/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter-2015-07-04
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