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Autore Discussione: LEVI MONTALCINI - «Faccio il mio dovere di italiana»  (Letto 5018 volte)
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« inserito:: Ottobre 27, 2007, 11:15:05 pm »

«Faccio il mio dovere di italiana»

Marcella Ciarnelli


«È stata una giornata complessa come tante della mia vita. Ma alla fine è andata bene, benissimo. È cominciata contro di me ed è finita che mi hanno portato in gloria». La senatrice Rita Levi Montalcini sta tornando da Perugia. Nella città umbra ci è andata per una iniziativa con le scuole ma anche per un incontro con un’amica pianista. «No, non c’è stato un concerto. Ma è stata una mattinata molto piacevole».

Sembra non aver lasciato alcuna traccia la maratona al Senato che ha segnato personaggi ben più giovani di Rita Levi Montalcini. «Abbiamo finito alle tre di notte» fa notare la senatrice, ma parla volentieri di una tre giorni in trincea. Poche ore di sonno sono bastate. Poi il viaggio per Perugia. «All’aeroporto mi sono venuti incontro in tanti. Mi hanno ringraziato, mi hanno mostrato tutta la loro solidarietà. Sono un’italiana come voi, ho risposto a queste persone gentili. Non c’è nulla di cui ringraziarmi, ho fatto il mio dovere».

Venir meno ad un impegno non è nel suo stile e lo sanno bene i senatori del centrodestra che per tre lunghe giornate di voto l’hanno vista sempre al suo posto, anche quando la seduta è andata avanti ad oltranza. «Mi è dispiaciuto che, anche se solo per una volta, la mancanza del mio voto abbia consentito il successo dell’opposizione. Ma sono rientrata subito in aula e non mi sono più allontanata» racconta Rita Levi Montalcini, scegliendo di non calcare la mano sull’indegna gazzarra che l’ha accolta quando ha fatto ritorno nell’emiciclo. Si trattava solo di un subemendamento. Ma lei si rammarica lo stesso. Le dispiace più per quello che per le stampelle. Ci è tornata su lei, mettendo in campo il proverbiale senso dell’umorismo: «Ma il povero Storace ce la farà a votare fino a notte fonda? Se si sente in difficoltà gli presto volentieri una stampella...».

Per ore è rimasta seduta al suo posto nella prima fila di scranni, giusto al centro dello schieramento. Imperturbabile. Serena. I capelli candidi, un sobrio abito grigio, le mani diafane pronte a rispondere all’appello per il voto. Ha scambiato opinioni e commenti con i colleghi senatori che le siedono vicino. «Persone amabili, disponibili. La mia è stata una vita tutta dedicata alla scienza e all’impegno sociale. Poi anche la politica è diventato un dovere da quando sono stata nominata senatore a vita. Ed io mi ci dedico con lo stesso interesse e la stessa disponibilità che ho sempre mostrato per tutto quanto ha segnato nel profondo la mia vita. Riconosco la mia incompetenza su determinati argomenti ma posso garantire che farò sempre quello che posso, aiutata da chi ne sa più di me». Il premio Nobel non molla di un centimetro. All’opposizione deve essere ben chiaro che lei non rinuncerà mai alla prerogativa che discende dalla sua nomina. «In qualità di senatore a vita e in base all'articolo 59 della Costituzione Italiana espleterò le mie funzioni di voto fino a che il Parlamento non deciderà di apporre relative modifiche. Pertanto esercito tale diritto secondo la mia piena coscienza e coerenza» aveva scritto di suo pugno per rispondere alla volgare provocazione di Francesco Storace.

L’altra sera ha anche dimostrato di non avere nessuna intenzione di approfittare del proprio voto per ricavarne vantaggi. A tarda sera, voce flebile ma ferma, ha preso la parola quando si è trattato di votare l’emendamento per i finanziamenti all’Ebri, l’istituto di ricerca da lei presieduto. La Lega Nord l’ha appena accusata di voto di scambio, adombrando il sospetto che quei tre milioni di euro siano stati stanziati come «ricompensa» per il suo sostegno al governo. «Mi accusano di conflitto d’interessi per il sostegno alla ricerca? Allora io non voterò l’articolo. Ma voglio che tutti sappiano quello che stiamo facendo in quella struttura per la scienza, che mai è stata portata così avanti».

Scompiglio nelle fila dell’opposizione. Il velenoso sospetto di Roberto Castelli non viene condiviso da tutti gli esponenti dell’opposizione. Davanti ad un premio Nobel che ha speso tutta la vita per la scienza non si può insistere troppo sul concetto di voto di scambio. La senatrice, ancor più la ricercatrice apprezza che i finanziamenti non siano stati cancellati. È soddisfatta quando racconta la conclusione di una faticosa giornata. «Tutti hanno dichiarato di essere a mio favore, anche quelli che non sono della mia parte politica. Io sono di sinistra ma mi hanno omaggiato anche gli esponenti di Forza Italia. Hanno dichiarato di essere a mio favore anche i miei nemici». Le parole di Francesco Storace per annunciare il voto favorevole del suo gruppo sono a verbale. Ed alla «dama di ferro» non è mancato il riconoscimento del senatore Curto, An: «Non è possibile non prendere atto e non riconoscere alla senatrice Rita Levi Montalcini un’interpretazione molto corretta del ruolo istituzionale ricoperto. Osservarla mentre assolve con stile, garbo e compostezza agli adempimenti parlamentari dovrebbe costituire un esempio per tutti. La sua presenza conferisce autorevolezza al Senato e alla stessa figura parlamentare». Tranquillo. La senatrice non ha alcuna intenzione di rinunciare a fare da esempio.

Pubblicato il: 27.10.07
Modificato il: 27.10.07 alle ore 9.47   
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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 30, 2012, 05:31:03 pm »

E' morta Rita Levi Montalcini.

Premio Nobel e senatore a vita, aveva 103 anni

Si è spenta nella sua abitazione di Roma.

Nel 1986 vinse il Nobel per la medicina grazie alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa


ROMA -  E' morta la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Il premio Nobel per la medicina si è spenta nella sua abitazione a Roma in via di Villa Massimo. Aveva 103 anni ed era nata a Torino. La notizia è stata verificata anche dalla Questura di Roma. Intervenuto anche il personale del 118, che ha potuto soltanto constatarne il decesso.
 
Rita Levi Montalcini nel 1986 vinse il Premio Nobel per la medicina grazie alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa (foto). E' stata, inoltre, la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2001 fu nominata senatrice a vita, dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che la scelse per i suoi meriti sociali e scientifici.
 
"Tutta Roma è addolorata per questa tristissima notizia", ha commentato il sindaco della capitale Gianni Alemanno: "La scomparsa di Rita Levi Montalcini è un gravissimo lutto - ha continuato-  per l'Italia e per tutta l'umanità. Una persona che ha rappresentato la coscienza civile, la cultura e lo spirito di ricerca del nostro tempo e che ha saputo mettere insieme il rigore scientifico col massimo livello di umanità".
 
"Con Rita Levi Montalcini se ne va una personalità  straordinaria - ha detto Walter Veltroni - una donna che nella sua lunghissima splendida vita ha mostrato impegno, forza, ingegno straordinari. Ci mancherà".


(30 dicembre 2012) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/scienze/2012/12/30/news/morta_rita_levi_montalcini-49677532/?ref=HREA-1
« Ultima modifica: Luglio 24, 2013, 03:34:50 pm da Admin » Registrato
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« Risposta #2 inserito:: Gennaio 01, 2013, 05:40:07 pm »


POLITICA
 

LA LETTERA

Le stampelle di Storace ricordano il regime

di RITA LEVI-MONTALCINI


CARO DIRETTORE, ho letto su Repubblica di ieri che Storace vorrebbe consegnarmi, portandomele direttamente a casa, un paio di stampelle.
Vorrei esporre alcune considerazioni in merito.

Io sottoscritta, in pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, continuo la mia attività scientifica e sociale del tutto indifferente agli ignobili attacchi rivoltimi da alcuni settori del Parlamento italiano.

In qualità di senatore a vita e in base all'articolo 59 della Costituzione Italiana espleterò le mie funzioni di voto fino a che il Parlamento non deciderà di apporre relative modifiche. Pertanto esercito tale diritto secondo la mia piena coscienza e coerenza.

Mi rivolgo a chi ha lanciato l'idea di farmi pervenire le stampelle per sostenere la mia "deambulazione" e quella dell'attuale Governo, per precisare che non vi è alcun bisogno. Desidero inoltre fare presente che non possiedo "i miliardi", dato che ho sempre destinato le mie modeste risorse a favore, non soltanto delle persone bisognose, ma anche per sostenere cause sociali di prioritaria importanza.

A quanti hanno dimostrato di non possedere le mie stesse "facoltà", mentali e di comportamento, esprimo il più profondo sdegno non per gli attacchi personali, ma perché le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria.

(10 ottobre 2007)

da - http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/lettera-montalcini/lettera-montalcini/lettera-montalcini.html?ref=HRER3-1
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