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Autore Discussione: Il futuro de L'Unità  (Letto 2645 volte)
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« inserito:: Ottobre 28, 2007, 09:51:28 am »

Il futuro de L'Unità

Lettera aperta all'assemblea costituente del Partito Democratico


Caro Prodi, caro Veltroni, cari “costituenti”,

oggi è un giorno speciale per voi, per il centrosinistra italiano, ma sono giorni complicati per l’Unità, che è una delle voci più autorevoli e articolate di questo stesso centrosinistra. Oggi il futuro del giornale pare molto incerto, con prospettive per alcuni aspetti inquietanti. Molti giornali e molti osservatori parlano di noi e si pongono, come noi, delle domande: davvero arrivano gli Angelucci, proprietari di Libero? E qual è il loro progetto? Quali garanzie ci danno gli eventuali nuovi editori in termini di autonomia del giornale e per ciò che concerne la sua collocazione storica?

Sono, noi crediamo, domande legittime. Che ora rivolgiamo anche a voi: non credete che la costruzione del Partito democratico abbia ancora bisogno - nella sua pluralità di una voce come quella de l’Unità, che abbia ancora bisogno di muoversi all’interno di un panorama dell’informazione in cui non vengano meno pezzi importanti, proprio in un momento di costruzione e di crescita come questa? Non credete che ci sia bisogno di voci forti, che rispondano a progetti editoriali chiari, e che pure i lettori abbiano diritto di sapere con limpidezza che lingua parla il loro giornale?

Per quanto ci riguarda, in questo quadro ribadiamo alcuni punti fermi, validi per chiunque si ponga alla testa della società editrice del giornale. Intanto l’autonomia dell’Unità e di chi ci lavora, che va tutelata come bene prezioso per la libera informazione di questo paese. E’ un bene che non è in vendita. Sono necessarie strategie e risorse che consentano lo sviluppo del giornale, garantendo anche l’occupazione e la dignità dei suoi dipendenti. Ne va garantita la collocazione storica nel panorama della stampa democratica, come pure la sua vocazione di giornale nazionale. La presidente della Nie, Marialina Marcucci, in un’intervista fa intendere che i giochi sono ancora aperti. Vi sarebbero più soggetti interessati ad entrare nel capitale azionario del giornale. Eppure, dettagliate ricostruzioni giornalistiche ci dicono altro. Ci dicono che l’accordo preliminare con gli Angelucci è già stato firmato, e che sono in corso tutte le veririche tecniche del caso.

Il quadro è confuso. Lunedì il Cdr avrà un chiarimento diretto con la presidente del Cda, si spera esauriente. Quello che però appare chiaro è che l’azienda ha bisogno di capitali freschi, e altrettanto evidente è come negli ultimi mesi il giornale abbia continuato a “galleggiare” senza opportuni investimenti, senza il rilancio promesso, senza cogliere appieno tutte le opportunità che una fase storica come quella della nascita del Partito democratico poteva offrire. Ci si augura che presto emergano novità. Che altri si facciano sentire, che si mettano in atto tutte le iniziative volte a favorire ulteriori investimenti nell’Unità, sapendo che il mercato ha già dato segno di valutare positivamente le potenzialità d’espansione del giornale.

Il fatto è, cari costituenti, che l’Unità è un giornale vivo. E’, e vuole continuare ad essere, anche il vostro giornale. E’ dentro il dibattito politico. Continua a rappresentare una ricchezza per il pluralismo dell’informazione, una voce libera tanto più necessaria oggi, con un quadro politico così in fibrillazione. Quale può essere il destino dell’Unità, se il suo editore è lo stesso di Libero? Quale può essere la logica editoriale di questa operazione siglata, non certo a caso, proprio alla vigilia della nascita del Partito democratico? Quali garanzie vengono date ai redattori de l’Unità, ai suoi lettori e al centrosinistra nel suo complesso? E’ in gioco la vita stessa de l’Unità. La difenderemo con determinazione. Questa non è solo la nostra battaglia, è la battaglia di tutti.

L’assemblea dei redattori de l’Unità

Pubblicato il: 26.10.07
Modificato il: 27.10.07 alle ore 15.32   
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